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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - MUSEO EGIZIO: -2.300 REPERTI EGIZI DIGITALIZZATI SUGLI OLTRE 40.000 CONSERVATI. GRECO (DIRETT.): MUSEI ECNCICLOPEDIA MATERIALE GENERAZIONI CHE CI HANNO PRECEDUTO...

(2023-03-07)

  Sono 2.300 i reperti del Museo Egizio digitalizzati e accessibili su Wikimedia, su un patrimonio di circa 40.000 conserva-ti a Torino all’interno del museo più antico al mondo dedicato alla civiltà nilotica. È il primo risultato della convenzione quadriennale stipulata nel 2022 tra Wikimedia Italia, Museo Egizio e Creative Commons Italia, che prevede una collabo-razione tra gli enti per rendere disponibili on line le riproduzioni fotografiche e i contenuti delle collezioni del Museo Egizio, adottando gli strumenti e le licenze Creative Commons.

Nel quadro della collaborazione tra il Museo, Wikimedia e Creative Commons, Wikimedia Italia sta caricando le immagini provenienti dal sito del Museo dedicato alla collezione su Wikimedia Commons, la più grande banca dati al mondo che già ospita oltre 90 milioni di immagini liberamente utilizzabili, e Wikidata, il database collaborativo che favorisce la ricerca di contenuti online.

Christian Greco, Direttore del Museo Egizio ha dichiarato: “I musei sono l’enciclopedia materiale delle generazioni che ci hanno preceduto. Come sottolinea l’articolo 9 della nostra Costituzione, la Repubblica custodisce il patrimonio culturale e la ricerca tecnico-scientifica. Le nostre collezioni, quindi, appartengono alla res pubblica e rappresentano un pezzo di memoria collettiva che le generazioni precedenti ci hanno lasciato in eredità. Dunque, per far vivere la collezione, per far in modo che lo studio si sviluppi e che si sviluppi l’industria culturale e creativa, c’è necessità assoluta che tutte le collezioni siano accessibili a tutti e in ogni luogo”.

  Grazie a questa collaborazione, saranno rese disponibili online le immagini di migliaia di reperti custoditi al Museo Egizio, insieme ai dati relativi alla cronologia, alla provenienza dei reperti e ai loro materiali. Si tratta di materiale che arricchisce in maniera puntuale e con testi scientificamente corretti le voci di Wikipedia nelle varie edizioni linguistiche e che permette di facilitare la ricerca su internet di immagini, dati e informazioni sulle collezioni del Museo Egizio.

“L’apertura del Museo Egizio è un importante esempio di come le istituzioni hanno l’opportunità di aprirsi al pubblico, essere accessibili e inclusive e potenziare la propria funzione al servizio della società, in collaborazione con Wikipedia, i progetti Wikimedia e usando strumenti e licenze libere Creative Commons – spiega Iolanda Pensa, Presidente di Wiki-media Italia - Siamo molto felici di sostenere il Museo Egizio in questo percorso e siamo a disposizione per affiancare tutte le altre istituzioni italiane che vogliono adottare l’Open Access e muoversi sempre di più verso la definizione di museo dell’International Council of Museums (ICOM), che li vuole proprio accessibili, inclusivi e aperti al pubblico”.

L’Egizio è tra i musei all’avanguardia in Italia sulla digitalizzazione e sul tema dell’Open Access. Già prima della pandemia aveva lanciato il Turin Papyrus Online Platform (TPOP), vincitore del Premio del Patrimonio/ Premio Europa Nostra 2020 nella categoria "Ricerca", che contiene fotografie ad alta risoluzione, descrizioni in inglese e talvolta traslitterazioni e trascrizioni geroglifiche di una parte dei 700 manoscritti, interi o riassemblati, e oltre 17.000 frammenti di papiro, che documentano più di 3.000 anni di cultura materiale scritta in sette scritture e otto lingue, conservati nella papiroteca del Museo. Un work in progress volto a rendere accessibile la Collezione papiri dell’Egizio, che è esposta in minima parte.

