SINDACATI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - PENSIONATI CGIL - PEDRETTI (SEGR.GEN. SPI CGIL) - "GIOVANE E DONNE: PRIORITA' SISTEMA PREVIDENZIALE ITALIANO. TUTELE INDIVIDUALE : SOSTEGNO AL PATRONATO INCA. RIVALUTAZIONE NON 'FISSA' ANZIANI "
" Bisogna rafforzare finanziariamente nelle funzioni che negli apparati il patronato. E lo dico con il forte impegno del sindacato pensionati, oltre che per interesse proprio, anche nella dimensione della tutela individuale in parte costruita, ragionata e sviluppata con l'INCA o con il CAAf per altri versanti . Come citava Morena Piccinini, l'esperienza degli sportelli sociali è stata importante producendo risposte positive, ma anche tante aspettative e se non siamo pronti e preparati c'è il rischio che il tam tam di alcune soluzioni non proprio positive ci ritornino indietro negativamente.
Il secondo tema sul quale puntare per Pedretti è: "che bisogna sempre sapere che alcune funzioni che sono affidate, sono funzioni che lo Stato, ovvero la Pubblica Amministrazione, sposta nella sua attività ad un soggetto terzo. In questo caso, l'INCA, ma lo fa non solo con il Patronato sindacale, ma anche con soggetti privati. Difatti - ha evidenziato Pedretti - c'è una corsa a costituire nuovi Patronati e nuovi Caf al di fuori dalle storiche aree confederali con il rischio di una forte corporativizzazione sociale del territorio. Di qui l'esigenza di soffermarsi approfonditamente su questi temi, anche per chiarire le contraddizioni latenti anche fra noi. In questo senso Pedretti ha messo in guardia su alcune soluzioni nella sanità integrativa, laddove si possono creare situazioni di diseguaglianza sociale fra chi ha un trattamento e chi non lo ha. E, considerando che due terzi della societa' italiana e' composta da anziani..... per cui quando affronto certi problemi previdenziali devo sapere quali sono le priorita'. E le priorità, a mio avviso, sono due : le nuove generazioni e le donne..... il sistema di rivalutazione. Chiarisce Pedretti "non è una fissa degli anziani" e "non è che garantisca il potere di acquisto, garantisce meglio,però, rispetto a tutti i prodotti che hanno messo in campo, comprese le operazioni che stanno facendo adesso. Perché - spiega - adesso abbiamo avuto l'aumento della rivalutazione inserita sul vecchio accordo, alle vecchie condizioni di legge, poi, però, hanno fatto il blocco". Quindi, "adesso hanno dato i soldi, fra tre mesi ce li tolgono ma non ce li tolgono prima delle elezioni, subito dopo le elezioni." Per non lasciare dubbi chiarisce "Teoricamente dovrebbero recuperare i soldi dei pensionati ad aprile, ma non lo fanno ad aprile, lo fanno a giugno, dopo le elezioni. Eppure, stiamo parlando di pensioni, di 1.530 euro lordi, il che vuol dire che sono 1150 euro netti, fa presente il Segretario Generale dello SPI, commentando " Non sono pensioni ricche e d'oro, perché l'80% dei pensionati italiani mediamente ha una pensione di 800 euro, e la fascia delle cosiddette pensioni dei ricchi è poca roba e si recuperano pochi soldi, mentre, il blocco delle rivalutazioni vale due miliardi e mezzo...(18/03/2019-ITL/ITNET)