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ITALIANI ALL'ESTERO - RAFFORZAMENTO SERVIZI CONSOLARI - RICCIARDI (PD/ESTERO) :NON SOLO MERITO PD...MA DI CONDIVISIONE POLITICA". DI GIUSEPPE (FdI/ESTERO): "VOLONTA' POLITICA MAGGIORANZA, MAECI E MEF RISPONDERE ESIGENZE MILIONI CONNAZIONALI"

(2024-08-01)

Nell'ambito della discussione della proposta di legge " Destinazione agli uffici diplomatici e consolari di quota dei proventi derivanti dal rilascio dei passaporti all'estero" (A.C. 960-A?), presentata dall'on. Toni Ricciardi (PD/ESTERO) come primo firmatario, ed a cui tutti gli esponenti dei partiti politici hanno aderito, all'unanimità', riportiamo in questa sede gli interventi dello stesso on. Toni Ricciardi e dell'on. Andrea Di Giuseppe (FdI/ESTERO) intervenuti insieme all'on. Simone Billi (LEGA/ESTERO) , eletti dalla Circoscrizione Estero, in rappresentanza del proprio gruppo politico.

Gli on.li Ricciardi e Di Giuseppe hanno nell'ambito del loro interventi hanno avanzato la necessita' di procedere con un simile impegno unitario anche su altre esigenze delle comunità' italiane all'estero.

TONI RICCIARDI (PD-IDP).

..."Non era scontato, né dovuto e perché abbiamo dato dimostrazione plastica che quando ci capiamo, quando ragioniamo, quando ognuno immagina che non ha la ragione tutta dalla propria parte, ma che la ragione è un processo di condivisione e di elaborazione tra le parti, allora probabilmente qualche risultato si ottiene."

Mi sia consentito, Presidente. Io voglio ringraziare il mio partito, il mio gruppo, la mia capogruppo, Chiara Braga, il nostro capogruppo in Commissione esteri, il collega Enzo Amendola, tutti i commissari e le commissarie della Esteri e i colleghi del mio partito eletti all'estero, perché io non ricordo, Presidente Rampelli - e lo chiedo anche a voi, colleghe e colleghi - che un provvedimento che riguardasse gli italiani e le italiane all'estero avesse mai seguito un iter ordinario e che non fosse stato inserito in una legge di bilancio o in un Milleproroghe. Se questo è stato possibile lo è stato grazie alla spinta e alla convinzione del mio partito, ma grazie anche alla condivisione e nei momenti di difficoltà, Presidente Rampelli, che pure ci sono stati; lei mi deve consentire di ringraziare il collega Andrea Di Giuseppe, perché, nel momento di massima difficoltà, ci siamo capiti, abbiamo discusso e si è individuata una soluzione possibile.

Allo stesso modo, un ringraziamento va agli uffici delle Commissioni e dei vari Dicasteri che sono stati coinvolti, nonché a tutte e a tutti gli eletti all'estero degli altri partiti, perché stiamo parlando di un provvedimento che riguarda la ventunesima regione d'Italia. Infatti, sono 7 milioni le italiane e gli italiani iscritti all'AIRE e, soprattutto, negli ultimi tempi, gli italiani all'estero ogni tanto vengono strattonati per la giacchetta e tirati in ballo in discussioni a volte anche incomprensibili.

Oggi, con questo provvedimento, colleghe e colleghi, un ramo del Parlamento italiano sta dando dimostrazione del fatto che, nel momento in cui si lavora per individuare una risposta a un problema possibile, si sta lavorando sul riconoscimento e il rafforzamento di un processo di cittadinanza, perché queste persone, che vivono all'estero, non hanno bisogno di essere ricordate, perché hanno vissuto il sacrificio della migrazione e oggi vivono l'esperienza della mobilità, ma vanno riconosciute in quanto cittadine e cittadini a pari titolo  È la ventunesima regione d'Italia!

La dimostrazione è data dal fatto che, probabilmente, tra qualche minuto, quel tabellone, anche per un solo istante, ci farà riconnettere, tutte e tutti, con queste comunità, perché alla fine dei conti, Presidente, per i cittadini e per le cittadine conta non la rivendicazione di parte, ma cogliere il lavoro della condivisione dell'obiettivo da raggiungere.

Sarebbe stato facilissimo giocare il teatrino che molte volte si mette in scena, ma questa volta, non è avvenuto, riconoscendo che non è solo merito del Partito Democratico. Certo, noi l'abbiamo spinto, l'abbiamo pensato, ma è un processo di condivisione della politica, che si ritrova attraverso questo micro intervento.

