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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARTISTI MIGRANTI - FONDAZIONE BRESCIA MUSEI PRESENTA OPERE DI "KHALID ALBAIH. LA STAGIONE DELLA MIGRAZIONE A NORD" NELL'AMBITO DEL FESTIVAL DELLA PACE PROMOSSO DA COMUNE DI BRESCIA
(2024-11-08)
A Brescia il Comune e la Fondazione Brescia musei promuove al Museo di Santa Giulia una mostra dell'esule sudanese KHALID ALBAIH. La stagione dell'emigrazione a Nord". Il titolo della mostra riprende quello dell’omonimo romanzo dello scrittore sudanese Tayeb Salih, la cui voce narrante fa da filo conduttore del progetto espositivo. Per la letteratura sudanese, ma africana in generale, questo romanzo dal titolo evocativo, costituisce un romanzo cardine per la cultura post coloniale.
La mostra - a cura di: Elettra Stamboulis - costituisce la quinta tappa del percorso di ricerca che Fonda-zione Brescia Musei ha intrapreso nell’ambito del Festival della Pace di Brescia. Negli anni si sono susse- guite le mostre personali di Zehra Do'an (Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche, 2019), Badiucao (La Cina non è vicina. Opere di un artista dissidente, 2021) e Victoria Lomasko (Victoria Lomasko. The Last soviet artist, 2022), oltre alla mostra Finché non saremo libere (2023), collettiva di opere delle artiste iraniane Sonia Balassanian, Farideh Lashai, Shirin Neshat, Soudeh Davoud e Zoya Shokoohi, che venne curata da Ilaria Bernardi.
"La stagione della migrazione a Nord" ripercorre la carriera artistica di Albaih, presentando per la prima volta una personale critica del suo lavoro pluridecennale da artista dissidente ed esule. L’allestimento, pur riprendendo alcuni lavori già realizzati in particolare per le mostre di New York e Copenaghen, dialoga con la città di Brescia e con le sue peculiarità, consacrando da un punto di vista museale l’artista, diretta-mente coinvolto anche da un punto di vista curatoriale per alcune delle sue installazioni site specific.
Filo rosso della riflessione di Khalid Albaih, artista ospite ICORN a Copenaghen (International Cities of Refuge Network) e fellow negli USA per l’associazione Artists at risk (branca di PEN international, l’istituzione internazionale che protegge la libertà di espressione), è l’indagine delle diverse sfaccettature che accompagnano la “stagione della migrazione a Nord”: dall’identificazione di un luogo come casa al confronto con lo straniero, dalla visione che il cosiddetto Occidente (categoria non più geografica, ma ideologica) ha dell’Africa, ai segni che ogni viaggio imprime nella memoria.
La pratica artistica di Khalid Albaih si radica nel disegno, attraverso una vasta produzione contraddistinta da grande chiarezza e immediatezza. I suoi lavori appaiono per la prima volta online sotto lo pseudonimo “Khartoon”, che combina la parola “cartoon” con la capitale del Sudan “Khartoum”. Taglienti e dirette, le sue illustrazioni divengono virali e portano Khalid Albaih nel 2016 a prendere parte, assieme ad altri dieci artisti, al progetto The Story of Civil Rights is Unfinished, che attraversa gli Stati Uniti per osservare la reazione dei suoi abitanti ai cittadini di altri paesi. Nel 2019 l’Istituto di Cultura Tedesca a Khartoum commissiona a Albaih un progetto collettivo che si traduce nella realizzazione di un libro d’arte focalizzato sulla storia del Sudan, alla cui realizzazione partecipano trenta artisti sudanesi. Nel 2020 il suo Progetto online When The World Closed offre spazi pubblici e protetti agli artisti di tutto il mondo che non sono in grado di produrre o esporre le proprie opere, mentre nel 2022 approda a Kassel in occasione di Documenta e presenta l’installazione sonora The Walls Have Ears, dedicata ai richiedenti asilo in Danimarca.
