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SINDACATO PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - EUROPA - 'INVECCHIAMENTO ATTIVO. SFIDE E OPPORTUNITA' PER L'EUROPA" INCONTRO SPI CGIL /COMMISS. OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI EUROPARL. PIATTAFORMA SPI CGIL

(2023-10-16)

Nei giorni scorsi si è tenuto al Parlamento Europero un incontro fra rappresentanti della Commissione Occupazione ed Affari Sociali e i vertici del Sindacato SPI CGIL sui temi de "L'invecchiamento attivo. Sfide ed opportunità per l'Europa" nel corso del quale lo SPI CGIL ha presentato la propria piattaforma. A promuovere l'incontro l'europarlamentare Daniela Rondinelli, deputata Parlamento europeo (Gruppo S&D), esponente della Commissione per l’occupazione, gli affari sociali e l'inclusione.

L’Unione europea invecchia progressivamente e molto velocemente. Entro il 2050 in media le persone con più di 65 anni saranno circa il 30%, soprattutto donne, eppure il tema della terza età non occupa uno spazio adeguato nell’agenda pubblica e nei program-mi politici." hanno fatto presente i partecipanti all'incontro . Ma tutto questo si pone in contrasto stridente con quanto dichiarato da più parti durante la pandemia da Covid-19, che ha colpito soprattutto la popolazione anziana facendo emergere le debolezze dei sistemi pubblici di protezione e assistenza sociale ed evidenziando le contraddizioni dell’attuale modello sociale, economico e ambientale.

Misure concrete a sostegno dell’invecchiamento attivo, dignitoso e in buona salute sono urgenti e non più rinviabili. È vitale per l’Unione e prioritario per la democrazia e la pace riconoscere i bisogni, garantire condizioni di vita dignitose e proteggere i diritti di tutte le generazioni. L’inclusione attiva delle persone anziane, infatti, può produrre benefici sociali ed economici per l’Unione europea e per l’intera società.  Sono alcune delle istanze che lo SPI CGIL chiede che l’Unione, adotti  attraverso le sue istituzioni:

- adotti una specifica strategia europea per le persone anziane, incentrata sui diritti, a partire dai diritti fondamentali, e finalizzata a garantire la piena partecipazione degli anziani alla vita sociale ed economica, in contrasto al rischio di povertà e esclusione sociale;

- istituisca dei servizi dedicati all’invecchiamento e alle sfide intergenerazionali;

- tuteli, oltre i diritti di uguaglianza e non discriminazione, identità di genere, occupazione dignitosa, pensione adeguata, formazione di qualità e lungo tutto l’arco della vita, accesso universale ai beni e servizi pubblici primari di qualità come l’assistenza, la sanità, inclusa la salute mentale, l’assistenza sociale e a lungo termine, i trasporti, l’abitazione, la cultura, le attività ricreative e la parteci-pazione attiva alla vita sociale nelle sue forme;

- avvii delle consultazioni con le organizzazioni sindacali e della società civile strutturata, che agiscono in rappresentanza e a sostegno delle persone anziane;

- istituisca un’Agenzia europea per le persone anziane, l’invecchiamento e la sfida demografica;

- rimuova gli ostacoli che escludono gli anziani dai processi democratici o costituenti, anche in vista delle elezioni del prossimo Parlamento europeo nel 2024, in rappresentanza di tutte/i le cittadine/i europee/i;

- supporti, sul piano internazionale, l’adozione di una Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone anziane.

Per lo SPI CGIL riconoscere il valore e le potenzialità di una società complessa anche nelle sue trasformazioni  demografiche significa rafforzare ulteriormente l’efficacia e il carattere democratico dell’Unione europea, definendone una visione ampia ed inclusiva, che non lasci nessuno indietro.

All'incontro hanno preso parte: Stefan Olsson, vice-direttore generale per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Inclusione;
Miguel Ángel Cabra de Luna, consigliere del Comitato economico e sociale europeo;
Milan Brglez, deputato Parlamento Europeo, Commissione per l’Occupazione e gli Affari sociali e Co-Presidente del gruppo di inte-resse su cambiamento demografico e solidarietà tra generazioni;
Maciej Kucharczyk, Segretario generale di AGE Platform Europe. A trarre le conclusioni Ivan Padretti, Segretario Generale dello SPI CGIL.

L'iniziativa riprende l'intensa attività portata avanti per oltre un decennio dallo SPI CGIL, non solo in Italia,  quanto anche nelle sedi internazionali, in particolare europee. 

Nel 2012 l'Unione Europea lancia "l'Anno europeo dell'invecchiamento attivo" che  mirava a sensibilizzare l'opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla società. Al contempo, l'"Anno" puntava a rendere effettiva la solidarietà tra le generazioni. Un'iniziativa che registrava l'impegno, in prima fila dello SPI, in particolare del Dipartimento Internazionale.

Nel frattempo nel 2013 la FERPA - la Federazione Europea del Sindacati dei Pensionati ed Anziani presentava alla Commissione UE i documenti per l'avvio dell'iter formale di una proposta di iniziativa popolare per il "diritto alle cure nella dignita' e per tutta la vita" . Una proposta di legge molto sentita dagli anziani europei, il cui numero si prevedeva sarebbe aumentato esponenzialmente in futuro determinando una sempre più incisiva  richiesta di assistenza, servizi e cure sanitarie adeguate, ma anche un'opportunità per ampliare e professionalizzare i lavoratori che operano in questo settore. Proposta che venne, purtroppo rigettata dalla Commissione Europea essendo le questioni sanitarie di competenza dei Paesi membri. Principio - com' è noto - superato nel contesto dell'emergenza COVID. 

"Una proposta d'iniziativa popolare - presentata da 7 Paesi facenti parte del Comitato Promotore dell'iniziativa  - Italia, Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Polonia e Portogallo rigettata dalla Commissione - che non riguardava solo la non autosufficienza ma anche condizioni  fisiche e psichiche relative ai giovani e non solo, come tutte quelle situazione di handicap che sono attualmente più o meno protette dai vari Stati.  La proposta prevedeva regole minime da rispettare per rispondere a tali esigenze, soprattutto nel rispetto delle persone  fragili.

A quasi quattro anni di distanza, e nel solco di quanto aveva auspicato nel 2012  lo SPI CGIL, prendeva corpo in Friuli Venezia Giulia una proposta legislativa per iniziativa del Consigliere Renata Bagatin,  vice Presidente della III Commissione regionale Tutela della salute, servizi sociali, alimentazione, previdenza complementare e integrativa e già responsabile del Dipartimento Internazionale dello SPI CGIL. La prima normativa italiana in materia, che nel piano triennale ed in quello annuale, per il 2016, rendeva possibile una concreta lettura in chiave europea, divenendo modello di riferimento per la stessa Unione Europea. Ad approfondirne i termini, con Italiannetwork/Italialavorotv la stessa esponente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Le elezioni europee sono alle porte e costituiranno un appuntamento importante per sensibilizzare al massimo i candidati su un'evidenza demografica, economico-sociale e , altresì politica, di cui non possono essere ignorati concause ed effetti nei Paesi della "vecchia" Europa. (16/10/2023-ITL/ITNET)

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