“L’esperienza con il Museo Egizio può fare da modello apripista per tutte le istituzioni che intendono condividere il proprio patrimonio culturale con la collettività – dichiara Deborah De Angelis, lead di Creative Commons Italia – realizzando la missione che le caratterizza di conservazione e divulgazione della cultura e del sapere.
La cultura aperta si identifica in uno spazio di libertà e di condivisione, nel quale è possibile per chiunque, in modo democratico ed egualitario, avere accesso alla conoscenza in  ogni parte del mondo, per non perdere le opportunità offerte dalle tecnologie emergenti e sostenere l’innovazione e il progresso sociale, nonché incentivare le forme di creazione collaborativa”.

Sul sito http://collezioni.museoegizio.it i visitatori e studiosi possono consultare una selezione di quasi 3.000 dei circa 4.000 oggetti della collezione del Museo Egizio. Le immagini sono scaricabili e riutilizzabili liberamente sotto licenza Creative Commons CC BY 2.0. Mentre nell’autunno 2021 è iniziata la digitalizzazione dell’archivio storico fotografico del Museo, che custodisce circa 45.000 suddivise tra lastre in vetro e su celluloide, stampe ottocentesche e novecentesche, diapositive, che documentano un arco temporale tra la seconda metà dell’Ottocento e i primissimi anni Duemila e che documenta per immagini le Missioni archeologiche italiane dal 1903 al 1937 in 14 località in Egitto, che portarono a
Torino oltre 30.000 reperti.

L’archivio storico fotografico digitale l’anno scorso è stato insignito del Premio Museo Open Culture Italia, ideato da Icom-Italia (International Council of Museum), Wikimedia Italia e Creative Commons Italia. Nell’ambito di questa strategia volta a digitalizzare e a portare sui pc di appassionati e studiosi i reperti dell’antico Egitto, si inserisce la collaborazione con Wikimedia e Creative Commons.
La collaborazione tra Wikimedia Italia e il Museo Egizio può essere d’esempio per molti altri musei italiani più cauti rispetto al tema dell’open access. Per facilitarli, Wikimedia Italia ha lanciato “Tutti i musei su Wikipedia”, promosso in collaborazione con ICOM Italia, Creative Commons Italia, il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università di Torino, con il co-finanziamento di Wikimedia Foundation.

L’iniziativa ha l’obiettivo di invitare tutte le oltre 3.000 istituzioni culturali italiane a collaborare con Wikipedia e i progetti Wikimedia, accompagnandole nell’elaborazione di una Open Access Policy e nella pubblicazione di una selezione di immagini e documenti con strumenti e licenze libere. È rivolta a tutti i musei del territorio italiano, che grazie a questa collaborazione possono raggiungere nuovi visitatori e studiosi attraverso internet.

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Wikipedia è un'enciclopedia online a contenuto libero nata nel 2001 ed è l’enciclopedia più consultata al mondo, con
20 miliardi di pagine visualizzate al mese e 55 milioni di voci scritte dagli utenti. In lingua italiana, il sito debutta l'11
maggio 2001, occupando stabilmente i primi posti tra i siti più visitati dagli italiani. Wikimedia Italia è il capitolo italiano
di Wikimedia Foundation Inc. ed è l’associazione che in Italia sostiene Wikipedia, i progetti Wikimedia, e la conoscenza libera, collaborando con istituzioni pubbliche e private, musei, biblioteche, archivi, scuole e università e organizzando dal 2012 Wiki Loves Monuments.

Wikimedia Foundation Inc. è la fondazione senza scopo di lucro nata nel 2003 negli Stati Uniti con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di contenuti liberi in tutte le lingue e fornire gratuitamente al pubblico l'intero contenuto dei suoi progetti, tra i quali il più noto è proprio Wikipedia.

Il Museo Egizio, nato nel 1824, è il più antico museo al mondo dedicato alla civiltà sviluppatasi sulle rive del Nilo e vanta
la seconda collezione di antichità egizie del mondo nonché la più importante al di fuori dell’Egitto. Attualmente lo spazio
museale è di circa 10.000 mq distribuiti su 5 piani, 15 sale e presenta 12.000 oggetti esposti, oltre ad uno spazio di 600
mq destinato alle mostre temporanee. Il percorso inizia con le sale dedicate alla storia del Museo Egizio e prosegue con
le collezioni esposte secondo un criterio cronologico che va dal 4900 a.C. al 750 d.C.
Nel 2022 l'Egizio è stato visitato da 898.500 persone.(07/03/2023-ITL/ITNET)

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