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SICUREZZA SOCIALE - REDDITO CITTADINANZA - DALL'INPS : 1,2 MILIONE (2,6 MILIONI DI PERSONE) GENNAIO -MARZO 2023 . L'ANALISI

(2023-04-27)

Dall'INPS: Reddito di cittadinanza e Pensione cittadinanza:

I nuclei beneficiari di almeno una mensilità di RdC/PdC nell’anno 2019 sono stati 1,1 milioni, per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte;
nell’anno 2020 i nuclei sono stati 1,6 milioni, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte.

I numeri sono saliti ulteriormente nel 2021, infatti i nuclei beneficiari di almeno una mensilità sono risultati quasi 1,8 milioni per un totale di poco meno di 4 milioni di persone coinvolte .

Nel 2022 si è registrata una flessione: 1,7 milioni di nuclei per un totale di 3,7 milioni di persone.

Da gennaio a marzo 2023 c’è stata la presenza di 1,2 milioni di nuclei e 2,6 milioni di persone.

L’importo medio mensile erogato è crescente nel tempo; complessivamente è aumentato del 16%, passando da 492 euro nell’anno 2019 al valore attuale pari a 570 euro. Il differenziale assoluto tra Sud/Isole da un lato e Nord dall’altro è stabilmente superiore a 100 euro al mese, mentre quello tra RdC e PdC oscilla attorno ai 300 euro al mese.

Ad ogni rinnovo mensile accade che alcuni nuclei beneficiari risultano non possedere il diritto alla prestazione. Infatti, la normativa in materia di RdC/PdC prevede che la sussistenza dei requisiti anagrafici, economici, patrimoniali e di compatibilità avvenga sia in sede di istruttoria sia in occasione di ogni rinnovo mensile. Laddove, successivamente alla istruttoria ed all’accoglimento della domanda venga rilevata l’insussistenza di uno o più requisiti, la domanda viene revocata, con il recupero delle prestazioni indebitamente erogate.

Diversamente, se in sede di rinnovo viene accertato, per il tramite della DSU in corso di validità o attraverso le dichiarazioni rese tramite modello ‘com esteso’, il venir meno dei requisiti, la domanda decade “fisiologicamente”; se invece, dopo l’accoglimento della domanda, l’istituto viene a conoscenza di un evento non comunicato dal nucleo richiedente interviene la decadenza “sanzionatoria”.

Tra gennaio e marzo 2023 è stato revocato il beneficio a circa 27mila nuclei: sono stati 73mila nel 2022, 107mila nell’anno 2021 e 25mila nel 20204.  I motivi per cui è possibile che il beneficio venga revocato sono molteplici. La motivazione più frequente è l’accertamento della “mancanza del requisito di residenza/cittadinanza”.

I nuclei decaduti dal diritto nei primi tre mesi del 2023 sono stati 111mila: nel 2022 sono stati 314mila, 343mila nell’anno 2021 e 256 mila nel 2020. La causa più frequente è legata alla variazione dell’ISEE, che supera la soglia prevista, causa che manifesta il suo effetto principalmente a febbraio, in occasione della presentazione della nuova DSU. Tra i motivi di decadenza rilevano anche i casi di variazione della composizione del nucleo familiare.

1.3 NUCLEI FAMILIARI BENEFICIARI – MARZO 2023
Nel mese di marzo 2023 i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono 902 mila (90%) mentre i nuclei beneficiari di Pensione di Cittadinanza sono 103 mila (10%), per un totale di un milione di nuclei. Tale composizione varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di RdC, rispetto ai nuclei percettori di PdC, hanno un peso minore nelle regioni del Nord, e maggiore al Centro e soprattutto nel Sud e Isole.

A fronte di circa un milione di nuclei percettori sono state coinvolte 2,15 milioni di persone, così ripartite: 1,55 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 338 mila nelle regioni del Nord e 267 mila in quelle del Centro.

La regione con il maggior numero di nuclei percettori di RdC/PdC è la Campania (23% delle prestazioni erogate), seguita da Sicilia (20%), Lazio (10%) e Puglia (10%); nelle quattro regioni citate risiede oltre il 60% dei nuclei beneficiari.

L’importo medio erogato nel mese di marzo 2023 è di 572 euro con un differenziale assoluto di 314 euro tra l’importo RdC (604 euro) e l’importo PdC (290 euro).

Poco meno del 60% dei nuclei percepisce un importo mensile fino a 600 euro mentre all’estremo opposto l’1,4% percepisce un importo mensile superiore a 1.200 euro; tra tutte, la classe modale è quella dei nuclei mono componente con importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (243 mila, un nucleo su quattro).

Quanto alla cittadinanza, nel 90% dei casi il richiedente la prestazione risulta di cittadinanza italiana, nel 6% è un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 4% è un cittadino europeo ed infine, quota strettamente residuale, i familiari di tutti i casi precedenti o titolari di protezione internazionale

L’importo medio varia sensibilmente per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 463 euro, per i nuclei monocomponenti, a oltre 800 euro per i nuclei da cinque componenti in su.

I nuclei con minori sono 310 mila e rappresentano il 31% dei nuclei beneficiari coprendo il 52% delle persone interessate. Tra i nuclei con minori, la classe modale è quella con tre componenti, che rappresenta il 32% del totale

I nuclei con disabili sono poco meno di 200 mila e rappresentano il 20% dei nuclei beneficiari, coprendo il 21% delle persone interessate. Sul complesso dei nuclei con disabili, i nuclei monocomponenti sono 76 mila e rappresentano quasi il 39% del totale.
Relativamente alle persone coinvolte, pari a 2,15 milioni, si sottolinea che: 518 mila sono under 18 (il 24%), ci sono in media 2,1 componenti per nucleo familiare, l’età media è quasi 38 anni.

Analizzando i nuclei per numero di componenti, emerge che quelli composti da una sola persona (nuclei monocompo-nenti), a marzo 2023, sono 458 mila (368 mila RdC, 90 mila PdC).

Limitatamente ai 368 mila nuclei monocomponenti RdC, il successivo Prospetto 1 riporta la distribuzione per regione dei principali indicatori. L’incidenza dei nuclei monocomponenti sul totale dei nuclei è maggiore nelle regioni del Nord, e minore al Centro e soprattutto nel Sud e Isole. In Friuli-Venezia Giulia il 63% dei nuclei beneficiari è composto da una sola persona, in Campania il 30%.

TASSO DI INCLUSIONE
Dall’analisi della distribuzione regionale delle persone coinvolte nell’erogazione del Reddito e della Pensione di Cittadinanza (Grafico 7), risulta che nell’anno 2022 le regioni con il tasso di inclusione (rapporto tra il numero di persone coinvolte e la popolazione residente) più elevato appartengono al Sud e sono la Campania, la Sicilia e la Calabria (rispettivamente 157, 148 e 130 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il tasso di inclusione più basso
fanno parte del Nord e in particolare sono il Trentino Alto-Adige e il Veneto (rispettivamente 12 e 17 per mille).

Analizzando la distribuzione provinciale , sempre nell’anno 2022, si evince che le province con il tasso di inclusione più elevato sono Napoli (194 persone coinvolte ogni mille abitanti), Palermo e Crotone (rispettivamente 189 e 183 persone coinvolte ogni mille abitanti); a seguire Catania e Caserta entrambe con 166 persone coinvolte ogni mille abitanti;
all’esatto opposto si collocano quelle con il minor tasso di inclusione e cioè Bolzano e Belluno con 3 e 9 persone coinvolte ogni mille abitanti rispettivamente. (27/04/2023-ITL/ITNET)

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