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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - FRANCIA / ITALIA - DEBUTTA A PARIGI AL THÉÂTRE DES CHAMPS-ELYSÉES IL REGISTA VENETO DAMIANO MICHIELETTO CON IL GIULIO CESARE IN EGITTO DI HÄNDEL

(2022-05-10)

  «Un uomo solo, un po’ goffo, che non ne combina una di giusta». Così Damiano Michieletto descrive il protagonista del Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel, l’opera che segna il suo debutto al Théâtre des Champs-Elysées, in programma a partire da mercoledì 11 maggio.
Il regista veneziano torna a Parigi, dove ha messo in scena per l’Opéra national nel 2014 l’acclamato Barbiere di Siviglia (più volte ripreso), nel 2016 una nuova produzione di Samson et Dalila e nel 2018 Don Pasquale (poi ripreso nel 2019).

«Sembra che il dramma si svolga attorno a Giulio Cesare, alle sue spalle – prosegue il regista – Tolomeo ambisce al potere e si immerge in una spirale di cinismo; Cleopatra intesse trame e seduzioni; Sesto cerca di vendicare il padre e compie un percorso di maturazione generazionale. In mezzo a loro vedo un Cesare quasi spettatore, come se tutto quello che doveva realizzare (le conquiste, la gloria, le vittorie) fossero tappe già compiute del suo percorso. Händel ritrae un uomo già vecchio, e nella realtà storica morirà pochi anni dopo le vicende narrate nell’opera, appena rientrato a Roma. Gli toccherà subire una congiura e un tradimento, lo stesso trattamento riservato a Pompeo all’inizio dell’opera.

Di fatto il Giulio Cesare di Händel è un dramma sul destino – conclude Michieletto – simbolizzato da un trio di Parche che avvolgono il protagonista con i loro fili rossi, stabilendo il tempo della vita. Un’opera nella quale incombono i presentimenti di un destino e di una morte che le azioni frivole dell’Imperatore sembrano voler allontanare».

L’opera di Händel è diretta da Philippe Jaroussky, alla guida del suo ensemble barocco Artaserse. Accanto a Michieletto sono impegnati Paolo Fantin per la realizzazione delle scene, Agostino Cavalca per i costumi e Alessandro Carletti per le luci. Le coreografie sono firmate da Thomas Wilhelm, mentre Cécile Kretschmar cura l’hairdressing, il make-up e le maschere.

Protagonisti sul palco sono Gaëlle Arquez nel ruolo del titolo, Sabine Devieilhe nella parte di Cleopatra, Franco Fagioli nei panni di Sesto e in quelli di Tolomeo Carlo Vistoli, che con Michieletto ha recentemente lavorato come protagonista di Orfeo ed Euridice alla Komische Oper di Berlino. Accanto a loro: Lucile Richardot (Cornelia), Francesco Salvadori (Achilla), Paul-Antoine Bénos-Djian (Nireno) e Adrien Fournaison (Curio).

Lo spettacolo, co-prodotto con l’Oper Leipzig, l’Opéra National de Montpellier e il Théâtre du Capitole de Toulouse e in collaborazione con France.tv, sarà in replica al Théâtre des Champs-Elysées il 14, 16, 18, 20 e 22 maggio. Dopo le rappresentazioni di Parigi, Giulio Cesare in Egitto sarà in scena dal 5 all’11 giugno all’Opéra National de Montpellier.

Fra i prossimi appuntamenti di Damiano Michieletto, la nuova produzione di Mass di Leonard Bernstein, che aprirà la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma venerdì 1 luglio alle Terme di Caracalla. (10/05/2022-ITL/ITNET)

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