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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA/ARABIA SAUDITA - INTERNATIONAL TRAINING PROGRAM PER 60 GIOVANI PROFESSIONISTI PROVENIENTI DALL'ARABIA SAUDITA NEI MUSEI TORINESI
(2025-07-10)
La Fondazione Torino Musei consolida la propria vocazione internazionale realizzando l'International Training Program in Museums promosso e sostenuto dalla Museum Commission dell'Arabia Saudita , che vede coinvolti anche il Victoria and Albert Museum di Londra e il Grand Egyptian Museum del Cairo .
L'iniziativa, che si inserisce nel quadro del Piano Strategico dell'istituzione, ha visto la Fondazione Torino Musei con l'Ufficio Relazioni Esterne e Attività Internazionali coordinare il programma italiano, un'espe-rienza formativa d'eccellenza che ha coinvolto sessanta giovani sauditi.
Dal 16 giugno al 12 luglio 2025 , studenti universitari, professionisti e operatori museali dell'Arabia Saudita hanno vissuto un'esperienza immersiva nell'ecosistema museale torinese, acquisendo competenze avanzate in educazione museale, conservazione delle collezioni ed espositivo design . Il programma, sotto la direzione scientifica di Mariachiara Guerra , ha rappresentato un modello internazionale innovativo di capacity building .
“Questa collaborazione rappresenta un'importante conferma del ruolo della Fondazione Torino Musei quale punto di riferimento e centro di eccellenza a livello internazionale per la formazione e l'innovazione nel campo museale” – dichiara Massimo Broccio , Presidente della Fondazione Torino Musei.
L'iniziativa si inserisce nel percorso di sviluppo e nel processo di internazionalizzazione dei Musei Civici avviato con il Piano Strategico, che ha visto la creazione, nel modello organizzativo, di una apposita funzione che ha l'obiettivo di creare un network internazionale, definire e attivare una strategia unitaria di branding e comunicazione che supporta l'internazionalizzazione delle Linee Culturali, promuovere il patrimonio storico-artistico attraverso mostre itineranti e co-progettazione di mostre.
In questa occasione e nell'ambito dello sviluppo dell'offerta di servizi culturali e di cooperazione internazionale, la Fondazione ha assunto un ruolo di regia e coordinamento – attraverso il rafforzamento della rete di collaborazione con gli altri musei e istituzioni culturali del territorio – dando l'opportunità ai giovani professionisti sauditi di confrontarsi, approfondire e acquisire il know-how del sistema museale di Torino e del Piemonte.”
“ Per favorire lo sviluppo strategico del settore museale in Arabia Saudita, anche attraverso questo programma stiamo investendo nel capitale umano saudita, supportando le giovani generazioni e potenziando le loro competenze ” - commenta Taghreed Alsaraj, General Manager of Education & Talent Development della Museum Commission del Ministero della Cultura saudita.
" Crediamo che i musei non siano solo luoghi di conservazione ed esposizione ma piattaforme essenziali per l'educazione e lo sviluppo culturale. Per i nostri trainees, l'esperienza torinese ha rappresentato la possibilità di partecipare a un programma di alta formazione, di sperimentare pratiche e stabilire connessioni internazionali, che li renderanno capaci di apportare un contributo fondamentale alla crescita dell'ecosistema museale del Regno. "
“Questo progetto, che segue pluriennali esperienze in Arabia Saudita, dimostra quanto i musei siano capaci di costruire ponti e come la cultura e l'educazione siano strumenti strategici per la cooperazione internazionale” , commenta Mariachiara Guerra . " I partecipanti non solo hanno acquisito competenze tecniche, ma hanno anche contribuito con le loro prospettive culturali ad arricchire la nostra visione del patrimonio ."
