SICUREZZA SOCIALE - PREVIDENZA - SOTTOSEGR. BARETTA(MEF):"CINQUE PUNTI PRIORITARI DA AFFRONTARE IN UN PERCORSO IL PIU' POSSIBILE CONDIVISO "
Intervenendo ad un seminario, nel contesto delle "Giornate della Previdenza", promosso dai patronati del Ce.Pa. (Acli, Inas, Inca e Ital) per parlare di previdenza e lavoro nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni, il Sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze Pierpaolo Baretta ha affrontato cinque punti che ritiene essenziali definire, al di là della più generica richiesta di una riforma della legge Fornero.
AVVISO: CI SCUSIAMO MA IN PRIMI CINQUE MINUTI DEL VIDEO PRESENTANO UN AUDIO INQUINATO DAL RUMORE DELLA PIOGGIA CHE IMPERVERSAVA SULLA TENSOSTRUTTURA. L'ASCOLTO SI PRESENTA QUINDI DIFFICOLTOSO. BUONO L'ASCOLTO DEL RESTO DEL VIDEO
Cinque argomenti sui quali, a affermato l'esponente del Governo, "dobbiamo avere un percorso il più possibile condiviso, attraverso la normale dialettica, che , a mio avviso, sono questioni non risolte per completare il quadro delle riforme-
Ovviamente, non essendo temi marginali, capisco che si possa considerare tattica la mia dichiarazione iniziale “non parliamo di riforma”. Però, ritengo che ci si possa comprendere.
Innanzitutto, un tema grossissimo, che non attiene alla struttura delle riforme previdenziali ma che attiene ad un grande problema sociale: le pensioni minime sono troppo basse. Un intervento di riqualificazione è ovviamente un intervento molto oneroso. Quindi va valutato in un arco temporale di riguardo ma non c’è dubbio che questo era presente nella valutazione complessiva non solo del Governo ma anche dell’opinione pubblica. Nella scorsa legge di stabilità abbiamo operato un primo parziale recupero ponendo fine all’ingiustizia della differenza della no tax area tra i lavoratori dipendenti che erano a quota ottomila ed i pensionati che erano al di sotto. Ed abbiamo dato una risposta di “equiparazione”.....
Il secondo tema è più di ricalcolo ma non c’è dubbio che il permanere dell’equivoco tra assistenza e previdenza c’è tutto. Dobbiamo riuscire a fare una operazione di chiarezza. Non c’è dubbio che è vero che la previdenza, anche in un sistema contributivo, sostanzialmente regge se stessa ma l’assistenza no. E quindi c’è necessità di chiarezza. Però...
Il terzo tema riguarda la ricongiunzione: quando Damiano era Ministro e Domenico Proietti ed io eravamo negoziatori, abbiamo portato a casa la totalizzazione, ma non è ancora la ricongiunzione, che oggi è onerosa . Bisogna trovare delle soluzioni perché è un tema che prima o poi va affrontato proprio perché non consente, in un mercato del lavoro come quello che abbiamo, la stabilità definitiva.
Il quarto tema: è la previdenza complementare, che va rilanciata. Ne ho parlato con il Ministro Poletti. Anche per avviare una nuova campagna. Ne ho parlato anche con la Presidenza del Consiglio e con il Sottosegretario Nannicini perché a questo punto – dopo le incertezze di questi ultimi due anni...
Infine, il quinto tema è la flessibilità in uscita.Premesso che – come ho detto prima – non considero praticabile una soluzione strutturale rispetto al rapporto tra uscita ed attesa di vita, penso invece che la riforma Fornero sia molto rigida ma, per fortuna, non lo penso più io o Cesare Damiano che siamo cofirmatari di una proposta, ma lo pensa l’insieme del Governo e lo pensano i sindacati anche se con diverse eccezioni. Quindi la discussione è matura”. Il Sottosegretario Baretta ha, però, voluto sottolinearne un aspetto relativo non solo dal versante previdenziale ma anche dello sviluppo...
. Le aziende, soprattutto,in un momento di ripresa economica debole ma certa, hanno bisogno di un ricambio del mix generazionale, che va fatto con il minore trauma possibile e, quindi, una soluzione che consenta come riuscire ad anticipare rispetto ad un’età che va verso i 67 anni di uscita è un contributo sia dal lato sociale che dal lato industriale, dello sviluppo e della crescita . (http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=38923)....(14/05/2016-ITL/ITNET)