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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - CYBERSPAZIO - ATENEO DI FIRENZE CENTRO E OSSERVATORIO DI STUDI SUL CYBERSPAZIO E CYBERIGHTS
(2025-11-24)
Nascono all’Università di Firenze il Centro e l’Osservatorio CybeRights: un hub di ricerca e divulgazione sui diritti digitali e la cybersicurezza. L’annuncio durante il convegno dedicato al progetto CybeRights. Firenze capitale degli studi sul cyberspazio. Avranno sede presso il dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università fiorentina, infatti,l’Osservatorio CybeRights e il Centro interuniversitario di ricerca “CybeRights”, che metterà insieme l'eccellenza accademica italiana sul tema della cybersicurezza e che si candida ad essere un punto di rifermento di ricerca a livello nazionale.
“Da ormai tre anni a Firenze portiamo avanti un importante lavoro di ricerca sul cyberspazio e sono orgoglioso di annunciare che, grazie ai finanziamenti del Pnrr, questo lavoro si concretizzerà in un Centro di ricerca che vede la partecipazione, ad oggi, di nove Università italiane, ma speriamo potranno aumentare in futuro, e del CNR, pensato per proseguire e ampliare le attività sviluppate dal progetto”. Così Andrea Simoncini, principal investigator del progetto CybeRights che è stato al centro del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi presso l’aula magna del Polo di Scienze Sociali di Novoli.
Il centro CybeRights – ha spiegato ancora Simoncini - intende affrontare le nuove sfide con un focus su regolazione, diritti, formazione e compliance ma guardando anche alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale”. “La nascita del Centro CybeRights è la garanzia che questo modello di cooperazione si tradurrà in una risorsa duratura e strategica per l'evoluzione normativa e tecnologica nazionale”, ha aggiunto Vincenzo Loia presidente della Fondazione SERICS.
Promosso dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, nell’ambito della Fondazione SERICS, il convegno dedicato al progetto CybeRights ha riunito accademici, rappresentanti delle istituzioni e del settore privato per riflettere sulle sfide del cyberspazio e sulla costruzione di un ambiente digitale sicuro, regolato e rispettoso dei diritti fondamentali ed è stata l’occasione per presentare i risultati degli studi fin qui svolti e le prospettive future.
Oltre al Centro di ricerca avrà sede presso il dipartimento dell’ateneo fiorentino anche l’Osservatorio CybeRights: “Si tratta di uno dei risultati più trasversali del progetto CybeRights - ha commentato Marina Pietrangelo, prima ricerca-trice del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Insieme al professor Simoncini ho coordinato le attività dell’Osservatorio ma i contenuti sono stati pensati ed elaborati da quasi i tutti i ricercatori attivi sul progetto. L’Osservatorio altro non è che un sito web, la caratteristica innovativa sta nel fatto che contiene, in modalità semplificata, le informazioni giuridiche sul tema della cybersicurezza e che saranno accessibili a chiunque”.
L’Osservatorio si rivolge ad un pubblico non specializzato, quindi anche ai cittadini, per aiutarli ad acquisire maggiore consapevolezza giuridica circa diritti e doveri del mondo digitale, anche in un’ottica di partecipazione. E a proposito di diritti e doveri, nell’ambito del progetto, è stata redatta una Carta dei diritti del Cyberspazio: “Pensiamo al diritto di accesso al digitale o al diritto all’oblio, si tratta di diritti fondamentali – ha spiegato Gianmario Demuro durante la sessione del convegno dedicata all’Osservatorio e alla Carta –, la principale novità introdotta da questa Carta è che si occupa anche dei doveri. E’ un dovere, ad esempio, garantire un cyberspazio sicuro dove tutti possano muoversi e agire in sicurezza, ed è, altresì, un dovere evitare che questo spazio cada in mano a pochi che, grazie alla propria forza economica, potrebbero stabilire proprie regole lasciandoci solo un’illusione di libertà”.
Grazie al lavoro fatto con CybeRights, Firenze si candida quindi a capitale della ricerca sul tema del cyberspazio e della tutela dei diritti fondamentali in ambiente digitale inaugurando un approccio che va oltre la teoria e la tecnica, unendo più saperi e discipline per definire e testare nuove politiche per la cybersicurezza e per creare un cyberspazio resiliente e sicuro.
Il progetto, infatti, ha affrontato il tema del Cyberspazio sotto più punti di vista e il convegno che si è svolto al polo di Novoli è stata la testimonianza plastica del grande lavoro portato avanti in questi anni di ricerca multidisciplinare e interconnessa che ha coinvolto anche molti giovani ricercatori e ricercatrici. Proprio per loro, per i ricercatori e per le ricercatrici che hanno collaborato al progetto nell'ambito del partenariato SERICS, era stata messa a disposizione una sessione poster: un'occasione per presentare i propri lavori e discuterli con tutti i presenti a partire dalle relatrici e dai relatori delle sessioni plenarie. E nella sessione conclusiva del convegno, dopo la chiusura dei lavori da parte di Simoncini e Alessandro Armando, presidente del Comitato Scientifico di SERICS, è stato anche premiato il “Miglior poster”: si tratta del lavoro di ricerca condotto dalla dottoranda in Cybersecurity Maria Vittoria Zucca, dal titolo “Map-pare il Crime-as-a-Service”, che aveva come finalità quella di indagare il fenomeno del CaaS (Crime as-a-Service) come forma consolidata di “industrializzazione” del crimine digitale.
“L’integrazione di saperi e competenze tradizionalmente distanti, la Cybersecurity da un lato e i diritti individuali, è oggi più che mai indispensabile per affrontare le sfide attuali e future del cyberspazio”, ha affermato in chiusura Armando. (24/11/2025-ITL/ITNET)
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