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CULTURA ITALIANA NEL MONDO -REGNO UNITO -APRE IL 2026 ALL'ESTORICK LA Ia MOSTRA A LONDRA DI ALES-SANDRO MENDINI: 50 OPERE DI UN GIOCOSO E POETICO DESIGN IN CUI HA FUSO ARTE E VITA QUOTIDIANA
(2025-12-15)
La Estorick Collection inaugura il 2026 con la prima mostra personale nel Regno Unito dedicata ad Alessandro Mendini (1931-2019), uno dei designer e architetti italiani più creativi e influenti del dopoguerra. Riunendo circa 50 opere chiave – tra mobili, disegni, dipinti, tappeti e oggetti di design – la mostra celebra dal 16 gennaio 2026 al 10 maggio 2026 - l'approccio giocoso e poetico di Mendini al design, attraverso la sua straordinaria carriera e le sue iconiche collaborazioni con aziende come Alessi e Swatch.
Nato a Milano, Mendini ha lavorato con personaggi come Robert Venturi ed Ettore Sottsass, oltre a dirigere Casabella, Domus e Modo (da lui fondato), diventando una voce centrale del postmodernismo: il suo lavoro è caratterizzato da arguzia ed esuberanza, e da un ampio spettro di riferimenti artistici che hanno plasmato il suo approccio unico al design.
Una fonte significativa di ispirazione fu il movimento futurista italiano di inizio Novecento. Mendini ne condivideva l'ambizione utopica di "ricostruire l'universo" fondendo arte e vita quotidiana. La mostra mette in luce questo legame attraverso due audaci opere in tessuto dedicate all'artista futurista Fortunato Depero, nonché una serie di "maschere meccaniche" che rendono omaggio a figure come FT Marinetti, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini e Antonio Sant'Elia.
La mostra esplora altri aspetti dello stretto rapporto tra l'opera di Mendini e quella delle avanguardie storiche. Tra i pezzi forti della mostra figura un divano Kandissi, ispirato alle composizioni astratte di Kandinsky, mentre un gruppo successivo di sculture e vasi rimanda alle figure simili a manichini che compaiono nelle opere di Malevich degli anni '30. È presente anche la celebre Poltrona Proust del 1978: un mobile neobarocco trasformato con colori puntinisti. Questi pezzi incarnano l'impegno di Mendini, al tempo stesso rispettoso e irriverente, nei confronti della storia dell'arte: una caratteristica costante del suo lavoro è la gioiosa sovversione del motto modernista "la forma segue la funzione".
La mostra include anche alcune delle creazioni estrose e antropomorfe di Mendini, come gli ormai onnipresenti apribottiglie e cavatappi Anna G. e Alessandro M. (commercializzati per la prima volta da Alessi nel 1994), che catturano la sua filosofia di "trattare gli oggetti come se fossero esseri umani; li faccio sorridere". Un catalogo illustrato con un saggio del curatore della mostra Alberto Fiz accompagna la mostra, realizzato in collaborazione con l'Archivio Alessandro Mendini, offrendo nuove prospettive sulla vita e le idee di una figura i cui progetti hanno cambiato il volto della società moderna. Dal 2019 Elisa e Fulvia Mendini sono responsabili dell'Archivio Alessandro Mendini e dello studio del padre.In evidenza.( 15/12/2025-ITL/ITNET)
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