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PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - INPS/FONDAZIONE MIGRANTES : PRES.INPS FAVA "FONDAMENTALE TUTELA LAVORATORI PER RENDERE EFFETTIVO DIRITTO LIBERA CIRCOLAZIONE"-MONS. PEREGO (MIGRANTES): "EMIGRAZIONE ITALIANA PLURIMA. ESSENZIALE PATTO CON GIOVANI""

(2025-01-23)

A Roma, si è tenuta oggi la IlIa Edizione del  convegno promosso da Inps e Fondazione Migrantes dal titolo "“@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”, nel quale  il quadro sulle pensioni da e per l'estero ha  offerto la concreta realtà di un'Italia  delle migrazioni plurime ...in cui si avverte con chiarezza la necessità di un patto intergenerazionale.

L’Inps nel 2023 ha pagato all’estero complessivamente oltre 310.000 pensioni in 160 Paesi, per un importo di circa 1,6 miliardi di euro. Ma al centro del Convegno, secondo il Presidente dell'INPS, Avv. Gabriele Fava, che ha sottolineato come il tema dell’emigrazione “non possa e non debba essere analiz- zato solo mediante statistiche e dati numerici, perché dietro ci sono scelte personali.
L’obiettivo prioritario, per l’Inps, è di consentire al lavoratore migrante di affrontare con serenità il trasferi- mento e l’inizio di una nuova attività lavorativa, tutela fondamentale per rendere effettivo il diritto alla libera circolazione dei lavoratori”.

Sull’immigrazione, il presidente Fava ha aggiunto che “è possibile ed auspicabile un'integrazione qualifi- cata. Quindi, laddove oggi registriamo una richiesta o un fabbisogno del tessuto produttivo, se manca
manodopera qualificata, la andiamo a intercettare e a integrare nel tessuto produttivo, in modo chiaro e
regolare”.

A chi stiamo pagando le pensioni? Ci sono i pensionati Inps che decidono di emigrare all’estero. Ve ne sono due tipologie: i pensionati italiani di cui si è molto parlato (sempre più specialisti, e sempre più donne, ma il cui trend rispetto al 2019 è oggi negativo: -24%); e i pensionati stranieri, che fanno rientro nei Paesi di origine, che rispetto al 2019 segnano un incremento del 25%. E poi ci sono gli italiani che hanno deciso di restare da pensionati nei paesi che li hanno ospitati come lavoratori.

Chi emigra oggi? E chi rientra? Come emerge dall’ultimo “Rapporto Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes, illustrato da  Delfina Licata della Fondazione Migrantes, l’unica Italia giovane, dinamica e in crescita, è quella che mette radici fuori dei confini  nazionali.
Dal 2006 a oggi la crescita della presenza italiana all’estero è raddoppiata. Ogni anno circa cento mila partenze per la sola motivazione espatrio, il 45% delle quali vede protagonisti giovani tra i 18 e i 34
anni e il 23% giovani adulti dai 35 ai 49 anni.
Dopo la brusca frenata dovuta alla pandemia, nell’ultimo anno anche le famiglie hanno ricominciato a spostarsi (il 14,7% sono minori) come gli anziani (il 5,5% ha più di 65 anni).
Partiti da ogni provincia italiana verso 186 destinazioni del mondo per il 72% europee, le partenze verso l’estero dei cittadini e delle cittadine di oggi interessano soprattutto il Nord Italia (Lombardia e Veneto in primis).
Se da 2006 la presenza italiana fuori dei confini nazionali è cresciuta di oltre il 97%, quella delle donne italiane in particolare, è più che raddoppiata (+106%). Articolati i profili, plurime le motivazioni, com- plesse le storie: la mobilità italiana si caratterizza per essere composita ed eterogenea bisognosa di analisi costanti, multidisciplinari e interculturali.


Le conclusioni sono state affidate al Mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione
Migrantes, che ha sottolineato come l’INPS e la Fondazione Migrantes "abbiano voluto, con questa terza
edizione del convegno, concentrarsi su elementi nuovi, forse sfuggenti ai più, elementi che rappresen-tano storia e attualità del nostro paese e della società italiana. Le migrazioni non sono perdita ma un guadagno, a vari livelli. Quello di oggi rappresenta il terzo incontro di un appuntamento che si consolida nel tempo, di un percorso di collaborazione tra strutture al servizio della società, che operano e accompagnamento  le persone e che hanno la necessità di studiare i fenomeni sociali per meglio accompagnare e operare in loro favore.

Alla  Tavola Rotonda ha preso la parola sull'Italia che vogliamo: Monsignor Gian Carlo Perego, Presidente Fondazione Migrantes che si è soffermato sulla necessità di una nuova Italia in cui diventa prioritario una sorta di “patto con i giovani”. Quei giovani, di cittadinanza italiana, che oggi sempre più numerosi cercano (e trovano il più delle volte) realizzazione personale e professionale all’estero e coloro che, di altre nazionalità, sono arrivati o sono nati nei nostri territori, si sentono italiani ma non lo sono di diritto e chiedono un paese più attento alle fragilità sistemiche che non permettono di crescere serenamente raggiungendo l’adultità in modo confortevole.

L’attenzione al legame tra formazione e mondo del lavoro e a come a sua volta questa relazione si pone
rispetto al rapporto tra domanda e offerta di lavoro all’interno di un mondo in trasformazione grazie a
una digitalizzazione e a una tecnologizzazione sempre più permeante sono alcuni degli interrogativi ai
quali unire la cura e l’impegno alla riflessione per i desideri personali di giovani (e quindi madri e padri,
famiglie) in divenire.

Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – MAECI che ha fatto un bilancio su una iniziativa alla quale la Direzione che presiede ha dedicato un impegno eccezionale: l’anno sul Turismo delle Radici.
Vito La Monica, Direttore centrale Pensioni INPS, che, partendo dalle novità nel settore previdenziale, ha affrontato tematiche di fondamentale importanza riguardanti il sistema contributivo, la previdenza complementare e il futuro previdenziale dei giovani, anche in presenza di attività lavorativa svolta all’estero.

Infine, Giustina Orientale Caputo, Professoressa associata di Sociologia del lavoro presso il Dipartimento
di Scienze Sociali dell'Università Federico II di Napoli, che ha approfondito le caratteristiche peculiari dell’emigrazione italiana e analizzato gli effetti sull’emigrazione delle condizioni del mercato del lavoro. (23/01/2025-ITL/ITNET)

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