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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - AL MUSEO CAPODIMONTE (NAPOLI) RICOSTITUITA LA GRANDE PALA DI SAN GIROLAMO E SAN FRANCESCO CON I BEATINI MORICO E LEONE DI COLANTONIO MAESTRO DI ANTONELLO DA MESSINA

(2024-12-23)

Due preziose tavole raffiguranti i beati francescani Morico e Leone opera di Colantonio, il maggior artista del ‘400 napoletano e ‘maestro’ di Antonello da Messina, entrano a far parte delle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte acquistati dal MiC- Direzione generale architettura, belle arti e paesaggio.

I così detti beatini raggiungono il ‘San Girolamo nel suo studio’ e il ‘San Francesco che consegna la regola ai frati e alle clarisse’, due celebri grandi opere di Colantonio patrimonio di Capodimonte, che con i dieci Beati francescani sui pilastrini laterali, formavano una imponente pala della chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, sull’altare di San Girolamo.

Con lo smembramento del polittico intorno al 1639, il dipinto di San Girolamo venne trasferito nella sacrestia di San Lorenzo mentre il San Francesco fu utilizzato come pala d’altare per il barocco Cappellone, nel transetto destro della chiesa. Nel periodo napoleonico, con la soppressione degli ordini monastici, il San Girolamo fu musealizzato (1808), raggiunto solo nel 1922 dal San Francesco, inventariato nelle collezioni di Capodimonte nel 1930. Le piccole tavole con i beati francescani avevano preso intanto la via del collezionismo privato.

“Ringraziamo il Ministero della Cultura  – dichiara il Direttore del Museo e real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt – per questa importante acquisizione  che ha l’obiettivo di ricomporre a Capodimonte, per quanto possibile, la pala d’altare di San Lorenzo Maggiore opera del napoletano Colantonio, un protagonista assoluto della pittura al tempo di Renato d’Angiò (1438-1442) e di Alfonso il Magnanimo (1442-1458). E’ nostra intenzione valorizzare sempre più l’arte del ‘400 meridionale, quando corti dal respiro europeo, prima la francese angioina e poi la spagnola aragonese, fecero incontrare il Rinascimento fiammingo con quello centro italiano, la Provenza e la Borgogna con la Spagna,  creando da Napoli una unità culturale mediterranea“.

Morico e Leone, i due ‘beatini’ che fanno il loro ingresso nel patrimonio pubblico italiano, dal 13 dicembre sono esposti nella sala 67, dedicata al Colantonio, con il San Girolamo. Il San Francesco è attualmente in restauro nell’ambito del progetto Restituzioni di Intesa San Paolo.

Le altre otto tavolette, delle dieci identificate, sono ad oggi tutte in collezioni private: nella Collezione Cini di Venezia i Beati Pietro, Galbazio, Silvestro, Raniero e Maffeo), il Beato Egidio a Firenze nella Fondazione Longhi, il Beato Giovanni a Bologna al Museo Morandi, il Beato Leonardo a New York in una collezione privata. (23/12/2024-ITL/ITNET)

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