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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - INFN FIRMA 2 ACCORDI: CON OSPEDALE BAMBIN GESU' (RICERCA, SVILUPPO RADIOFARMACI ONCOLOGICI) E CON MUR,REGIONE LAZIO PROGETTO EUPRAXIA

(2024-12-19)

L'INFN è stato protagonista, al Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), della consegna di due importanti accordi.

Un accordo è stato sottoscritto dall'INFN con l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, e riguarda la collaborazione in attività di ricerca, in particolare per lo sviluppo di radiofarmaci oncologici.

L'altro accordo è stato sottoscritto dall'INFN con il MUR e la Regione Lazio e riguarda il supporto alla realizzazione ai Laboratori Nazionali di Frascati dell'INFN della grande infrastruttura di ricerca europea EuPRAXIA.

ACCORDO INFN CON OSPEDALE PEDIATRICO BAMBIN GESU'
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) hanno siglato oggi, presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, un accordo di collaborazione della durata di cinque anni. L’intesa è stata firmata dal presidente dell’Ospedale, Tiziano Onesti, e dal presidente dell’INFN, Antonio Zoccoli, alla presenza del Ministro Anna Maria Bernini. L’obiettivo è potenziare lo studio e lo sviluppo di radiofarmaci e migliorare le tecniche di radioterapia oncologica, contribuendo all’ottimizzazione di trattamenti sempre più precisi e personalizzati.

«È stato per me un privilegio e un onore ospitare la firma di questo accordo di collaborazione scientifica tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha come scopo sviluppare tecnologie e procedure nel campo della fisica medica, in particolare nella lotta ai tumori - ha detto il Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini - Mi piace pensare che saranno i bambini a salvare i bambini. Che la speranza di trovare soluzioni per curare tanti piccoli pazienti sia legata a questa catena di solidarietà e di fratellanza che si auto alimenta. In fondo la ricerca in campo medico è anche questo. Il malato che con la sua sofferenza è il dolce complice di una scoperta che potrà aiutare gli altri».

«La firma di questo accordo è un esempio concreto di come la collaborazione tra il mondo della ricerca, la sanità e le istituzioni pubbliche possa contribuire a promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative per la salute dei cittadini, con particolare attenzione ai pazienti più giovani. Rafforzare questo rapporto significa investire nel futuro della medicina e della scienza, consolidando una rete di competenze al servizio del Paese e della comunità internazionale - ha dichiarato il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti -

Questo accordo non solo rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro i tumori, ma conferma il ruolo centrale della collaborazione tra enti di eccellenza per realizzare terapie sempre più personalizzate, sicure e all’avanguardia, in grado di rispondere ai bisogni dei pazienti pediatrici e delle loro famiglie».
«Questo accordo rappresenta per il nostro Istituto un motivo di grande orgoglio, poiché formalizza la nostra prima collaborazione con un ospedale pediatrico e con una realtà di eccellenza quale l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – ha commentato il presidente dell’INFN, Antonio Zoccoli.

La firma di oggi testimonia l'importanza di investire nella ricerca fondamentale: dalla fisica nucleare e dalla fisica delle particelle nascono, infatti, tecnologie innovative e applicazioni d’avanguardia che hanno un forte impatto diretto sulla nostra società. In questo caso, siamo poi particolarmente felici, perché queste nostre tecnologie diventano un utile strumento per aiutare la medicina pediatrica».
 
  RADIOFARMACI, RADIOTERAPIA, TERANOSTICA E DOSIMETRIA
I radiofarmaci sono composti chimici che combinano una molecola vettore con una parte radioattiva (radionuclide). Questa struttura consente di indirizzare la radioattività verso specifici organi o tessuti, rendendoli essenziali sia per la diagnostica che per la terapia, soprattutto in campo oncologico. Quando i radiofarmaci sono utilizzati contemporaneamente per identificare e trattare una malattia, si parla di teranostica. La radioterapia utilizza radiazioni ionizzanti per trattare i tumori. Può essere applicata in tre modalità principali: esterna, con radiazioni emesse da un dispositivo e indirizzate verso il bersaglio; interna (brachiterapia), dove le sorgenti radioattive vengono posizionate direttamente vicino al tumore; sistemica, con farmaci radioattivi somministrati per raggiungere specifici tessuti. Un ruolo cruciale nella radioterapia è svolto dalla dosimetria, la scienza che misura e calcola la quantità di radiazioni assorbite, assicurando il massimo beneficio terapeutico con il minimo rischio per i tessuti sani.

