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ITALIANI ALL'ESTERO - CGIE - CIAVAGLIA (PRES. III^ COMMISSIONE): "RIFORMA COMITES DA ISTITUTO DI DIRITTO PRIVATO AD ISTITUTO DIRITTO PUBBLICO RAFFORZERA' AZIONE COMITES. RIFORMA CGIE E VOTO ALL'ESTERO AL CENTRO DIBATTITO PROSSIMI MESI."

(2024-06-25)

"La nostra comunità' all'estero sta crescendo, è arrivata già a ben 7 milioni di iscritti AIRE  ed i numeri ci dicono che, purtroppo sta crescendo ancora. E dico "purtroppo" perchè l'uscita dal nostro Paese dei nostri connazionali all'estero, ed in particolare dei nostri ragazzi,  non sempre è motivata da una libera scelta e, quindi, è un problema a cui occorre porre rimedio. Tra l'altro, indebolisce anche il tessuto  sociale e produttivo dell'Italia, in particolar modo le aree territoriali piu' interne ed a rischio di desertificazione, con tutte le conseguenze che tale eventualità comporta a livello territoriale e demografico." Sono le prime battute di un'intervista rilasciata ad ITALIANNETWORK dal Presidente della IIIa Commissione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, nel corso dell'ultima giornata di lavoro del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.

Partendo da questo quadro, abbiamo rilevato, come CGIE, ed in particolare come III^ Commissione  "Diritti Civili, Politici e Partecipazione", la necessita' di tutela e dei servizi delle nostre comunità all'estero, dal passaporto alla necessità di informazioni mirate e precise sul Paese prescelto, sui servizi offerti dalle nostre comunità  prima della partenza.
Ed ancora: informazioni sul funzionamento della rete diplomatica e dei nostri Consolati ai quali chiediamo un ampliamento dei servizi, soprattutto nei Paesi dalle grandi distanze, nei quali i nostri connazionali hanno difficoltà a raggiungere le sedi consolari.

Ed è per questi motivi che la nostra Commissione ha fortemente chiesto una sinergia con l'ottava Commissione (Digitalizzazione, Innovazione, Ricerca, Studi, Università) che ha competenza sui servizi tecnologici e conseguentemente sulle giovani generazioni ormai digitalmente alfabetizzate.  Un binomio che deve far parte della rete diplomatica estera anche nella prospettiva di una serie di servizi essenziali per la persona ma anche per l'accesso ai diritti politici, tra cui il primario diritto alla partecipazione democratica del voto all'estero, in una prospettiva che per molti è venuta, ad esempio, a mancare nei giorni scorsi con le elezioni europee. Ricordo in questa sede, che molti europei (vedi nel Regno Unito ed in Svizzera, ed in parte in Belgio) non hanno potuto votare, se non tornando in Italia.

Poi, vorrei sottolineare  il grande lavoro sulle riforme. La nostra Commissione ha lavorato sul regolamento interno del CGIE, come l'utilizzo dell'on line, la composizione delle commissioni.... Un impegno dovuto nell'ambito nell'aggiorna- mento organizzativo e strutturale per una doverosa semplificazione delle procedure e dell'utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici oggi a disposizione.

Quanto a lavoro sulla proposta di riforma dei Comites, abbiamo inequivocabilmente preso atto, fra l'altro, che  la tecnologia deve far parte del sistema, che la composizione numerica dei membri del Comites deve essere messa in rapporto alla comunità della Circoscrizione.
Infine, sempre riguardo ai Comites,  il cambiamento da istituto di diritto privato ad istituto di diritto pubblico. Ciò porterà, naturalmente, a rafforzare l'azione dei Comites sul territorio di competenza. E' ovvio che per evitare all'estero, siapur estemporanee situazioni di carattere conflittuale che potrebbero sorgere con amministrazioni di altri Paesi,  chiediamo che a livello istituzionale siano vagliate tali ipotesi dal Ministero degli Esteri in Paesi dove è possibile non riconoscano alcuni livelli di rappresentanza delle comunità estere.

Lavoreremo in maniera proattiva nei prossimi mesi sulla  legge istitutiva del CGIE e sui voto degli italiani all'estero. Argomenti a ben vedere improcrastinabili, ed anzi per quanto riguarda il voto all'estero più che urgenti alla luce della riforma costituzionale sul premierato, che potrebbe creare "problemi" nell'applicazione della riforma - secondo quanto affermato dalla Ministra per le Riforme Elisabetta Casellati. La stessa Casellati, d'altra parte, ha preferito non affrontare nell'ambito del testo di riforma costituzionale la questione rinviando la discussione alla quale - ha assicurato - prenderanno parte anche le opposizioni, nell'ambito di un disegno di legge ordinaria, preannunciato nelle scorse settimane dalla Ministra e che dovrebbe essere presentato nell'arco di tempo che intercorre fra la prima approvazione in Senato ed il dibattito alla Camera.

Argomenti che rappresentano  il cuore delle riforma che abbiamo portato all'attenzione dell'Assemblea Plenaria del CGIE. Che la stessa ha approvato e le cui proposte verranno inviate alle istituzioni ed al Parlamento quale viatico alle proposte legislative, già depositate dai rappresentanti della Circoscrizione Estero o dagli "amici" degli italiani all'estero. "

In estrema sintesi ha concluso l'esponente del Dipartimento Internazionale della CGIL-Europa "Una settimana di lavori molti intensi che hanno dato il via ad un nuovo metodo organizzativo per cui l'assemblea recupera informazioni, le traduce in una discussione interna per poi inviarle all'attenzione dei livelli istituzionali, in primis quello del Ministero degli Affari Esteri e al Parlamento.  Un meccanismo che deve essere rafforzato nell'interesse sia della grande comunità italiana all'estero che della stessa comunità in Italia" ha concluso il Presidente della III Commissione del CGIE "Diritti Civili, Politici e Partecipazione", Filippo Ciavaglia.(25/06/2024 - M.F.-ITL/ITNET)

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