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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - EUROPA - EUROPARL. PROPONGONO UN PIANO PER STIMOLARE LA RICERCA E L'INNOVAZIONE IN EUROPA

(2025-03-11)

Nonostante i significativi investimenti in ricerca e sviluppo, l'Unione Europea continua a essere indietro rispetto ai concorrenti globali come Stati Uniti e Cina nella spesa per R&S. Mentre l'UE ha investito il 2,24% del suo PIL in R&S nel 2022, Stati Uniti e Cina hanno stanziato rispettivamente il 3,5% e il 2,4%. Questo persistente sottoinvestimento non solo amplia il divario di innovazione, ma ostacola anche la capacità dell'Europa di tradurre i progressi scientifici in prodotti e servizi commercializzabili, affermano i deputati.

OGGI gli eurodeputati hanno proposto di rafforzare le capacità di ricerca e innovazione dell'Europa, in vista dell'imminente Decimo programma quadro per la ricerca (PQ10).
Il rapporto non vincolante è stato adottato con 472 voti favorevoli, 75 contrari e 92 astensioni.

Gli eurodeputati chiedono che il 10° PQ sia un programma dell'Unione autonomo con un bilancio sostan-zialmente più elevato, per raggiungere l'obiettivo di spendere il 3% del PIL in ricerca e sviluppo (R&S) e garantire il finanziamento di almeno il 75% delle proposte eccellenti presentate.

Gli eurodeputati riconoscono gli oneri amministrativi affrontati dai partecipanti nell'ambito dell'attuale programma e sottolineano la necessità di una radicale semplificazione nei processi di applicazione e gestione del FP10. Inoltre, sulla base di un ampio feedback degli stakeholder, il FP10 dovrebbe concentrarsi su tre obiettivi principali:

- Creare un concorso europeo di idee accelerando lo sviluppo dalla scienza fondamentale all'innovazione su larga scala;

-Sostenere iniziative di ricerca strategica che richiedono una collaborazione su larga scala ed europea;

- Far progredire lo Spazio europeo della ricerca.

Gli eurodeputati sottolineano il ruolo del Consiglio europeo per l'innovazione (EIC) e del Consiglio europeo per la ricerca (ERC) come motori chiave per l'innovazione, con proposte per espandere i loro budget e garantirne l'autonomia. Questo supporto è fondamentale per promuovere tecnologie innovative e supportare la ricerca ad alto rischio e ad alto rendimento, essenziale per affrontare efficacemente le sfide della società.

Inoltre, gli eurodeputati sostengono programmi orientati alla missione, concentrandosi su idee di ricerca bottom-up e promuovendo la collaborazione interdisciplinare. Sottolineano l'importanza della cooperazione internazionale, garantendo al contempo che la libertà accademica sia rispettata e protetta in tutta l'UE e nei paesi associati.

"Con questa relazione, io, insieme a una forte maggioranza in Parlamento, mando un messaggio chiaro alla Commissione affinché rispetti i Trattati e mantenga il 10° PQ come un programma indipendente dell'Unione. Voglio sottolineare in particolare che includere il 10° PQ nell'annunciato Fondo per la competitività significherebbe focalizzare i finanziamenti per la R&I su ambizioni politiche a breve termine. Ciò sarebbe dannoso per la ricerca fondamentale e ambiziosa", così il parlamentare capogruppo Christian Ehler (PPE, DE).

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Horizon Europe, l'iniziativa di finanziamento di punta dell'Unione Europea per la ricerca e l'innovazione, opera con un budget di 93,4 miliardi di euro per un periodo di sette anni dal 2021 al 2027. Il programma mira non solo a promuovere l'esplorazione scientifica, ma anche ad affrontare sfide globali critiche come il cambiamento climatico e ad allinearsi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, migliorando al contempo la competitività e la crescita dell'UE. (11/03/2025-ITL/ITNET)


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