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ECONOMIA ITALIANA - COMMERCIO ESTERO - PRES. ZOPPAS (ICE): "636 MILIARDI DI EXPORT. 2012-2023 +60%. I PRIMI MESI 2024 SOSTANZIALE STABILITA'. PROMUOVIAMO IL SISTEMA MODA ."

(2024-07-12)

Nel 2023 le esportazioni italiane sono rimaste sostanzialmente stabili al valore di 626 miliardi di  euro per effetto di una contrazione dei volumi esportati pari al -5% controbilanciato dall’aumento dei prezzi all’export (+5,3%). Per avere, però, una visione chiara dell'evoluzione italiana in quest'ambito l'Agenzia ICE, intervenendo alla presentazione del Vertice G7 commercio che si terrà a Reggio Calabria dal 16 al 17 luglio, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri,  ha presentato una nutrita serie di dati relativi agli ultimi 11 anni, che risultano di particolare interesse. 

Dal 2012 al 2023 l'export italiano è cresciuto del 60%  passando da 390 miliardi di euro di esportazioni a 626 miliardi di euro, con una consistente accelerazione dal 2019 al 2023 del 30%, nonostante gli effetti della pandemia.
Quanto agli effetti dei conflitti bellici tra il 2022 ed il 2023, nonostante il quadro abbia fatto emergere una costanza di risultato, che già di per sè potrebbe essere annesso a fattori positivi ma in realtà disaggregando il dato, il Presidente Zoppas ha evidenziato come esso sia composto di due valori importanti che si sommano ossia: ad una contrazione di volumi di -5%  sia corrisposto circa un 5% in più di valore.

Il quadro delle esportazioni italiane per aree geografiche ci rinvia ad una composizione che riporta ad una quasi parità fra Paesi Europei 52% ed i Paesi extra UE 48% con una tenuta dei mercati Europei rispetto al resto del mondo, laddove i mercati Americani si caratterizzano per un 15%, al pari dei Paesi europei extra-UE; l'Asia - Oceania per 11% e l'Africa e
Medio Oriente si attestano al 7% . Un numero quest' ultimo  importante perché vi è quel mercato di destinazione interessato dal famoso piano Mattei. "Un ambito - ha precisato il Pres.dell'ICE - sul quale ci stiamo tutti concentrando e dove dobbiamo fare sistema per riuscire ad aiutare quel continente a svilupparsi". E dove - ha aggiunto - l'Italia grazie al nostro governo ha messo un primo passo in avanti determinando  il trend di tutta l'Europa."

Quanto ai principali mercati di sbocco dell'export italiano, rappresentando il 60% delle esportazioni italiane, al I° posto  c'è la Germania con l'11,9% per un valore di 74 miliardi di euro . Un incremento del 27,5% tra il 2019 ed il 2023, anche se ha subito una contrazione del -3,6% per le note difficoltà economico-finanziarie tra il 2022/2023. 
A seguire gli Stati Uniti con 67,3 miliardi di euro, un incremento del 47,7% tra il 2010 ed il 2023 ed un 3,4% tra il 2023-2022
La Francia è al terzo posto fra i Paesi importatori dei prodotti italiani per un valore di 63, 4 miliardi di euro, un incremento del  25,2% tra il 2029-2923, ed una variazione percentuale dello 0,4% fra il 2022-2023.

A seguire la Spagna con 33miliardi di import dall'Italia , il 34,3% di incremento fra il 2019 ed il 2023, ma una variazione del 2,1% tra il 2022 ed il 2023.
La Svizzera importa 30,5 miliardi di euro di prodotti italiani, con un incremento del 17,5% tra il 2019 ed ill 2023 ed un decreto percentuale dell'1,7% tra il 2022 ed il 2023.

Il Regno Unito si situa al sesto posto fra i primi dieci Paesi importatori dei prodotti italiani con 26,1 miliardi di euro, un incremento del 3,3% fra il 2019 ed il 2023 ma un decremento fra il 2022 ed il 2023 coincidente con le difficoltà economico-finanziare del paese.

