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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - REGNO UNITO - A LONDRA IN MOSTRA PER I 200 ANNI DELLA NATIONAL GALLERY LA VISIONE DI SAN GIROLAMO L'UNICA PALA D'ALTARE PRESENTE NELLE COLLEZIONI BRITANNICHE

(2024-09-13)

  Il 5 dicembre di quest'anno verrà inaugurata alla National Gallery di Londra " la prima mostra pubblica di un capolavoro del manierismo italiano, "Madonna e Bambino con i santi di Parmigianino", noto anche come "La visione di San Girolamo" del Parmigiano Unica grande pala d'altare di Parmigianino nelle collezioni del Regno Unito, che si chiuderà il 9 marzo 2025.

Sarà la prima mostra dedicata al dipinto da quando è stato presentato alla Galleria nel 1826, due anni dopo la sua fondazione. Parte delle celebrazioni del Bicentenario della Galleria,  mostra presenta nuovamente al pubblico, nel suo Bicentenario questo lavoro preminente, mostrando la sua importante collocazione all'interno dello sviluppo della pittura del XVI secolo e della storia della collezione della Galleria londinese.

L'opera "La Madonna e il Bambino con i Santi" fu intrapresa da Girolamo Francesco Maria Mazzola detto Parmigianino quando aveva solo 23 anni durante la sua breve permanenza a Roma, dove lavorò dal 1524 al 27. La pala d'altare era destinata ad adornare una cappella nella chiesa di San Salvatore in Lauro appartenente ai Caccialupi, una famiglia di noti funzionari dello stato Vaticano. Raffigurare una Madonna e un Bambino con i santi Giovanni Battista e Girolamo ai suoi piedi, era un'importante commissione pubblica per il giovane artista, ma era la sua prima opera e l'unica che finì a Roma.

Secondo Giorgio Vasari, Parmigianino era al lavoro su questa stessa pala d'altare nel 1527 durante il disastroso sacco di Roma. Quando le truppe imperiali di Carlo V irruppero nel suo studio, furono così stupiti da ciò che videro che gli permisero di continuare, chiedendogli di fare disegni per loro ed in cambio lo avrebbero lasciato illeso. Parmigianino alla fine fuggì da Roma, e non vide installato quello che si è rivelato il suo più grande successo. Il dipinto fu nascosto per la custodia, e recuperato solo molto tempo dopo la morte dell'artista quando fu trasferito dagli eredi del patrono nella loro chiesa di famiglia a Città di Castello.

Parmigianino fu uno dei disegnatori più esemplari e prolifici del XVI secolo. I numerosi disegni preparatori sopravvissuti per la pala d'altare dimostrano la sua irrequieta dedizione creativa al progetto. Questa mostra tanto ammirata riunisce per la prima volta una selezione di questidipinto. Dagli studi di gesso atmosferici e vellutati agli schizzi a penna e inchiostro vorticosi, offre un'opportunità unica per riscoprire il dipinto dalle prime idee concettuali ai disegni finali meticolosamente rifiniti, illuminando il pensiero visivo dinamico dell'artista attraverso l'elegante vivacità della sua linea e maestria attraverso una varietà di media.

Originario della città di Parma, dal nord Italia, da cui prese il nome, Girolamo Francesco Maria Mazzola (1503?-1540) era un bambino prodigio. La grazia, l'ingegno e la raffinatezza dell'esecuzione già evidenti nel suo primo lavoro lo portarono ad essere salutato come un "Rafaello rinato". Nel 1524 si recò a Roma, dove fu presentato a Papa Clemente VII con grande plauso. Si immerse nell'arte di Raffaello e Michelangelo, così come in quella dell'antichità; tutte influenze che informano la pala d'altare. Eppure, mentre artisti come Raffaello erano spesso ammirati per il loro naturalismo, Parmigianino si spostava sempre più verso un metodo di rappresentazione più stilizzato. Con una distinta combinazione di strana organizzazione spaziale, figure allungate e iconografia insolita, Parmigianino spinse lo sviluppo dell'arte del XVI secolo in una nuova direzione.

Il dottor Matthias Wivel, curatore dei dipinti italiani del XVI secolo, afferma: "Sarà un tale brivido avere questo capolavoro di nuovo sulle pareti della nostra Galleria, le sue qualità visionarie ancora una volta in mostra al pubblico. È inoltre emozionante poter mostrare insieme a una selezione di eccezionali disegni preparatori di Parmigianino, permettendo a tutti noi di partecipare indirettamente al suo processo creativo dinamico, fluido e in continua evoluzione. Non ho dubbi sul fatto che quest'opera  spettacolore rappresenterà un'esperienza di trasporto". (13/09/2024-ITL(ITNET)

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