GLI OBIETTIVI PRINCIPALI
L’accordo tra Bambino Gesù e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare mira a sviluppare radiofarmaci PET di nuova generazione, capaci di offrire una precisione diagnostica superiore. La PET (“Tomografia a Emissione di Positroni”) è una tecnica avanzata di diagnostica per immagini che permette di osservare il funzionamento degli organi e dei tessuti grazie alla creazione di immagini dettagliate dei processi biologici nel corpo. Tra gli obiettivi principali dell’accordo vi sono il perfezionamento delle terapie radiometaboliche, con particolare attenzione ai tumori della tiroide e ai neuroblastomi, e la personalizzazione della radio-terapia. Studi dosimetrici avanzati permetteranno di ottimizzare le dosi di trattamento per ogni paziente, come nel caso della mappa tridimensionale della distribuzione del radiofarmaco per pazienti con retino- blastoma trattati con brachiterapia.

Saranno condotte anche analisi di biocinetica e biodistribuzione per monitorare come i radiofarmaci si distribuiscono e agiscono nel corpo nel tempo. Una delle tecniche innovative prevede l’uso di dispositivi indossabili, come magliette o pigiami, dotati di dosimetri per un monitoraggio continuo e meno invasivo. Questa soluzione ridurrà la necessità di esami frequenti e prelievi di sangue, migliorando la qualità di vita dei pazienti.

«L’accordo rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro i tumori, specialmente nei pazienti pediatrici, dove l'accuratezza diagnostica e la personalizzazione delle terapie sono fattori determinanti per il successo dei trattamenti – ha spiegato il direttore scientifico del Bambino Gesù, Andrea Onetti Muda – La collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare rappresenta un esempio virtuoso di ricerca traslazionale su cui si basa la missione degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Ci permette inoltre di integrare competenze scientifiche e tecnologiche avanzate con la nostra esperienza clinica, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo di radiofarmaci e tecniche radioterapiche innovative».

«La firma di questo accordo con un’eccellenza come l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è frutto del grande impegno che da anni l’INFN dedica allo sviluppo di tecnologie per la medicina e per la fisica medi-ca, e allo sviluppo di importanti collaborazioni interdisciplinari – ha commentato Oscar Adriani, compo- nente della Giunta Esecutiva INFN – Moltissime tecnologie nate nel campo della fisica nucleare e della fisica delle particelle vengono già da tempo utilizzate con successo sia nella diagnostica sia nella terapia medica, nonché per lo studio e per la produzione di radiofarmaci.

Per il progresso della società è fondamentale sostenere la ricerca scientifica e promuovere le collaborazioni interdisciplinari: la sinergia tra fisica e medicina è senz’altro in grado di aprire nuovi scenari per la diagnosi e la cura delle malattie».

RICECA EUROPEA EuPRAXIA.

Firmato presso il Ministero dell’Università e della Ricerca l’Accordo della durata di quattro anni che vede le tre istituzioni collaborare per la realizzazione della grande infrastruttura di ricerca europea EuPRAXIA ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN
Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), la Regione Lazio e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) hanno siglato oggi, 19 dicembre, nella sede del MUR, un Accordo di collaborazione della durata di quattro anni per il progetto EuPRAXIA (European Plasma Research Accelerator with Excellence In Applications) ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN. L’intesa è stata firmata dal Ministro dell’Uni-versità e della Ricerca Anna Maria Bernini, dalla Vicepresidente della Regione Lazio e Assessore Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione Roberta Angelilli, e dal presidente dell’INFN Antonio Zoccoli.

L’obiettivo dell’Accordo è sostenere la costruzione ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN di EuPRAXIA, la futura grande infrastruttura europea destinata ad attività di ricerca e sviluppo di un’inno- vativa classe di acceleratori compatti al plasma, e dei loro possibili utilizzi anche al di fuori dell’ambito strettamente scientifico, a beneficio della società e dell’innovazione.

