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FORMAZIONE ITALIANA NEL MONDO - "ITALIANO 2020 ?" MIN.DE PEDYS (MAECI):"MALGRADO PROBLEMI LINGUA E CULTURA ITALIANA FORTE POLO ATTRAZIONE" MASI (DANTE):"DARE ALL'ITALIANO DECLINAZIONE PIU' AMPIA". FERRAGNI (RAI):"STRUMENTO PER FARE SISTEMA"

(2022-05-05)

    "Un contributo a distanza al convegno 'Italiano2020: lingua nel mondo globale. Le rose che non colsi…' presentato alla Camera dei Deputati nel corso di un convegno promosso dalle parlamentari del Partito Democratico Angela Schirò (Circoscrizione Estero) e Lucia Ciampi (Italia), (https://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=70466  e https://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=70472 ) e’ stato dato dal Min. Plen. Alessandro De Pedys, Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, Vice Direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Cultura e Direttore Centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana, che ha evidenziato come, malgrado i molteplici problemi, l'italiano costituisca un forte polo d’attrazione. L'esponente del Ministero ha, tra l'altro, rivelato  come sia la lingua piu’ utilizzata  dopo l’inglese nel mondo pubblicitario.

"Secondo i dati, sono circa due milioni gli studenti di italiano all’estero. La Farnesina contribuisce a questo in modo importante: noi abbiamo circa 430.000 studenti nelle scuole statali e paritarie e negli Istituti di Cultura. Malgrado le eseguita’ delle risorse
disponibili, contribuiamo con circa 500 cattedre presso universita’ e scuole straniere.

Sono numeri importanti per una lingua non veicolare come l’italiano, sappiamo pero’ che vanno consolidati e incrementati,” ha affermato De Pedys sottolineando l’intenzione da parte della Farnesina di creare 'maggiore spirito di rete', di coordinare gli sforzi mettendo a sistema le varie attivita’.

“Abbiamo avviato una riflessione sull’offerta diversificata in base alle aree geografiche nel mondo. Per la vitalita' dell’italiano di domani, é poi necessario avvicinare i giovani alla nostra lingua e la prossima Settima della Lingua e della Cultura Italiana nel mondo esplorera’ in che modo i linguaggi e gli strumenti di comunicazione stanno evolvendo attraverso i giovani coinvolgendo attivamente questi ultimi,” ha aggiunto De Pedys, soffermandosi anche sull'ambito scolastico, naturale terreno della diffusione della nostra lingua.

“L' articolazione della rete di questo sistema e' ancora legata a fenomeni storici come la vecchia emigrazione e alla nascita e alla crescita di comunita’ italiane nel mondo. Questo dato e’ facilmente leggibile attraverso la presenza di scuole, sezioni, cattedre e
enti gestori. La loro preponderanza e’ nei paesi di emigrazione storica ovvero Germania, Svizzera e Francia in Europa; Stati Uniti, Argentina, Brasile nelle Americhe e Australia.
Su 81 enti che hanno ricevuto contributi 76 sono nelle Americhe, in Europa e in Australia.

La sfida per il futuro e’ legata ad un salto di qualità e non solo di quantità per la diffusione dell’italiano, cercando di andare incontro ai cambiamenti in atto. Non e’ possibile ne’ auspicabile un abbandono delle utenze storiche ma neanche e’ pensabile un arroccamento in un modello di italiano e di italiani. I nuovi flussi di italiani devono essere incorporati in quello che facciamo e dobbiamo pensare anche alla formazione dei docenti,” ha precisato De Pedys sottolineando come la Direzione Generale nasca con l’obiettivo di soddisfare al meglio la domanda di italiano.

"Prendiamo nota delle criticita' che emergono da questa ricerca. Siamo in ascolto per raccogliere idee. La nostra ambizione e' quella di fare diventare la Farnesina il punto di riferimento in questo settore,” ha concluso De Pedys.

Ne conviene  Alessandro Masi, Segretario Generale della Societa’ Danti Alighieri, "L'Italia con la sua lingua rappresenta uno stile di vita che attrae" ma, condivide anche lo spirito della ricerca dopo aver espresso il  suo apprezzamento e sottolinea "abbiamo  bisogno di nuovi modelli e di rimodulare l’offerta".

D'altra parte, "Lo scenario e’ variegato. Il digitale ha assunto, per esempio, una enorme velocita’ e dobbiamo chiederci in che modo possa contribuire alla diffusione dell’italiano,” ha affermato Masi, notando come, negli Anni Ottanta, tanti prodotti internazionali avessero nomi italiani: la vettura Capri della Ford, la Scirocco della Volkswagen.

"Lo scenario attuale mi preoccupa: sono le nostre aziende a prendere in prestito vocaboli stranieri,” ha evidenziato Masi auspicando la nascita di microlingue italiane che possano raccontare il mondo della musica, dell'arte, della cucina…
"Mobilitiamo il paese per dare all' italiano una declinazione piu’ ampia,” ha raccomandato sottolineando come "la partita forte si giochi su internet"

“Tutto questo pero’ richiama alla serieta’. Non siamo star di Instagram. I giovani studiosi debbono rimettersi a lavorare, non possiamo affidarci solo ad un passato illustre” ha dichiarato il Segretario Generale della Dante Alighieri, sottolineando l’importanza della certificazione linguistica. Pensiamo che la certificazione sia soltanto per gli stranieri in Italia ma non e’ cosi. E' la cultura della certificazione che a noi manca: e’ un elemento di base che vale in tutti i campi e ci protegge anche dalla
contraffazione”.

"Quando si apre lo scenario della lingua si apre un teatro dell’anima per cui questo convegno ci da' un filo di speranza che ci fa dire che ancora non e’ finita. Andiamo avanti!” ha concluso Masi.

Fabrizio Ferragni , Direttore generale della Direzione Offerta Estero Rai, ha parlato invece dell'offerta Estero Rai e dei palinsesti, dove - evidentemente - la lingua italiana ha un ruolo preminente ogni giorno: per l'85% il meglio della nostra produzione e per il 15% produzioni originali.
Esiste inoltre un canale Rai in lingua inglese e una piattaforma digitale con 500 ore on demand. A breve sara' disponibile anche una diretta streaming.

“Manca, pero’,  un sistema" ammette. Non si fa sistema nel nostro paese, abbiamo una 'parcellizzazione'. Eppure, siamo un servizio pubblico. Siamo uno strumento che serve per raggiungere un obiettivo, ma abbiamo tanti interlocutori che non riusciamo ad indirizzare verso un obiettivo comune” ha affermato Ferragni.
Eppure "Vogliamo raccontare il nostro paese nella contemporaneita’. La nostalgia e’ importante ma dobbiamo guardare avanti” ha concluso Ferragni. (05/05/2022-L.G.-ITL/ITNET)

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