Intanto, abbiamo individuato un Fondo strutturato di 4 milioni di euro, che è l'equivalente del 10 per cento di quanto producono i passaporti. Nell'ultimo anno, Presidente Rampelli, sono stati 550.000, per un gettito per le casse dello Stato, solo di contributi, di 40 milioni di euro. Allora, noi abbiamo lì un serbatoio di umanità di cui ci dobbiamo preoccupare e con cui dobbiamo discutere e parlare.

Poi, c'è l'ultimo punto e mi avvio a chiudere. Contestualmente, è stata depositata una proposta di legge, che è già legge in Spagna, ovvero quella che, al raggiungimento del settantesimo anno di età, il documento di riconoscimento, tranne che per fatti specifici, non dovrà essere più rinnovato. Ora, colleghe e colleghi, vi segnalo un dato: nell'affollamento dei consolati, soprattutto in alcune realtà storiche (ma lo stesso vale anche nel territorio nazionale), se riuscissimo ad affrontare questo tema, andremmo a liberare il 30-35-40 per cento di carico degli uffici nell'erogazione del documento di riconoscimento. Voi capite bene, colleghe e colleghi, che questo elemento aumenta il livello di produttività, in linea con questo provvedimento, sgrava il carico, alza la qualità di resa e soprattutto crea un servizio più confacente alle esigenze dei cittadini e delle cittadine.

Presidente, per questa ragione - non so come dirlo, perché, in questo caso, devo dire come voterà il gruppo parlamentare del quale faccio parte -, ringraziando nuovamente tutte e tutti, dichiaro il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico".


ON.ANDREA DI GIUSEPPE (FDI).

"....La proposta di legge in esame mira a rafforzare l'operatività delle unità diplomatiche e consolari, destinando loro nuove risorse per favorire il rilascio di passaporti all'estero e non solo; come si è detto in precedenza, i consolati e le nostre unità diplomatiche sono un contenitore documentale che qui in Italia è ben diviso.

Considerando la volontà politica della maggioranza di valorizzare il potenziamento operativo delle nostre sedi diplomatiche, si è deciso, insieme al Ministero degli Affari esteri e al Ministero dell'Economia e delle finanze, di apportare modifiche al testo originario, in modo da poter licenziare positivamente una proposta di legge che vada a rispondere alle esigenze di milioni di nostri connazionali.

Da numerosi anni, i cittadini italiani all'estero ci chiedono di poter potenziare alcuni fondamentali servizi, che spesso le nostre sedi consolari non riescono a soddisfare. Una delle criticità maggiori riguarda i tempi di rilascio documentale dei visti, criticità che, in alcuni Paesi, ha portato anche ad episodi di corruzione che ho potuto denunciare - come ben sapete - alle autorità competenti. Restando sulla questione della criticità del rilascio dei passaporti, come riportato anche nella relazione illustrativa della presente proposta di legge, una porzione significativa di domanda di passaporti presso la rete diplomatico-consolare è costantemente inevasa.

La mancata risposta genera nei nostri connazionali all'estero un senso di abbandono. Secondo le stime, lo Stato italiano rilascia all'estero circa 400.000 passaporti all'anno, una somma rilevante che fa comprendere la necessità di intervenire per supportare l'operatività delle nostre sedi consolari. Considerando che oggi gli italiani che vivono all'estero, secondo i dati dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente all'estero, sono circa 6 milioni, il rilascio di passaporti rappresenta un'esigenza in aumento per numerosi nostri connazionali. I dati pubblicati nel Rapporto Italiani nel Mondo ci dicono che, nel 2022, l'Italia ha perso, in un solo anno, lo 0,5 per cento della popolazione residente, mentre, nel medesimo anno, la popolazione residente all'estero è cresciuta addirittura del 2,7 per cento.

Ora, qui faccio un inciso. Noi tutti sappiamo che gli italiani che risiedono all'estero sono ben più dei 6 milioni iscritti all'AIRE, purtroppo. Tuttavia, nonostante l'iscrizione all'AIRE sia un obbligo prescritto dalla legge, è ancora un dato parziale, in quanto molti nostri connazionali, illegittimamente, usufruiscono o hanno usufruito dei servizi che sono stati riconosciuti esclusivamente agli italiani che vivono nel territorio nazionale. In merito a questa fattispecie, che fa emergere una serie di problematiche da non sottovalutare, questo Governo ha deciso di intervenire in maniera decisa, incremen-tando da una parte le sanzioni di chi viola la legge e, dall'altra, si è deciso di rafforzare l'operato della Guardia di finanza mediante dei controlli.