La ricerca artistica di Khalid Albaih, attualmente esule a Oslo, si intreccia indissolubilmente con l’approccio curatoriale e con la tensione all’attivismo. I suoi lavori restituiscono visioni analitiche del panorama contemporaneo, coinvolgento una vasta rete di collaborazioni, che a Brescia arriva a coinvolgere la cittadinanza stessa.
La mostra inaugura il 09 Novembre 2024 e si chiude il 23 Febbraio 2025 al Museo di Santa Giulia
Per informazioni e prenotazioni: CUP – Centro Unico Prenotazioni risponde dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00. Festivi esclusi.+39 030 8174200 cup@bresciamusei.com.
In occasione del Festival della Pace, l'ingresso alla mostra Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord sarà gratuito a tutti i visitatori dal 09/11/2024 al 30/11/2024
Un’iniziativa promossa da: Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei, Alleanza Cultura, con il patrocinio di: Amnesty International, CCDC – Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura
In collaborazione con: ARC – Artists at Risk Connection, Festival della Pace, Mirada
Media Partner: Giornale di Brescia. Visita con: abbonamento Musei Lombardia
PER CONOSCERE MEGLIO L'ARTISTA CONSIGLIAMO L'ASCOLTI DELLA CURATRICE DELLA MOSTRA SU https://podcasters.spotify.com/pod/show/fondazione-brescia-musei. (08/11/2024-ITL/ITNET)
-------------------------------------------------------------- "KHALID ALBAIH è un fumettista politico sudanese, attivista per i diritti civili e giornalista freelance, cresciuto come membro della diaspora sudanese a Doha, in Qatar. Nel mondo sono 15 milioni i cittadini sudanesi in fuga dal loro paese d'origine. L'artista ha pubblicato le sue caricature e articoli sociali e politici principalmente sui media online arabi e internazionali, e la sua arte grafica è stata anche esposta pubblicamente a livello internazionale
Figlio di un ex diplomatico sudanese, Albaih è cresciuto fuori dal suo paese d'origine. Oltre al suo lavoro freelance come fumettista politico e attivista, è stato impiegato come responsabile dell'installazione e del design presso l'Autorità museale del Qatar. Dal 2017 vive a Copenaghen, in Danimarca, dove è stato invitato dal programma International Cities of Refuge Network (ICORN) come artista di città.
Albaih pubblica i suoi commenti sociali e politici scritti o grafici su giornali o riviste come Al Jazeera, The Guardian o The Atlantic, e le sue vignette sulle sue pagine di social media con il nome "Khartoon!", un gioco di parole su cartoni animati e Khartoum, la capitale del Sudan.
Nel settembre 2016, quando era un membro dei diritti umani al Colby College nel Maine, negli Stati Uniti, Albaih ha creato una vignetta del giocatore di football americano e attivista per i diritti civili Colin Kaepernick, inginocchiato con la sua acconciatura afro a forma di pugno nero, che è diventato rapidamente virale. Con questa vignetta ampiamente condivisa, Albaih voleva evocare le immagini storiche di altri atleti afroamericani che hanno preso una posizione ferma sulle libertà civili. Sempre nel 2016, Albaih e altri dieci artisti visivi del Medio Oriente hanno fatto un viaggio attraverso parti degli Stati Uniti, esplorando e commentando i diritti civili statunitensi e le relazioni con i cittadini di altri paesi.
Nel 2019, e in collaborazione con il Centro Culturale Tedesco di Khartoum, Albaih ha co-curato un libro illustrato, intitolato Sudan Retold. Il libro d'arte presenta interpretazioni artistiche della storia del Sudan da parte di 30 diversi giovani artisti sudanesi, tra cui storie grafiche sulla storia coloniale del paese, vignette sulle sue diverse lingue o cambiamenti ideali di bellezza femminile in Sudan. Nel 2019 gli è stata conferita la Freedom Artists Residency da Artists at Risk Connection (ARC) a New York City.
I cartoni animati di Albaih sono stati esposti pubblicamente in mostre di gruppo e individuali nei paesi del Golfo, in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2020, il lavoro e l'attivismo di Albaih sono stati presentati come mostra virtuale su Google Arts & Culture." (note biografiche Wlipedia)
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