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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - OMAGGIO ATENEO DI PADOVA ALL'ARCH. D.CABBI. A LUI SI DEVE LA REALIZZAZIONE DELL'OSSERVATORIO ASTROFISICA DI ASIAGO

(2022-05-30)

  Venerdì 27 maggio 2022, ottant’anni dopo, è stato ricordato l’architetto Daniele Calabi, di famiglia ebraica, che realizzò il progetto dell’Osservatorio verso la metà degli anni Trenta, ma che a quella inaugurazione non poté partecipare.
Sulla targa commemorativa posata venerdì scorso si legge: “Daniele Calabi Verona 1906 - Venezia 1964. Architetto, progettò e avviò la realizzazione di questo Osservatorio.

Di origini ebraiche, fu costretto a lasciare l'Italia nel gennaio del 1939 per le leggi fasciste sulla razza. Ritornò solo nel 1948. Il giorno dell'inaugurazione dell'Osservatorio nessuno citò il suo nome. In sua memoria, il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Padova – 27 maggio 2022”

Oltre alla stesura del progetto, Calabi seguì le varie fasi di realizzazione fino alla fine del 1938, quando a causa delle leggi fasciste sulla razza fu costretto a lasciare ogni incarico. Il 13 gennaio del 1939 partì dall’Italia alla volta del Brasile e tornò solo nel 1948. Proprio da Genova, prima di partire, scrisse una lettera a Giovanni Silva, l’astronomo patavino che aveva perorato la nascita dell’Osservatorio di Asiago, rassicurandolo che tutti i lavori stavano procedendo bene e che quindi non doveva preoccuparsi: segno tangibile della sua grande dedizione al progetto e all’Università di Padova. Nella cerimonia inaugurale del 1942 il nome di Daniele Calabi non venne neppure menzionato e nessuna delle varie manifestazioni celebrative successive è stata dedicata a chi progettò e seguì la realizzazione dell’Osservatorio.

Prima dell'emanazione delle leggi razziali fasciste del 1938 ricevette incarichi pubblici, tra i quali la progettazione di diverse case del fascio in provincia di Padova come quelle di Abano Terme, San Giorgio in Bosco, Mestrino, Codevigo, Camin di Padova, Urbana, Sant'Angelo di Piove. Anche la casa del fascio di Vighizzolo d'Este fu edificata dietro suo disegno originale. L'osservatorio astrofisico di Asiago è realizzato tra le abetaie dell'altipiano omonimo a 1045 metri d'altezza. La rilevanza di diverse opere del periodo successivo al ritorno in Italia dal Brasile è testimoniata dai premi ottenuti. Il progetto per la casa di riposo di Gorizia gli valse nel 1960 il premio internazionale di architettura "Andrea Palladio".

Quello per la clinica pediatrica di Padova il premio regionale IN/ARCH per il Veneto –Friuli nel 1961, mentre per il reparto pediatrico ed i servizi generali dell'ospedale clinicizzato di Catania ottenne il premio regionale IN/ARCH per la Sicilia nel 1969. Si occupò anche di interventi di restauro, conservazione e valorizzazione, in particolare sulla Biblioteca Augusta in Palazzo Conestabile, a Perugia, e sul Convento dei Tolentini a Venezia, che gli valsero riconoscimenti nazionali.

«Pare doveroso, a ottanta anni dall’inaugurazione – ha detto Flavio Seno, direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia –, ricordare lui e il suo lavoro e, anche se in ritardo, chiedere scusa per come è stato trattato, ma anche quello che è stato possibile realizzare in questa struttura: tra i tanti risultati scientifici ottenuti ad Asiago  va ricordata l’accuratissima raccolta di curve di luce e di spettri di supernovae che ha permesso di scoprire l’esistenza di molte famiglie di queste esplosioni stellari, e non solo due come originariamente supposto. I lavori di grandi astronomi come Rosino, Bertola, Ciatti, Romano – continua Flavio Seno – ha permesso di costruire un catalogo di supernovae tra i più citati al mondo e usato, tra gli altri, da Brian Schmidt, premio Nobel nel 2011 per la scoperta riguardante l’accelerazione dell’universo proprio attraverso lo studio delle supernova».

