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ECONOMIA ITALIANA - FESTIVAL NAZIONALE ECONOMIA CIVILE: V.MIN.LEO(MEF): "OBIETTIVO LEGGE DI BILANCIO 'ANDARE INCONTRO AL CETO MEDIO CHE SI STA SEMPRE PIU' IMPOVERENDO". SINDACATI: "RAPPRESENTANZA CRUCIALE PER PARTECIPAZIONE"

(2024-10-03)

  Costruire una società più equa, inclusiva, solidale e rispettosa dell’ambiente. È il grande tema attorno a cui ruota il Festival Nazionale dell’Economia Civile, iniziata a Firenze giovedì 3 ottobre, al Campus delle Scienze sociali, con la collaborazione dell’Ateneo. 

La Rettrice Alessandra Petrucci, in apertura dei lavori, ha dichiarato: «Il FNEC non tradisce la propria origine e il suo significato e mantiene il carattere di manifestazione popolare, coinvolgendo la società nella sua interezza. Ma mantiene anche profilo di festa, in cui il momento di discussione è associato al momento di vitalità, proponendo scenari di collabo-razione volti a rinforzare il welfare sociale».

Alla prima giornata del FNEC ha preso parte anche Andrea Abodi (Ministro per lo sport e i giovani): «In un processo evolutivo ai giovani deve essere riservata l’offerta di opportunità, la possibilità di vedere il futuro da una prospettiva diversa. Il servizio civile è una straordinaria occasione di partecipazione sociale attiva. Avendo, però, subito un naturale e lieve calo delle adesioni, io e altri colleghi di Governo abbiamo cercato di capire come declinarlo in altre modalità più innovative ed affascinanti. Stiamo ora aggiungendo la certificazione delle competenze, in modo tale da garantire un riconoscimento, da parte della pubblica amministrazione, per il servizio svolto».

La seconda giornata di lavori della 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia si èaperta a Palazzo Vecchio con gli interventi di Sara Funaro (Sindaca del Comune di Firenze) e Maurizio Leo (Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze), che  ha dichiarato: «In questo momento, come MEF e come Governo, siamo al lavoro per preparare una delega che possa adeguare diverse situazioni problematiche, con particolare riguardo verso la certezza del diritto, l’evasione fiscale, la semplificazione delle procedure come quelle di dichiarazione e la pressione fiscale. Misure concrete di diverso genere, in grado di aiutare non solamente le imprese, ma anche e soprattutto il cittadino».

«Noi – ha aggiunto Leo – abbiamo oggi una pressione fiscale molto pronunciata. Il nostro obiettivo, com'è già stato fatto nel 2024 quando siamo passati dalle quattro alle tre aliquote, è di spingerci ulteriormente per venire incontro al ceto medio che oggi si sta sempre più impoverendo. E’ un tema che eventualmente, con il consenso di tutta la maggioranza e
trovando le adeguate risorse potremmo trattare nella prossima legge di bilancio».

Funaro ha ricordato: « Attualmente i Sindaci stanno vivendo un momento di grandissima urgenza, con cambiamenti climatici più che drammatici, innalzamenti delle temperature, alluvioni e calamità sempre più frequenti. A Firenze l’attuale
amministrazione, come quella precedente, ha rivolto un grande impegno in questa direzione, cercando di rendere la città sempre più sostenibile.  Firenze è da tempo esempio e capofila, e mi impegnerò affinché lo rimanga a lungo, su diverse tematiche d’innovazione, dal sistema educativo a quello dei trasporti e, soprattutto, della sostenibilità»

Nel panel seguente l’economista Alberto Acosta ha parlato di Buen Vivir: «Il “vivere bene” nasce dalle comunità indigene, tradizionalmente emarginate e spinte ai margini della storia.  Questi popoli, dopo aver dimostrato di essere capaci di condurre una lotta di resistenza per oltre 500 anni, nelle ultime decadi si sono resi soggetti politici portatori di una propria visione del mondo. Al centro del concetto di “buen vivir” ci sono tre elementi fondamentali: il primo è l’essere umano, tenendo a mente che pur essendo individui ci realizziamo solo nella comunità e nel rapporto con l’altro. Il secondo, è il tenere a mente che siamo parte della natura e non possiamo collocarla a margine. In ultimo, la necessità di un altro tipo di relazione tra gli uomini, ma anche tra umano e non umano, soprattutto tramite la reciprocità e l’empatia».

Qual è il ruolo delle parti sociali (associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro e delle imprese) nell’attuazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali? Questo il quesito al centro della tavola rotonda tenutasi nel corso della 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, alla quale hanno preso parte Pierpaolo Bombardieri (Segretario generale UIL),
Francesca Re David (Segretaria confederale CGIL), Luigi Sbarra (Segretario generale CISL) e Maurizio Gardini (Presidente Confcooperative).
Bombardieri (UIL) ha dichiarato: «Per anni abbiamo sentito dire, anche dai partiti, che non servivano corpi intermedi come i sindacati. Ma nonostante tutto stiamo ancora sul territorio, sui posti di lavoro, sulle fabbriche. Ovviamente la capacità sindacale di organizzarsi è cambiata, essendo cambiato molto il mondo del lavoro. Il primo passaggio da fare, se vogliamo parlare di partecipazione, è quello di capire oggi chi rappresenta che cosa».

Per Re David (CGIL)  «il nostro primo obiettivo oggi deve essere quello di una maggiore rappresentanza, per questo abbiamo contratti nazionali con parti sempre più ampi dedicati alla partecipazione e che si accrescono sempre più rispetto ai cambiamenti in atto. Però c’è bisogno che questi contratti vengano sostenuti, c’è bisogno di contrattazione collaborativa e che il Governo faccia la sua parte in questo processo, essendo di interesse comune».

Secondo Sbarra (CISL) «La possibilità per il sindacato di essere attrattivo e di far partecipare le persone dipende, innanzitutto, dalla sua capacità di evolversi, di affrontare le nuove sfide di questo tempo di transizione pur restando fedele ai valori originali: giustizia sociale, solidarietà, valore della contrattazione su tutti. La partecipazione è il nostro grande obiettivo,
e questo ci impone di vivere la nostra rappresentanza con una visione moderna, innovativa e inclusiva».

Gardini (Confcooperative) ha sottolineato: «Penso che oggi si apra una sfida importante, che se non colta rischia di emarginare il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza sindacale. Come Confcooperative questa sfida l’abbiamo raccolta quando siamo stati invitati a partecipare al tavolo sulla discussione sul salario minimo. Il nostro primo dovere è quello di dimenticare e lasciarci alle spalle chi pensa che la disintermediazione sia un valore dia velocità. A noi, come rappresentanza delle imprese, compete anche il ruolo di interpretare i cambiamenti, saper gestire le nuove necessità e sfide come quella della partecipazione».

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile).... (03/10/2024- ITL/ITNET)

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