Interessanti gli sviluppi determinatisi fra il 2019 ed il 2023 con la Polonia che registrano un incremento del 46,1% in un mercato che acquista beni italiani 19,8 miliardi di euro, anche se fra il 2022 ed il 2023 la quota si è ridotta di 1,5 punti percentuali .
Altrettanto interessanti le variazioni percentuali del Belgio (19,3 miliardi di import prodotti italiani, con una variazione percentuale del 35,4  nel 2019-2023, ma con un decremento del -15,7% fra il 2022-2023.
E del Paesi Bassi  (18,5 miliardi) ed una variazione percentuale del 54,1% tra il 2019 ed il 2023, ma con una variazione negativa nell'ultimo anno dello 0,3%

Seppure al nono posto nella lista dei Paesi che rappresentano i migliori mercati di sbocco per l'Italia, la Cina con un import di 19,2 miliardi di prodotti made in Italy ed una variazione percentuale fra il 2019 ed il 2023 del 47,8% , anche se del 16% fra il 2022 ed il 2023 .
L'incremento del nostro export fra i paesi EXTRA UE è stato  trainato in particolare dagli Stati Uniti e dalla Cina favorito dalla dinamica vivace dei due mercati. Con gli STati Uniti in primo piano e benché sia un Paese lontano rappresenta pur sempre un mercato strategico per la visibilità che assume su altri mercati.

L’Italia - che ha cosi'  guadagnato una posizione, collocandosi al 6° posto nel ranking mondiale, scalzando la Corea del Sud, scesa di due posizioni - trova anche nella Cina un mercato importante. "Nonostante siamo un piccolo Paese le nostre esportazioni hanno un valor enorme in termini di export.  Molte di queste esportazioni rientrano, tra l'altro, in Europa come componentistica da utilizzare nei nostri prodotti con un primato di qualità e di servizio che tutti conoscono.

Il presidente dell'ICE ha, comunque, tenuto a sottolineare  che - come abbiamo visto - nel 2023 c'è stato un
effetto importante da non trascurare:  "tutto l'interscambio mondiale è calato di 5 punti percentuali quando l'Italia è invece rimasta in flat. D'altrondee anche L'Europa è calata di un 1,4% quando noi invece abbiamo mantenuto le nostre posizioni.

Quanto alle produzioni: al primo posto si situa la meccanica cresciuta dell'88%, dalle macchine utensili  ai mezzi di trasporto della new mobilità all'automotive cresciuti del 10%  ed incremento dell'agroalimentare (+5,7%) anche se  i vini hanno subito qualche contraccolpo. Ma, in generale, si pensa che il settore possa raggiungere un altro 6,4%

Previsioni di crescita per l’export di alcuni settori del Made in Italy nel 2024, sul primo quadrimestre  dedotte da ricerche UCIMU, Federlegno, Food Industry Monitor e Mediobanca (2024) annunciano elementi positivi riguardo alle

MACCHINE UTENSILI per le quali si prevede un incremento del +6,4%. La domanda estera, infatti, traina la produzione, che crescerà a 7.595 milioni (+0,5% rispetto al 2023)

LEGNO-ARREDO +4,3% trainato dall’Arredamento +6%

VINI +3% trainato dalle bollicine +6,8%.

Fra i settori che necessitano, invece, un sostegno: la moda (-0,3%). Di qui la richiesta di promozione all'estero del settore. Ambito che sta caratterizzando alcune iniziative promosse dal MAECI e dal MIMIT

Il presidente dell'ICE si è detto, comunque, "ottimista intanto per i risultati raggiunti entro l'anno. Vedremo poi cosa succederà nel 2025. 
Da i dati dei primi 4 mesi del 2024 sembra consolidarsi il trend di sostanziale stabilità dell’export osservato nel 2023: le esportazioni del quadrimestre sono cresciute dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,4% nella UE, +2,3% nell'extra UE)

Tra i principali partner commerciali, l'incremento più elevato è stato rilevato per la Turchia (+36%), seguita da Giappone (+12,8%) e Stati Uniti (+7,5%)

Dal punto di vista dei SETTORI:
gli aumenti maggiori sono rilevati per articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti (+28,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%) mentre sono diminuite le vendite all'estero di metalli e prodotti in metallo (-9,4%) e di articoli in pelle e simili (-7,9%).

Nei primi 4 mesi la fine dell'anno  dovrebbe darci un aumento dello 0,3%, che non possiamo definire del tutto tale perchè mentre in alcuni mercati UE stiamo calando dell'1,4%, nell'extra West stiamo crescendo del 2,3%. Al di fuori di questo contesto l'incremento di un +7% degli Stati Uniti si contrappone ad un calo dei 6% circa della Germania...
In ogni caso la meccanica dovrebbe continuare a posizionarsi al primo posto con altri due punti percentuali; l'agroali- mentare sta performando molto con un + 10% vediamo.
Invece non stanno performando i metalli metalli ed i prodotti preziosi con un - 10% e, come già detto,  la moda è in particolare difficoltà. Federmeccanica e legno arredo vanno bene, con un 2,8 per i mobili e legno arredo e un + 18% per la meccanica.(12/07/2024-ITL/ITNET)

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