Le sedi nelle quali si sono svolte e si svolgono la didattica e la ricerca sono luoghi che meritano di essere valorizzati, tanto più se la loro progettazione è stata particolarmente accurata e lungimirante. Il lavoro di Calabi, in questo senso, ha permesso all’Università di Padova di dotarsi di una sede prestigiosa per la didattica, la ricerca e la divulgazione dell’astronomia e della fisica, ancora oggi punto di riferimento italiano e internazionale.

«Fin da giovane, Daniele Calabi – ha sottolineato Donatella Calabi, figlia dell’architetto e storica dell’architettura –  ha attribuito molta importanza da un lato al rapporto fra l’edificio progettato e l’ambiente fisico nel quale esso si sarebbe inserito, dall’altro alla scelta dei materiali, alla loro solidità e durevolezza nel tempo, alla qualità della costruzione. La funzione del manufatto da realizzare – in questo caso un contenitore per un nuovo eccezionale telescopio e per il suo uso contemporaneamente scientifico e didattico – diventava una guida espressiva della forma da attribuire all’oggetto da erigere. L’Osservatorio Astrofisico di Asiago ben identifica, a mio modo di vedere, questi che per lui erano veri e propri principi “etici” fondamentali del fare architettura».

«Il progetto per l’Osservatorio – ha puntualizzato Stefano Zaggia, storico dell’architettura – è sicuramente un’opera importante nel contesto architettonico del tempo e che segna la maturità progettuale di Daniele Calabi. L’opera nasce da un lato da un’attenta considerazione del sito, dalla capacità di cogliere gli spunti che il luogo offre, dall’altro da una consapevole sperimentazione delle esperienze di studio e professionali acquisite. Perfettamente corrispondente allo scopo e nel contempo raffinata nel pensiero compositivo. In definitiva, corrisponde a quel giudizio espresso sull’opera dell’architetto Calabi dallo storico dell’arte Giuseppe Mazzariol: assai più complessa di quanto non appaia, a prima vista, nella sua geometrica semplicità».

Di particolare rilevanza la lettera inviata dalla Senatrice a vita Liliana Segre in cui si legge “Un caro saluto a tutte le autorità accademiche e civili e a tutte le partecipanti e tutti i partecipanti alla Cerimonia presso l’Osservatorio Astrofisico di Asiago. Cerimonia di grande rilievo quella alla quale voi tutti prendete parte. Perché celebra l’ottantesimo anniversario dell’inaugurazione di un Osservatorio tanto importante, ma anche per il correlato di questo appuntamento. Mi riferisco ovviamente al primo grande riconoscimento pubblico, ufficiale e integralmente riparativo, dell’opera di progettazione del complesso dell’Osservatorio risalente all’architetto Daniele Calabi.

Di origini ebraiche Calabi cominciò a lavorare al progetto dagli anni ‘30, ma nel 1938 dovette interrompere ogni forma di collaborazione a seguito delle leggi razziali con cui il regime fascista decise di mettere all’indice, segregare, depredare ed in seguito deportare migliaia di cittadini italiani della minoranza ebraica. Calabi fu ovviamente ignorato al momento dell’inaugurazione del 1942, ma seppur fortunatamente riparato all’estero e quindi sfuggito alla Shoah, anche nel dopoguerra, rientrato in Italia, non ebbe adeguata riparazione per l’immane torto subito come professionista, ma ovviamente innanzitutto come uomo. Oggi ad 80 anni da quella inaugurazione fascista è giunto il momento di fare integralmente giustizia. Un atto dovuto. Dovuto dalle Istituzioni ad un cittadino, ma anche dall’intera comunità civile, scientifica ed accademica a quello stesso uomo e a tutte quante le vittime del razzismo e della persecuzione. Purtroppo non potrò essere presente di persona, ma auguro il miglior successo alla cerimonia del 27 maggio 2022 presso l’Osservatorio di Asiago e rinnovo il più caloroso saluto alle Autorità presenti e alle partecipanti ed ai partecipanti all’evento. Un pensiero speciale alla professoressa Donatella Calabi figlia di Daniele Calabi” conclude la Sen. Segre. (30/05/2022-ITL/ITNET)

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