Il programma si è articolato in 115 ore di attività intensiva, suddivise tra:
- 60 ore di progettazione dedicate all'elaborazione di proposte innovative per la rilettura delle collezioni di GAM, MAO e Palazzo Madama, creando dialoghi inediti tra patrimonio italiano e cultura saudita
- 55 ore di attività plenarie con seminari, visite di studio e workshop che hanno coinvolto l'intero ecosistema museale cittadino e anche il progetto Luci d'Artista.
Il network di collaborazioni ha incluso istituzioni di primo piano: Archivissima, CCW - Centro Benessere Culturale, Museo Egizio, Reggia di Venaria, Centro di Conservazione e Restauro di Venaria Reale, Castello del Valentino e Politecnico di Torino, Musei Reali, Gallerie d'Italia, Castello di Rivoli, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo del Risorgimento e PAV – Parco d'Arte Vivente.
Il programma ha inoltre beneficiato dell'intervento di personalità di spicco del settore culturale: il Prof. Alessandro Crociata , economista della Cultura e direttore della candidatura di L'Aquila Capitale della cultura 2026 , ha inaugurato il percorso con la lectio magistralis "Beyond the Glass Case: Museums as Catalysts for Social Innovation and Community Wellbeing", esplorando il ruolo dei musei come catalizzatori di innovazione sociale; la Prof.ssa Francesca Cominelli , economista della Cultura presso l'Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, ha approfondito il tema del patrimonio immateriale con il keynote "Oltre l'oggetto: i musei e il potere del patrimonio culturale immateriale"; Adrien Gardère , importante museografo francese, ha guidato il workshop “Tessere lo spazio, Coreografare lo sguardo”, accompagnando i partecipanti nell'elaborazione dei concept narrativi delle loro proposte progettuali; Fabio Viola , leader mondiale nella gamification museale, ha concluso il percorso con "Sfide e opportunità della trasformazione digitale", dedicato all'innovazione digitale e alla valorizzazione delle collezioni.
La chiusura dei lavori e la presentazione dei progetti finali si è svolta alla presenza d Adrien Gardère e Taghreed Alsaraj , General Manager of Education & Talent Development della Museum Commission del Ministero della Cultura saudita , e ha suggellato un'esperienza che rappresenta un modello di diplomazia culturale attraverso i musei, replicabile a livello internazionale.
I PROGETTI
I giovani sauditi hanno lavorato all' elaborazione di progetti espositivi , a partire dalle collezioni dei Musei di Fondazione Torino Musei: dall'eleborazione del concept , alla selezione delle opere, dalle ipotesi di allestimento alla redazione dei testi critici, dalla programmazione delle attività per il pubblico, alle strategie di accessibilità. I partecipanti hanno immaginato inedite prospettive di lettura del patrimonio museale, con nuovi riflessi culturali tra Italia e Arabia Saudita.
GAM | RISONANZE, INTRUSI E IL FARE DELLE MOSTRE
Il programma formativo rivolto a 20 giovani partecipanti sauditi ha fornito strumenti fondamentali per comprendere le diverse fasi di un progetto espositivo: dall'ideazione curatoriale alla progettazione operativa, fino al dialogo con il pubblico attraverso l'esperienza didattica. Le collezioni della GAM e la mostra Lasciatemi divertire! dedicata a Fausto Melotti, hanno rappresentato il punto di partenza per esplorare queste dimensioni.
Il percorso, arricchito da una visita plenaria condotta dalla Direttrice del museo, ha incluso tre lezioni chiave curate dai diversi dipartimenti. I Conservatori hanno accompagnato i partecipanti nella selezione e interpretazione delle opere, mentre il Dipartimento Mostre ha approfondito l'organizzazione del Museo e delle mostre, soffermandosi sul ruolo e sul coordinamento svolto dall' exhibition manager . Una lezione specifica ha inoltre introdotto il tema del dialogo con i mecenati , evidenziando l'importanza della committenza culturale nella progettazione.
Il Dipartimento Educazione ha concluso il percorso con performance e workshop inseriti nella settimana dedicata alla didattica museale, coinvolgendo l'artista Davide Sgambaro e l'attore Claudio Del Toro . Le attività partecipative hanno trasformato la visita museale in un'esperienza immersiva.