Anche qui c'è un inciso. Una delle ragioni principali - perché poi ce lo dobbiamo dire - per cui gli italiani all'estero non si iscrivono, non si sono iscritti all'AIRE è per la perdita della tessera sanitaria. Quindi, ci sarà una proposta di legge - che spero possa approdare molto presto in quest'Aula - per regolarizzare anche questo fatto. Per quanto detto in precedenza, anche in virtù dell'elevato numero di cittadini residenti all'estero, il rilascio del passaporto tramite le unità diplomatiche rappresenta un elemento rilevante da non trascurare e questo anche riguardo alle nostre imprese italiane, quelle non che esportano dall'Italia, ma quelle che sono già all'estero e, quindi, hanno bisogno di servizi consolari.

È opportuno aggiungere che il potenziamento delle reti consolari avrà effetti positivi anche nel potenziamento di ulteriori servizi - che vi dicevo prima -, risultando anch'essi molto richiesti, quali la concessione di eventuali visti e carte d'identità elettroniche. Ecco, sul tema della carta d'identità elettronica, il MAECI, in cooperazione con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all'innovazione tecnologica, stanno velocizzando la possibilità di erogare le carte d'identità elettroniche in tutte le unità diplomatiche e consolari all'estero.

Dopo le dovute premesse, ritengo opportuno parlare del provvedimento, testimoniando l'importante lavoro che, politicamente, tutte le forze politiche coinvolte hanno portato avanti per arrivare a un testo che è riuscito a risolvere quelle criticità strutturali che originariamente aveva. In sede di valutazione in Commissione affari esteri, si è ritenuto di emendare alcune criticità che potevano ostacolare l'approvazione di un provvedimento intelligente.

Per questo motivo, si è deciso fin da subito di definire un onere specifico da coprire, elemento fondamentale per la sostenibilità finanziaria della proposta. Successivamente, si è agito per emendare anche la questione relativa al prelievo diretto da parte delle singole unità consolari dal conto valuta Tesoro, cosa che contrastava con la normativa sulla contabilità. Con i colleghi di maggioranza in Commissione affari esteri abbiamo ritenuto che la proposta rappresentasse un'ottima opportunità per il potenziamento di un aspetto molto richiesto all'interno delle nostre unità diplomatico-consolari.

Grazie a questo provvedimento, si potranno velocizzare le pratiche di emissione dei documenti, con la probabile conseguenza di un incremento delle entrate nelle casse dello Stato. Alla base di questa scelta vi è la consapevolezza che l'incremento operativo delle sedi consolari produrrà un circolo di entrata virtuoso, che, addirittura, permetterà di superare l'onere di copertura stimato. Riguardo al suddetto onere di copertura, è opportuno ricordare che, mediante un lavoro coordinato con i Ministeri degli Affari esteri e dell'Economia e delle finanze, si è riusciti a quantificare un onere definito e sostenibile.

In precedenza, si è parlato della volontà di erogare entro l'anno, in tutte le nostre sedi consolari, il rilascio delle carte di identità elettroniche, che non è poca cosa. Questo aspetto è di fondamentale importanza per i nostri connazionali e anche per le nostre imprese all'estero, che necessariamente faranno domanda per l'ottenimento di un documento fondamentale per rilasciare l'accesso a determinati servizi. L'approvazione della presente proposta di legge, con lo stanziamento di nuove risorse, permetterà di incrementare operatività di risposta anche alle numerose domande di carte di identità elettroniche che, verosimilmente, si produrranno nei prossimi mesi.

Va altresì aggiunto che, attraverso il miglioramento dei servizi consolari, sarà possibile ridurre i tempi di rilascio dei documenti richiesti, permettendo a numerosi cittadini italiani all'estero di rientrare all'interno del nostro Paese. Se si considera, inoltre, che, nel 2025, eventi come il Giubileo provocheranno un forte incremento di nostri connazionali che vorranno rientrare in Italia o una quantità rilevante di richiesta di visti, il potenziamento delle reti consolari diventa un importante, importantissimo strumento di prevenzione al fine di evitare problematiche all'interno delle nostre reti consolari e di evitare il collasso in alcune di esse che, già attualmente, sono in sofferenza.

Cari colleghi, vi do un angolo di lettura diverso dei cittadini italiani. I cittadini italiani all'estero, molte volte, si notano come grandi casi oppure come grandi scienziati o imprenditori, però vi garantisco che il piccolo imprenditore che internazionalizza, lo scienziato, la parte culturale dei nostri italiani all'estero è di eccellenza . L'angolo di lettura che vi voglio dare è che, se noi continuiamo a pensare che l'Italia sia fatta di 58 milioni di persone, sarà difficile poter rimettere in piedi la nostra cara Patria.

Dobbiamo considerare che l'Italia è fatta da quasi il doppio tra italiani all'estero e oriundi, che sono, naturalmente, i nostri ambasciatori e che noi dobbiamo valorizzare, altrimenti faremo un danno non tanto a loro, vi garantisco, quanto all'Italia."
(01/08/2024-ITL/ITNET)


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