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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARTE ORAFA A FIRENZE - ALLA ROTONDA DEL BRUNELLESCHI IL MUSEO DE' MEDICI OSPITA LA MOSTRA "IN LUCE L'OSCURITA' VOLGENDO" ISPIRATA AL DUCATO DI URBINO, DELLE SORELLE BANCI

(2025-03-18)

  È Vittoria Della Rovere il simbolo della mostra di arte orafa IN LUCE L'OSCURITÀ VOLGENDO , dedicata alle opere delle artiste Daniela e Marzia Banci, in esposizione dal 30 marzo al 28 aprile alla Rotonda del Brunelleschi del Museo De' Medici di Firenze

« Le relazioni che unirono la dinastia medicea ai duchi urbinati diventano gioielli : Vittoria, figlia di Claudia de' Medici e di Federico Ubaldo Della Rovere, sposò il granduca di Toscana Ferdinando II divenendo simbolo del legame che segnò la storia della casata toscana con la nascita del futuro granduca Cosimo III»

Non si tratta di una prima volta a Firenze per le sorelle Banci, che tornano nella città del giglio a 14 anni di distanza dalla sfilata della collezione "Il cielo per una stella", ospitata a Palazzo Pitti al Teatro del Rondò di Bacco nel giugno 2011. Le due artisti hanno anche esposto a Pitti Moda e, oggi, al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti dei Granduchi di Toscana c'è un loro gioiello .

All' inaugurazione sabato 29 marzo alle 17:00 in un evento che coinvolgerà le due artiste , la storica dell'arte Maria Anna Di Pede , l'assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio , il direttore del Museo De' Medici Samuele Lastrucci ed il giornalista Andrea Panzavolta.

Gioielli preziosi ispirati alle Marche, terra d'origine delle due artiste orafe impegnate da 44 anni nel loro laboratorio padovano: qui rileggono ed interpretano le vicende storico-culturali del ducato di Urbino fino all'unione con il Granducato di Toscana attraverso i loro preziosi , nel rispetto di una visione intimamente personale e filosofica ospitata ora proprio nel cuore dell'arte fiorentina. Un lavoro nel quale le Banci ripercorrono l'evoluzione del Ducato dalle origini fino all'estinzione della dinastia Della Rovere con il matrimonio tra la stessa Vittoria , donna forte e culturalmente preparata, figlia di Claudia de' Medici e di Federico Ubaldo Della Rovere, che sposerà il granduca di Toscana Ferdinando II dando i natali a Cosimo III De' Medici.

Le opere sono esposte in questo ambiente ottagonale in continua relazione con quelle dedicate alla storia del Ducato di Urbino , una storia che le artisti hanno elaborato in maniera individuale , ma strettamente complementare .

Le spille di Marzia Banci , pensano per l'uomo e che trovano un'ideale collocazione vicino al cuore di chi le indossa , dedicano alle rocche che esaltano la bellezza di queste fortezze , gemme incastonate nel territorio marchigiano, vengono caratterizzate da componenti storiche e architettoniche urbinati . Gioielli che fanno rivivere le dinastie su lastre di argento , tra cornici d'oro e acciaio , incise ed ornate da pietre in un dialogo con professionisti e artigiani che hanno contribuito a valorizzare l'opera orafa con piccoli dipinti , rimandando alle fucine di creatività delle botteghe rinascimentali.

Ad emergere è la collezione di spille su I Duchi di Urbino , dieci pezzi che ritraggono Oddantonio da Montefeltro, Federico da Montefeltro, Cesare Borgia, Guidubaldo da Montefeltro, Francesco Maria I Della Rovere, Lorenzo de' Medici, Guidubaldo Della Rovere, Francesco Maria II Della Rovere, Federico Ubaldo Della Rovere fino alla Granduchessa di Toscana Vittoria Della Rovere , unica donna, colei che unì le famiglie e la storia delle due regioni, assicurando alla casata la cospicua eredità di numerosi beni ed inestimabili opere d'arte tutt'oggi visibili nel le collezioni delle Gallerie degli Uffizi e di Palazzo Pitti .

Daniela Banci , invece, svolge la sua ricerca artistica partendo dallo Studiolo del Palazzo Ducale di Urbino , l'ambiente più intimo dell'edificio, lasciandosi ispirare dagli Uomini illustri dello Studiolo. Filosofi, poeti, scienziati, uomini di ingegno, dottori della Chiesa, esempi di virtù per il Duca, e d alla personalità di Federico da Montefeltro , dalla sua cultura , dalle sue scelte intellettuali ed estetiche . I Duchi di Urbino si fecero eredi di quell'imponente passato che fu la tradizione classica, divenendone a loro volta traduttori.

Nel Palazzo Ducale di Urbino la dialettica eredità – tradizione - innovazione diviene paradigma compiuto del principio spirituale chiamato Europa nello Studiolo del Duca. Ma oggi che ne è dell'Europa? A raccogliere in un'unica opera l'intero periodo storico in cui l'artista modella i suoi preziosi, è la collana I Duchi d'Urbino , un manifesto della collezione che narra duecento anni dell'intera casata per mezzo di argento, oro bianco, oro giallo e cristallo di rocca : un omaggio alle dinastie Montefeltro e Della Rovere che si avvicendarono al governo, collocata nella vetrina centrale dello spazio espositivo.

Quello delle sorelle Banci è un omaggio al loro punto di partenza per lo sviluppo della ricerca sul gioiello contemporaneo , in una evoluzione che passa per le terre toscane , generando un primo embrione di quella che è stata la storia del Bel Paese e della sua arte. Entrambi i laureati in architettura, nel riflettere sulle loro origini, hanno compiuto un percorso retrospettivo e introspettivo che ha condizionato il loro linguaggio espressivo, elaborando in maniera individuale, ma complementare, la storia di Urbino attraverso spunti e riflessioni. (18/03/2025-ITL/ITNET)

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