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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - GRANDE PROSA AL TEATRO GIOVANNI DA UDINE CON "L'UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU'" DI PIRANDELLO "UN BIGNAMI DELLE MISERIE UMANE" QUANTO MAI CONTEMPORANEO

(2025-10-06)

  Inaugurazione di Stagione nel segno della grande Prosa per il Teatro Nuovo Giovanni da Udine: giovedì 16 ottobre, alle ore 20.30 andrà infatti in scena in prima nazionale L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello, nuova produzione di Teatri di Pistoia realizzata, in collaborazione con il Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Emblema dell’ipocrisia dei nostri tempi, la commedia, per la regia di Roberto Valerio che ne ha realizzato anche l’adattamento, vedrà protagonisti Vanessa Gravina, Max Malatesta e Nicola Rignanese, affiancati da Beatrice Fedi, Massimo Grigò, Franca Penone, Lorenzo Prestipino, Mario Valiani.
Scene e costumi sono firmati da Guido Fiorato, le musiche originali sono di Mimosa Campironi, e luci da Emiliano Pona.

In scena per la prima volta nel 1919, L’uomo, la bestia e la virtù è forse il testo più anomalo di Pirandello: grottesco, onirico, folle. Il professor Paolino (l’Uomo) conduce una vita tranquilla scandita dalle faticose lezioni private ai suoi allievi. Tra questi giovani vi è anche Nonò, un ragazzo di undici anni, la cui mamma è l’affascinante e pudica signora Perella (la Virtù).
La relazione sentimentale clandestina tra Paolino e la signora Perella soddisfa entrambi e tale resterebbe se non capitasse loro un accidente: una gravidanza improvvisa e non voluta. Nessun dubbio sulla paternità, perché il marito della Perella (la Bestia), marinaio di lungo corso spesso assente da casa e a sua volta impegnato in una relazione extramatrimoniale con un’altra donna da cui ha avuto altri due bambini, si rifiuta ormai da molto tempo di avere alcun tipo di contatto fisico con la moglie. Che fare? Quali stratagemmi usare per salvare le apparenze e per salvare l’onorabilità della signora Perella e la rispettabilità di Paolino? Da qui scaturisce la tragicommedia che arriverà a delineare i personaggi forse in modo diverso da come si presentano all’inizio: Paolino è davvero un Uomo? Il capitano Perella è la vera Bestia? E la signora Perella è davvero una donna così Virtuosa?

Scrive Roberto Valerio nelle note di regia: «L’uomo, la bestia e la virtù è una commedia stranamente divertente, piena di situazioni anche comiche, dove però l’apparente semplicità del classico triangolo amoroso (marito, moglie, amante), cela tematiche forti che ci parlano ancora oggi. Il salvare le apparenze, l’ipocrisia, il perbenismo non sono forse ancora oggi nostre compagne di viaggio? La Morale che senso ha ai nostri giorni? E poi la morbosità del sesso, il possesso del corpo della donna amata ... non sono forse ancora storie che ci appassionano e che spesso troviamo nelle pagine di cronaca nera dei giornali? In una scenografia onirica, i personaggi (da Pirandello introdotti con didascalie che li descrivono come degli animali), si muovono come sospesi in un tempo indefinito, sognanti come i Sei personaggi o come nel Non si sa come: perché in Pirandello il sogno spesso rivela più del reale o spesso la realtà coincide col sogno.

E nulla più del racconto Teatrale (mai reale, ma specchio del reale) sa svelare i torbidi desideri, le meschinità, la violenza e il nero dell’animo umano.

L’uomo, la bestia e la virtù è una magnifica tragicommedia, un magnifico bignami delle miserie umane cristallizzate nelle maschere pirandelliane. Mettere in scena questo testo oggi, vuol dire fare i conti con la propria ipocrisia e con l’ipocrisia che ci circonda; con la paura di ciò che gli altri possono pensare di noi e con le meschine azioni che a volte crediamo di compiere a fin di bene.

Paolino nel tentativo di salvare la signora Perella dal “precipizio” (ma soprattutto di salvare sé stesso e la sua onorabilità), si trasformerà in una sorta di demiurgo, di novello Hinkfuss che allestirà e organizzerà la scena per far cadere in una diabolica trappola la Bestia. Ma sarà la Bestia a cadere in trappola o egli stesso? E i tre personaggi del titolo saranno davvero conformi fino alla fine alle loro maschere?
D’altronde, è lo stesso Pirandello ad avvertirci scrivendo: ‘Che possiamo noi realmente sapere degli altri? Nulla, forse davvero nulla’».

L’uomo, la bestia e la virtù andrà in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dal 16 al 18 ottobre, prose-guendo poi la sua tournée in molte città italiane tra cui Savigliano (15 novembre), Asti (16 novembre), Pescia (22 novembre), Torino (dal 25 novembre al 7 dicembre), Pistoia (13, 14 e 15 dicembre), Castelfio-rentino (17 dicembre), Pisa (3, 4 gennaio), Grossetto (10, 11 gennaio).
In occasione del debutto a Udine, sono in programma alcuni eventi collaterali – prove aperte, incontri con la Compagnia – per condividere con il pubblico il momento speciale della nascita di un nuovo spettacolo.

La recita del 18 ottobre (inizio ore 19.30) sarà accessibile anche per persone con disabilità sensoriali, tramite servizi in app di sovra titolazione per le persone sorde e ipoacusiche e di audiodescrizione per le persone cieche e ipovedenti.
Il Teatro dispone inoltre, in via continuativa, di sei postazioni in platea rialzata per gli spettatori necessitati all’uso della sedia a rotelle e di altrettanti posti auto ad essi riservati nel parcheggio interno (lato via Trento). (06/10/2025-ITL/ITNET)

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