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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEEKEND ITALIA - "MILANO. CROCEVIA DELLE ARTI" AL CENTRO DI UN'INTERESSANTE RETROSPETTIVA SULLA CITTA' COME POLO CULTURALE ATTRAVERSO 10 SECOLI: DALLA FABBRICA DEL DUOMO AL NOVECENTO"
(2025-02-10)
La Milano cosmopolita, inclusiva e colta, torna protagonista della scena artistica nazionale con la mostra dal titolo “Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica dal Duomo al Novecento” ospitata ancora per un mese, fino al 16 marzo 2025, alle Gallerie d'Italia di Milano di Intesa Sanpaolo.
Un'imponente retrospettiva che celebra il ruolo della città come polo culturale e artistico ripercorrendo dieci secoli di storia, di arte e di innovazione. Un periodo fervido in cui Milano ha accolto artisti provenienti da tutta Italia e dall’Europa, ospitandoli e integrandoli in un contesto aperto e fertile. La mostra è organizzata da Intesa Sanpaolo e ospitata nella sede milanese delle Gallerie d'Italia, in partnership con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana. La curatela è affidata a Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti, Paola Zatti.
La mostra ospita oltre 140 opere tra dipinti, marmi, manoscritti, disegni e sculture, e il percorso espositivo è organizzato in sezioni tematiche e cronologiche che spaziano dal Medioevo al Novecento: il fervore creativo del capoluogo lombardo viene illustrato attraverso episodi significativi che, nel corso della storia, hanno fatto della città un’officina privilegiata delle innovazioni.
Tra i molteplici “protagonisti” della mostra:
il Duomo di Milano, con la straordinaria storia della sua Fabbrica; Leonardo alla corte degli Sforza; il Cardinale Federico Borromeo, mecenate e collezionista; la relazione privilegiata di Milano con Venezia, con pittori come Sebastiano Ricci e Giovanni Battista Tiepolo; l’architetto Giuseppe Piermarini, che rinnovò radicalmente la città edificando nuovi palazzi per la nobiltà e per la borghesia emergente; Andrea Appiani che, nominato pittore di Napoleone, fu protagonista della scena artistica nel periodo della dominazione francese; pittori e scultori come Pelagio Palagi, Francesco Hayez, Massimo d’ Azeglio, Carlo Canella, Alessandro Puttinati stabilitisi a Milano perché divenuta capitale culturale d’Italia e seguiti da maestri locali come Giuseppe Molteni, Giovanni Migliara e Angelo Inganni, che fecero di Milano il centro riconosciuto del Romanticismo; il Divisionismo, anticipo del Futurismo, con pittori come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo; il Novecento, con la figura di Margherita Sarfatti cui è dovuto il successo internazionale di artisti quali Mario Sironi, Achille Funi, Arturo Martini e Francesco Messina; lo scultore Adolfo Wildt e i suoi due giovani allievi all’Accademia di Brera: Lucio Fontana e Fausto Melotti.
Il percorso espositivo si apre con la grandiosa Fabbrica del Duomo, illustrando le prime fasi di un cantiere dominato da maestranze tedesche e francesi, e prosegue rievocando la crescente importanza di artisti locali che hanno dato forma alla cattedrale gotica e alle sue vetrate dipinte. Il viaggio prosegue con la seconda sezione, incentrata sulla figura di Leonardo da Vinci: giunto a Milano su invito degli Sforza, Leonardo ha lasciato un’impronta indelebile, rinnovando la città con invenzioni ingegneristiche e visioni urbanistiche, oltre a fondare una scuola pittorica di grande prestigio.
La terza sezione della mostra testimonia il mecenatismo di Federico Borromeo, che nel Seicento arricchì la città con una vasta collezione di opere fiamminghe e paesaggi naturalistici. Successivamente, la mostra evidenzia l’influenza di Venezia su Milano attraverso maestri come Giambattista Tiepolo e Sebastiano Ricci, che giunsero in città portando nuove tendenze artistiche. Il focus si sposta poi sul periodo neoclassico, quando Milano divenne un centro dell’Illuminismo sotto il governo austriaco, grazie a figure come Giuseppe Piermarini, che rivoluzionò il volto della città con monumenti iconici come il Teatro alla Scala e i Giardini Pubblici.
La mostra racconta anche l’ascesa del Romanticismo, con figure di spicco come Francesco Hayez e Giuseppe Molteni, seguita dallo sviluppo del Divisionismo alla fine dell’Ottocento, movimento che avrebbe poi aperto la strada al Futurismo. Tra i capolavori esposti, opere di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo riflettono gli ideali e le speranze di una città in pieno fermento. L’ottava sezione è dedicata al movimento del Novecento, promossa dalla celebre Margherita Sarfatti, mentre l’esposizione culmina con la figura di Lucio Fontana, allievo di Adolfo Wildt all’Accademia di Brera. Fontana, insieme a Fausto Melotti, rivoluzionò il linguaggio dell’arte con opere iconiche come l’installazione “Ambiente spaziale a luce nera”, che chiude la mostra con un potente richiamo all’astrazione.
“Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento" è dunque molto più di una mostra: è un percorso che celebra l’identità artistica della città attraverso secoli di fermento culturale, testimoniando come Milano, attraverso l’incontro tra culture e talenti, abbia saputo rinnovare costantemente il proprio patrimonio, facendosi culla di tendenze artistiche internazionali che continuano a influenzare il presente.
La mostra racconta quindi come Milano, città inclusiva per vocazione, nel corso dei secoli sia sempre stata aperta alle innovazioni portate da artisti forestieri che vi hanno trovato grandi opportunità per realizzare le loro ispirazioni, anche grazie a un mecenatismo e a un collezionismo lungimiranti.
L’esposizione è realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e vede la collaborazione delle più importanti istituzioni culturali milanesi.
La sede espositiva di Milano, insieme a quelle di Torino, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo.(10/02/2025-ITL/ITNET)
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