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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - CRISI ENERGETICA - IL MONDO PRODUTTIVO TORINESE ALLA RICERCA DI SOLUZIONI

(2022-09-14)

  Secondo l’indice NIC, la crescita tendenziale dei prezzi dei beni energetici è stata in media pari al +40,6% nei primi sei mesi dell’anno e del +39% nel solo mese di luglio. Già l’82% delle famiglie limita consumi e modifica abitudini, in conseguenza dell’incremento dei costi delle bollette energetiche. Il tessuto economico torinese

Su invito di Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, questo pomeriggio tutte le associazioni datoriali torinesi si sono riunite a Palazzo Birago per discutere su come reagire alla crisi energetica in corso.
Presenti al tavolo i rappresentanti di Api Torino, Ascom Torino, Casartigiani, Compagnia delle Opere del Piemonte, Cia Agricoltori delle Alpi, Coldiretti Torino, Confagricoltura Torino, Confartigianato Torino, CNA Torino, Confcooperative
Piemonte Nord, Confesercenti Torino, Confindustria Canavese, Legacoop Piemonte, Unione Industriali.

“Le conseguenze delle tensioni internazionali sono velocemente atterrate anche sul nostro territorio che registra un andamento inflazionistico senza precedenti- spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo abbiamo voluto urgentemente riunire un tavolo per formulare in modo congiunto alcune richieste precise”.
Tutte le associazioni di categoria intervenute hanno condiviso lo stato emergenziale in cui si trova il tessuto economico di tutti i settori, con il concreto rischio di non sostenibilità a breve termine dei costi aziendali e di relative chiusure aziendali.
Pertanto si avvierà a giorni l’immediata attivazione di gruppi di lavoro tecnici, condivisi e trasversali con questi obiettivi:
- Richiesta congiunta di sostegno economico immediato per le imprese, così come avvenuto in periodo pandemico.
- Redazione di proposte concrete per la semplificazione di iter autorizzativi e burocratici per l'installazione più rapida di impianti di energia alternativa.

Nei primi sei mesi del 2022 nella città metropolitana di Torino la variazione percentuale dell’indice dei prezzi dei beni al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei consumi di tabacchi, ha toccato il record storico registrato negli ultimi cinque anni.
L’inflazione acquisita tra gennaio e giugno del 2022 è stata infatti in media pari al +5,4% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), valore nettamente superiore a quello evidenziato nei primi sei mesi degli anni precedenti, quando le variazioni non hanno mai superato il +1%.

A fronte di questo delicato momento storico, nell’edizione 2022 dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, ai nuclei famigliari indagati sono state rivolte alcune domande sulle abitudini di consumo adottate in conseguenza dell’incremento inflazionistico. I risultati provvisori, ottenuti da un campione di 120 famiglie residenti a Torino città, indagate tra gennaio e giugno 2022, restituiscono una prima fotografia: se da un lato è vero che il 75% dei rispondenti ha dichiarato di aver un reddito complessivo stabile, rispetto all’anno scorso, e sufficiente a sostenere le spese di prima necessità, dall’altro quasi sei famiglie su dieci (il 58,3%) hanno affermato di aver subito un’erosione più o meno importante del loro potere di acquisto rispetto al 2021.

Per far fronte a tale diminuzione, il 62,5% dei nuclei familiari ha segnalato di aver aumentato nei primi sei mesi dell’anno gli acquisti di prodotti/marchi in promozione, il 61,7% di aver comprato prodotti meno costosi e il 55,0% di aver cercato punti vendita più convenienti.

Per alcune categorie si intravedono cambiamenti significativi: tra i generi alimentari il 41,7% delle famiglie ha limitato l’acquisto di dolci, il 33,3% di pesce e il 30,8% di carne. Tuttavia, è nell’acquisto di prodotti non alimentari che si registrano le principali modifiche di consumo: se le spese per abbigliamento e ristoranti sono state limitate da oltre una
famiglia su due, ben il 24% degli intervistati ha rinunciato completamente a cinema, teatro e spettacoli, il 12,5% alle vacanze, il 10,8% a hobby e prodotti tecnologici.(14/09/2022-ITL/ITNET)

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