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ITALIANI ALL'ESTERO -EMIGRAZIONE ITALIANA: CONSEGNATE AI PARLAMENTARI DELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO 112.000 FIRME DI RESIDENTI ALL'ESTERO CONTRARI AL DECRETO LEGGE SULLA CITTADINANZA IURE SANGUINIS
(2025-05-13)
Gli italiani all'estero ed il decreto legge n.36 del 28/03/2025 , il cosiddetto decreto Tajani, al centro di una conferenza stampa alla Camera dei deputati.
Obiettivo dell'iniziativa organizzata dall'Associazione NATI ITALIANI : la consegna di 112.000 firme di italiani e figli e nipoti di italiani residenti nei cinque continenti, fra i quali una parte numericamente quanto mai elevata risiede in Sud America. Altre migliaia le firme non ancora complessivamente conteggiate raccolte da parte di associazioni di italo-brasiliani ed italo-argentini residenti da lungo tempo od in tempi più recenti in Italia, fra cui anche coloro che attualmente sono domiciliati nel nostro Paese in attesa di presentare la richiesta dl riconoscimento della cittadinanza.
Ad accogliere il faldone delle firme presentate dal Presidente di NatiItaliani Daniel Taddone e dalla vice Pres. Claudia Antonini, ll Vice Pres. del Gruppo PD alla Camera Toni Ricciardi e l'on. Fabio Porta ed il Sen.Mario Borghese (MAIE) in rappresentanza del gruppo dei parlamentari eletti dalla Circoscrizione Estero che, per la prima volta in questa legislatura, "stanno cercando di "fare squadra", anche se con sensibilità e posizioni diverse, perché questa non è una battaglia politica, è una questione identitaria", hanno stigmatizzato i parlamentari.
" Noi siamo un paese che ormai sfiora i 40 milioni di partenze dall'Italia dal 1876 -anno della prima rilevazione statistica ad oggi, e l'Italia ha siglato oltre 200 accordi dal 1868 in poi per permettere a donne e uomini di questo paese di emigrare" ha affermato il Prof. Toni Ricciardi, che entra in argomento puntando alle modalità dell'iniziativa "non si interviene su un diritto fondamentale come quello della cittadinanza con un decreto." aggiungendo Lo "iure sanguinis" non è concesso dallo Stato ma è connesso al momento stesso in cui si viene al mondo. Questo è il principio giuridico alla base della cittadinanza "iure sanguinis".
Altro elemento, sul quale si è soffermato Ricciardi "si è fatto un gran parlare nei documenti allegati degli italiani e gli italiane che vivono in America Latina colpevolizzandoli, dimenticando, però, che le conseguenze di questo provvedimento saranno devastanti anche in Europa non solo in America Latina. In Europa esistono già oggi Paesi, come la Svizzera, la Germania, il Belgio e la Francia in cui i nonni sono nati in quei paesi e con la doppia cittadinanza rischiano di non poter più trasmettere la cittadinanza italiana. Inoltre, ci saranno realtà dove un figlio nato prima del 27 marzo è italiano e un figlio dato dopo il 27 marzo rischia di non esserlo più. Ricordando, infine, "è incostituzionale puntare sulla retroattività di una norma ".
Condivide quanto anticipato dall'on. Ricciardi, la preoccupazione per le tante storie delle famiglie discendenti da cittadini italiani all'estero il Presidente dell'associazione Nati Italiani, Daniel Taddone, che si sono trasferite in Italia per vivere nei tanti piccoli comuni, per lo più del Sud Italia. Famiglie che da molti anni, dopo aver avuto accesso al riconoscimento della cittadinanza, hanno deciso di rimanere in Italia. Lo stesso iter che avrebbero voluto seguire altre famiglie che si sono già trasferite in Italia ma che sono rimaste bloccate dal decreto, private di quei diritti che lo Stato italiano riconosceva loro" Ci sono, inoltre, cittadini che sono in lista d'attesa per la richiesta della cittadinanza da piu' di 10 anni, i cui diritti il "nostro Stato" ha deciso di ignorare". Sono situazioni veramente molto tristi che non avremmo mai immaginato fossero messe in atto dal nostro Stato, il Governo della nostra Repubblica" è il concetto di fondo.
Per la Vice Presidente di NATI Italiani, l'avv. Claudia Antonini "I numeri sono numeri" e quelli dell'inverno demografico sono consistenti "manca tanta gente in Italia" ed invece che "a politiche di inclusione" ci troviamo di fronte a norme che puntano all'esclusione". " Invece di riavvicinarci e cambiare quello che non va bene: i motivi per i quali siamo stati denigrati..ovvero la mercificazione della nazionalità' italiana"
Ma , "la nostra associazione si oppone fortemente alla mercificazione della nazionalità italiana. Per noi è un grande valore, l'abbiamo imparato da piccoli cos'è la nazionalità italiana. E la nostra associazione è nata per difendere questi valori ed anche per combattere le possibili illegittimità." Siamo una grandissima comunità, 80 milioni di persone....vogliamo buttar via il grande capitale umano che l'Italia ha nel mondo ? " Si faccia una riflessione su cosa è davvero la comunità italiana nel mondo." conclude la vice Presidente di Natitaliani.
Interviene il Sen. Mario Borghese (MAIE) : "Non è facile anche per me che sono cittadino italiano nato all'estero e sono parlamentare alla terza legislatura: ma con questo provvedimento, ci si è addormentati, ad esempio, cittadino italo/australiano e l'indomani ci si è svegliato cittadino australiano. Eppure si tratta di materia così delicata e globale perchè non riguarda solo il territorio italiano. Dunque, non si può decidere da un giorno all'altro con un decreto legge di togliere i diritti a milioni e milioni di cittadini italiani che vivono all'estero....o che vivranno all'estero, perchè riguarderà anche il futuro delle nostre comunità."
Quanto ai lavori "in Commissione Affari Costituzionali ci sono stati passi avanti ma non è sufficiente" ...Siamo però riusciti a fare squadra con tutti i colleghi eletti all'estero sia di opposizione che di maggioranza perché è materia molto delicata e riguarda persone che hanno dovuto emigrare nonostante l'amore per la patria e che hanno portato alto il valore dell'Italia in tanti Paesi del mondo. Il governo ha i numeri ma spero che si riesca a fare un discorso molto serio. Incide sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo. L'auspicio è che a Montecitorio le cose possano cambiare..."
Dopo aver ringraziato il Presidente Taddone e la Vice Presidente Antonini di NATI Italiani per l'iniziativa che ha raccolto tutto "il senso di rabbia e di rivolta di migliaia di italo Argentini ed italo/brasiliani per un decreto che è sbagliato sia nel merito che nel metodo" ha fatto presente l'on. Fabio Porta. Quindi riallacciandosi all'intervento della vice Presidente sull'inverno demografico che il nostro Paese sta vivendo, ha narrato come abbia avuto l'opportunità, nei giorni scorsi, di visitare in Calabria il paesino di Fiumefreddo (Calabria) dove ha avuto il piacere di vedere finalmente un gruppo di bambini italo-brasiliani ed italo-argentini giocare per strada. Un classico esempio di vita nel Mezzogiorno d'Italia ormai desueto per le contrade desertificate del nostro Paese. Un caso di ripopolamento di un borgo di meno di 4000 abitanti altrimenti destinato allo spopolamento. Un esempio che risponde agli obiettivi del Progetto di turismo delle radici sul quale si è puntato, insieme ad altre iniziative, per rispondere alle esigenze demografiche dell'Italia." ha ricordato il parlamentare. (13/05/2025-ITL/ITNET)
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