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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - DECRETO "AIUTI BIS" ? - LANDINI (CGIL): "SULLE CIFRE NON CI SIAMO PROPRIO". BOMBARDIERI : "CIFRE INSUFFICIENTI PER LAVORATORI E PENSIONATI". SBARRA (CISL): "CONDIVISIBILI MA NON SUFFICIENTI".

(2022-08-04)

Il segretario generale della Cgil dopo l'incontro tra governo e sindacati sul decreto aiuti bis: "Abbiamo condiviso lo strumento delle decontribuzione, ma sulle cifre proprio non ci siamo. A un lavoratore ogni mille euro vanno dieci euro lordi, bisogna intervenire subito. Poi tassare gli extra profitti"

Il decreto Aiuti bis "sul piano quantitativo del tutto insufficiente. Su 14,3 miliardi di manovra c'è un miliardo per i lavoratori e un miliardo e mezzo per le pensioni". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro tra governo e sindacati, in cui ha spiegato: "Ridurre il cuneo contributivo in questa misura significa ogni mille euro ridurre dieci euro lordi al mese, per le pensioni ogni 500 euro ridurre dieci euro lordi. Cifre assolutamente insufficienti ad affrontare il problema. Questo decreto, così com'è, non va bene".

"Abbiamo poi posto il tema degli extra-profitti. In questo caso non intervenire è uno schiaffo in faccia a chi paga le tasse. Per capirci, le entrate di Eni che balzano in alto arrivano dai rincari delle bollette pagati dalle persone. Su questo bisogna intervenire subito. Perché, ripeto, è uno schiaffo a lavoratori e pensionati e a chi ha sempre pagato le tasse. Le forze politiche ci riflettano: non pensino solo a cosa faranno dopo, ma anche a cosa fare adesso per essere credibili".

Dunque, per Landini "bisogna aumentare le risorse per lavoratori e pensionati".  Motivo per cui "faremo una grande assemblea di tutti i delegati a settembre per fare una nostra proposta per il Paese."


Per il Segretario Generale della UIL, Bombardieri "Le misure annunciate dal Governo relative alla decontribuzione dell’1% per i lavoratori fino a 35.000 € di reddito e l’anticipo della rivalutazione del 2% per le pensioni nel trimestre ottobre dicembre 2022 sono chiaramente insufficienti a dare sostegno ai redditi dei lavoratori e pensionati.

Lo studio allegato dimostra che siamo di fronte a una cifra assolutamente esigua, poche decine di euro: un’elemosina.. Questo conferma che tra il “Palazzo” e la vita reale, purtroppo, c’è una distanza enorme: emerge l’incapacità di cogliere la realtà fatta di persone che soffrono.

La UIL chiede al Governo di destinare maggiori risorse a questa operazione che, quando fu annunciata, giudicammo positiva, ma che così attuata diviene irrilevante.

L’annunciata ulteriore decontribuzione pari all’1% per i redditi fino a circa 35 mila € lordi avrebbe un effetto irrilevante sui redditi dei lavoratori, in particolare per quelli con lavori discontinui o retribuzioni più basse. Come si evince dalla tabella 1, un lavoratore con un reddito annuo lordo pari a 8.000 € per le mensilità percepite da luglio a dicembre avrebbe un beneficio complessivo di 36,92 € lordi, circa 6 € lordi in più al mese.
Nella fascia di reddito medio dei lavoratori dipendenti del settore privato, pari a circa 20.111 € annue, il beneficio per il secondo semestre 2022, sarebbe complessivamente di 92,82 € lordi, 15,47 € lordi mensili.

Per le pensioni, l’anticipo parziale della rivalutazione pari al 2% determinerebbe un incremento degli assegni previdenziali come sintetizzato nella tabella 2.
Una pensione media di 952 € mensili avrebbe un aumento pari a 19 € lordi, 57 € complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre.
Un aumento, quindi, di circa 10 € lordi al mese ogni 500 € di pensione percepita.


Per il leader della CISL Sbarra si tratta di “Misure condivisibili, ma bisogna fare di più”. È la sintesi del commento del leader Cisl Luigi Sbarra di fronte alle anticipazioni dei contenuti del nuovo DL Aiuti.
“Apprezziamo soprattutto il metodo e la coerenza del Presidente Draghi, che ha tenuto fede alla promessa di coinvolgere il sindacato nella costruzione del provvedimento. Nel merito, si profilano misure condivisibili, che danno risposte urgenti e necessarie ma non ancora sufficienti per rispondere a un’emergenza che vede milioni di persone strette nella morsa dell’inflazione”.

In particolare, sottolinea Sbarra, “bisogna rafforzare ulteriormente le misure finalizzate a rendere più pesanti le buste paga degli occupati, sia gli interventi di adeguamento delle pensioni e di supporto alle famiglie. Si deve spingere sull’acceleratore migliorando ancora di più il profilo sociale del decreto in arrivo con interventi più diretti a tutelare il potere di acquisto di salari e pensioni. È necessario per fronteggiare l’emergenza economica e sociale operare per alzare la tassazione sugli extraprofitti e prendere in considerazione uno scostamento di bilancio, condizione essenziale per sbloccare e finanziare altre misure da noi sollecitate di sostegno alle famiglie in difficoltà” (04/08/2022-ITL/ITNET)

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