MAO | COLLEZIONI IN MOVIMENTO. DALLE ESPOSIZIONI PERMANENTI ALLE MOSTRE TEMPORANEE
Un'inedita prospettiva sul MAO, che aggiunge complessità e possibilità di connessioni tra pratiche curatoriali e museologiche eurasiatiche, è stata al centro delle proposte progettuali del gruppo di 15 partecipanti. I giovani sauditi hanno trovato ispirazioni nelle collezioni del museo attraverso mediazioni metodologiche del team curatoriale ed educativo . Approfondimenti specifici sono stati condotti attraverso esempi di pratiche afferenti alla cultura materiale ea produzioni artistiche contemporanee. Per facilitare la comprensione di questi temi sono stati coinvolti Chiara Lee e freddie Murphy , curatori del progetto Evolving Soundscape tra suono, performance e ritualità, e Antonella Usai che ha analizzato il tema della performance come mezzo di mediazione educativa e culturale tra oggetti e spazio museale e il pubblico. I partecipanti al corso hanno poi immaginato progetti espositivi e curatoriali di connessione tra i temi trattati con l'Arabia Saudita e il continente eurasiatico, attraverso la valorizzazione di un patrimonio culturale comune. Esempio di questi suggerimenti ne è la mostra Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone, che è diventata ispirazione per inedite connessioni con la tradizione saudita del Bisht, capo di abbigliamento tipico maschile della cultura araba del Medioriente.
PALAZZO MADAMA | "IL VIAGGIO DELL'ESSENZA DALLA MATERIA AL SIGNIFICATO" LA FORMAZIONE DIVENTA MOSTRA
I giovani sauditi hanno visto il proprio lavoro concretizzarsi nella mostra visitabile dall'11 luglio al primo piano di Palazzo Madama, negli spazi della Piccola Guardaroba e del Gabinetto Cinese .
L'esposizione, interamente ideata e allestita dai ventiquattro studenti del gruppo di lavoro di Palazzo Madama, presenta una selezione di opere delle collezioni del museo, che attraverso 5 parole chiave - Cultura, Simbolismo, Cura, Trasformazione, Materialismo - esplorano l'universo simbolico e materiale delle piante, come ponte tra mondi diversi. Un esempio concreto di come la formazione possa tradursi in risultati tangibili e di qualità museale.
Il risultato finale è frutto del cammino di formazione che i partecipanti hanno percorso accompagnato dai Conservatori , dai Servizi educativi , dall' Ufficio Mostre e dal Curatore botanico di Palazzo Madama attraverso lezioni, laboratori e visite guidate: i giovani professionisti hanno esplorato la complessità del museo, le competenze necessarie e la connessione tra le diverse funzioni (conservazione, studio e ricerca, mediazione) che sono tutte necessarie per essere un museo al servizio dei cittadini.
LUCI D'ARTISTA | SOLSTIZIO D'ESTATE II, PROGRAMMA PUBBLICO ACCADEMIA DELLA LUCE
Il progetto Luci d'Artista è stato al centro di una lezione plenaria dedicata alle pratiche curatoriali nello spazio pubblico, con un focus sull'uso della luce come linguaggio artistico. Nata a Torino nel 1998, la manifestazione trasforma ogni anno la città in un museo a cielo aperto, con installazioni luminose di artisti contemporanei.
Durante l'incontro, il confronto con il festival Noor Riyadh ha offerto spunti per riflettere sulle differenze culturali e operative tra contesti artistici globali.
In chiusura, gli studenti sono stati invitati a partecipare agli appuntamenti del Summer Solstice II : la conversazione tra il poeta John Yau, il pittore Nicola De Maria e il curatore di Luci d'Artista Antonio Grulli e la performance dell'artista Marcos Lutyens , Equilux ? Equinox: A Psycho –Magik Journey. (10/07/2025-ITL/ITNET)
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