EuPRAXIA sarà in grado di portare contributi significativi in diversi ambiti: alla ricerca scientifica di frontiera, al progresso tecnologico, alla creazione di applicazioni d’avanguardia, e anche alla crescita della competitività delle imprese in diversi settori produttivi. Per queste ragioni, il progetto è stato inserito nella Roadmap 2021 dello European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI), l’Istituzione che individua e fornisce l’indicazione di quali siano le più promettenti infrastrutture di ricerca, sulle quali è importante per l’Europa investire.

La candidatura dei Laboratori Nazionali di Frascati a divenire la sede italiana dell’infrastruttura EuPRAXIA conta già sul forte sostegno del MUR che nel 2019 ha assegnato all’INFN, per il periodo 2019-2031, 108 milioni di euro per lo sviluppo di progetti di acceleratori avanzati nei propri Laboratori.

“Il presente e il futuro della ricerca sono legati alle grandi infrastrutture – ha dichiarato il Ministro dell’Uni-versità e della Ricerca, Anna Maria Bernini - Ne abbiamo parlato nel corso  del nostro G7 Scienza e Tecno-logia, dove abbiamo invitato tutti i Grandi a considerarle come il vero polo intorno al quale si costruisce la ricerca di eccellenza. Dobbiamo evitare la dispersione di investimenti e creare luoghi in cui i ricercatori di tutto il mondo possano fare scienza insieme.

Con questo nuovo Accordo diamo al progetto EuPraxia una possibilità in più per diventare una grande infrastruttura e operare in un settore, lo sviluppo di acceleratori compatti al plasma, strategico in tanti ambiti, a cominciare dalle Scienze della vita”, ha concluso Bernini.

L’Accordo sottoscritto oggi dalle tre Istituzioni, che avrà ulteriori sviluppi sulla base di successivi accordi attuativi, prevede l’impegno della Regione Lazio a sostenere, nell’ambito della sua strategia regionale per la ricerca e l’innovazione tecnologica, la realizzazione del progetto EuPRAXIA ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, attraverso un cofinanziamento fino a un massimo di dieci milioni di euro, con risorse del Programma FESR 2021-2027.

In particolare, con il contributo della Regione Lazio, l'infrastruttura EuPRAXIA verrà potenziata realizzando una linea aggiuntiva di laser a elettroni liberi in grado di fornire fotoni nell’ultravioletto da vuoto ad alta intensità.
Questa linea chiamata ARIA (Advanced Radiation source for Interactions Analysis) avrà applicazioni in vari ambiti, tra cui lo studio dei materiali, lo studio di dinamica molecolare cruciale per la biologia, la ricerca su campioni gassosi e diluiti di interesse per lo studio dell’atmosfera, della chimica dei gas e degli inquinanti, oltre che applicazioni industriali, quali la nanofabbricazione e la produzione di materiali avanzati.

“Le tecniche di accelerazione al plasma che si svilupperanno e applicheranno in EuPRAXIA rappresentano un’eccellenza strategica per il nostro territorio. Si tratta di una tecnologia innovativa che, rispetto allo stato dell'arte attuale, consentirà di ridurre significativamente dimensioni e costi degli acceleratori di particelle, con prestazioni di altissimo livello. Questo renderà ancora più agevole al mondo della ricerca e, soprattutto, alle imprese l'utilizzo di tecnologie d’avanguardia a livello mondiale per applicazioni in ambiti e settori di primario interesse industriale, economico e sociale come la farmaceutica, il bio-medicale, i materiali innovativi e l’aerospazio. È soprattutto questo il senso della partecipazione della Regione Lazio al progetto EuPRAXIA.

Attraverso la firma del protocollo e le risorse che mettiamo a disposizione, in EuPRAXIA sarà realizzata anche una linea di utilizzo esclusivamente dedicata alle analisi e alla ricerca realizzata dalle imprese, per sostenerne la competitività e la capacità innovativa. Tale investimento, che ammonta a dieci milioni di euro di fondi europei, dimostra la volontà della Giunta Rocca di supportare la collaborazione tra istituzioni, ricerca e imprese, contribuendo alla crescita del sistema produttivo e alla competitività internazionale del territorio. L’Accordo di oggi rafforza il nostro impegno a essere protagonisti nello sviluppo scientifico e tecnologico, valorizzando competenze e risorse di altissimo livello. Continueremo a lavorare in questa direzione per garantire agli imprenditori e ai ricercatori il supporto necessario per affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Roberta Angelilli, Vicepresidente e Assessore allo Sviluppo Economico,al Commercio, all’Artigianato, all’Industria e all’Internazionalizzazione della Regione Lazio.

L’INFN, promotore del progetto EuPRAXIA, coordinerà tutte le fasi, sia ex ante sia ex post, della prepa-razione e della realizzazione dell’infrastruttura, in collaborazione con il Consorzio internazionale che è stato costituito ad hoc e che include oltre cinquanta istituti europei. L’INFN si impegna, inoltre, a soste- nere il progetto, destinando risorse aggiuntive sia finanziarie sia umane, e a promuovere tra le imprese del territorio potenzialmente interessate le opportunità offerte dalla nuova infrastruttura in termini di trasferimento tecnologico e di potenziale applicativo degli acceleratori ultracompatti.

“EuPRAXIA rappresenta una sfida impegnativa ma affrontarla sarà determinante, perché ci porterà a compiere un vero e proprio salto tecnologico nella fisica e nell’utilizzo di fasci di particelle, con applica-zioniche si estenderanno ben oltre la ricerca fondamentale”, ha sottolineato Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

“Il Consorzio EuPRAXIA coinvolge i più importanti laboratori di ricerca europei che ora devono unire le risorse in uno sforzo congiunto che ha pochi eguali, e che è indispensabile per creare una nuova grande infrastruttura europea, “campione” nel settore. I Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN hanno una lunga e riconosciuta tradizione e alte competenze nello sviluppo delle tecnologie di accelerazione e sono quindi una sede ideale per questo progetto. Ringraziamo quindi il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Regione Lazio per la fiducia e per il loro supporto, che in questo contesto è decisivo per riuscire in una grande impresa collettiva e per farlo da protagonisti”, conclude Zoccoli.
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Il progetto EuPRAXIA sarà un'infrastruttura distribuita di acceleratori, compatti e innovativi basati sulla tecnologia di accelerazione a plasma. Sarà realizzata in Europa e con sede italiana ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN. Il progetto è inserito nella roadmap dello European Strategy Forum on Research Infrastructure (ESFRI), il forum strategico europeo che individua le grandi infrastrutture di ricerca su cui investire a livello europeo.

Nella sua prima fase, il consorzio di oltre 40 istituti di ricerca europei guidato dall'INFN insieme a partner industriali costruirà ai Laboratori Nazionali di Frascati un acceleratore al plasma pilotato da fasci di elettroni, portando quindi innovazione e potenzialità per la nascita di aziende correlate, di applicazioni scientifiche all'avanguardia e di una comunità internazionale di utenti nel centro Italia. Nella sua seconda fase, EuPRAXIA prevede la realizzazione di un acceleratore al plasma pilotato da fasci laser in una sede da individuare tra quattro diversi siti in Europa. L'infrastruttura di ricerca EuPRAXIA fornirà fasci di particelle da 1 a 5 GeV, impulsi ultracorti di raggi X da sorgenti di radiazione di betatrone, impulsi di luce FEL e fasci di positroni.

Il progetto EuPRAXIA si basa su una nuova tecnica di accelerazione al plasma, dove un gas ionizzato eccitato da fasci laser o di particelle viene impiegato come mezzo di accelerazione degli elettroni in esso iniettati. Questa nuova tecnica promette di rivoluzionare il settore delle macchine acceleratrici, non solo potenziando le loro prestazioni a livello di energia, ma rendendole anche più performanti, compatte alme-no dieci volte più corte) e quindi anche più economiche. Riuscire a ottenere acceleratori con queste caratteristiche avrebbe un importante impatto non solo nel campo della ricerca di base in fisica delle alte energie, ma anche in altri ambiti che includono la fotonica, la biologia strutturale, lo sviluppo di rivelatori per la fisica delle particelle, la scienza dei materiali, l'imaging medico e le applicazioni industriali.

In ambito biomedico, lo sviluppo di questa nuova generazione di acceleratori compatti al plasma consen-tirebbe, tra l’altro, la costruzione di sorgenti compatte di radiazione laser a raggi X (laser a elettroni liberi) utili, per esempio, nella diagnostica per immagini in vari settori industriali e di ricerca applicata, inclusa la possibilità di investigare le strutture di batteri e virus, e fornire quindi preziose informazioni per lo sviluppo di terapie e vaccini. (19/12/2024-ITL/ITNET)

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