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PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - INPS/FONDAZIONE MIGRANTES - PROF.RICCIARDI: "IL RIMBORSO POSTUMO" AI PENSIONATI RIENTRATI". PENSIONI IN REGIME INTERNAZ. ALL'ESTERO PARI A 245.000."
(2025-01-23)
Intervenendo oggi al convegno promosso da INPS e Fondazione Migrantes dal titolo "“@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”, lo storico delle migrazioni, Prof. Toni Ricciardi, si è soffermato su una forma di mobilità dei pensionati, il più delle volte trascurata. Un tipo di mobilità, che rappresenta quasi una sorta di “rimborso postumo”, e che riguarda coloro che, dopo una vita passata all’estero per motivi professionali, scelgono di tornare nel paese d’origine.
Dopo una generale descrizione dei movimenti migratori di ieri, il focus si è soffermato sul rientro dei pensionati, ponendo l’accento nello specifico sul suo significativo impatto, sia dal punto economico che da quello demografico. Nella maggioranza dei casi, si tratta di territori marginali.
Infine, l’approfondimento sul paese dal quale sono partiti i rientri ha riguardato la Svizzera, che rappre-senta il paese maggiormente rappresentativo per gli importi versati, a titolo di pensioni, ai residenti in Italia. La Svizzera, infatti, paga in Italia circa due miliardi di euro all’anno mentre la Germania, che è seconda per importo dei pagamenti effettuati, supera di poco il miliardo di euro. La Svizzera paga in Italia circa 300.000 pensioni, un numero quasi uguale a quelle pagate dall’Italia nei 160 paesi in cui l’INPS effettua pagamenti a titolo di pensioni.
A titolo esemplificativo, si riporta i dati della provincia di Avellino: sui 38 milioni di euro di pensioni erogate, 22 provengono dalla Svizzera. L’importo pagato dalla Svizzera corrisponde, tra l’altro, a quasi 18 volte l’importo versato dall’INPS in territorio elvetico e al doppio di quanto l’INPS versa per pagamenti di pensioni all’estero. A seguire, nella provincia di Bergamo sui 134 milioni, ben 72, pari al 54%, sono assegni che provengono dalla Confederazione, così come i 14 milioni sui 26 totali della provincia di Catania, i 22 milioni sui 37 in quella di Catanzaro, fino ai 76 su 127 di quella di Como o agli 85 su 144 milioni della provincia di Lecce. Anche in questo caso, le pensioni pagate nei diversi territori rispecchiano, in maniera postuma ed inversa, le direttrici migratorie dei decenni passati.
“Siamo di fronte a due tipologie di pensionati migranti differenti: i pensionati italiani e i pensionati stranieri. I pensionati italiani che decidono di trasferirsi all’estero registrano un trend negativo, rispetto al 2019, del 24%, andamento che riguarda sia quelli che si dirigono verso i paesi che offrono vantaggi economici fiscali, sia coloro che, invece, sono spinti dal desiderio di raggiungere i figli nel frattempo stabilitisi all’estero”, ha sottolineato Susanna Thomas, della Direzione Centrale Pensioni Inps –
“In particolare, sono diminuite le partenze verso il Portogallo, passando dalle oltre 700 del 2019, alle 114 del 2023, scendono le partenze verso la Spagna, che nel 2023 si sono ridotte di circa l’8% rispetto al 2019.
Scendono anche i trasferimenti verso i Paesi dell’Est: Romania, Polonia, Bulgaria, Moldavia. Uniche due eccezioni riguardano la Tunisia, che registra un +46% nel quinquennio e l’Albania, che dai 10 arrivi del 2019 si è passati ai 100 del 2023. Diminuiscono, infine le partenze verso gli USA, verso il Canada, verso l’Australia, ma anche verso la Germania, la Svizzera, la Francia, l’Olanda e il Regno Unito, tutte“Siamo di fronte a due tipologie di pensionati migranti differenti: i pensionati italiani e i pensionati stranieri.
I pensionati italiani che decidono di trasferirsi all’estero registrano un trend negativo, rispetto al 2019, del 24%, andamento che riguarda sia quelli che si dirigono verso i paesi che offrono vantaggi economici fiscali, sia coloro che, invece, sono spinti dal desiderio di raggiungere i figli nel frattempo stabilitisi all’estero”, ha sottolineato Susanna Thomas, della Direzione Centrale Pensioni Inps – “In particolare, sono diminuite le partenze verso il Portogallo, passando dalle oltre 700 del 2019, alle 114 del 2023, scendono le partenze verso la Spagna, che nel 2023 si sono ridotte di circa l’8% rispetto al 2019. Scendono anche i trasferimenti verso i Paesi dell’Est: Romania, Polonia, Bulgaria, Moldavia.
Uniche due eccezioni riguardano la Tunisia, che registra un +46% nel quinquennio e l’Albania, che dai 10 arrivi del 2019 si è passati ai 100 del 2023.
Diminuiscono, infine le partenze verso gli USA, verso il Canada, verso l’Australia, ma anche verso la Germania, la Svizzera, la Francia, l’Olanda e il Regno Unito, tutte destinazioni scelte dai pensionati mossi dall’obiettivo del ricongiungimento familiare. Complice di questo decremento è l’introduzione della comunicazione digitale, che consente di mantenere rapporti quotidiani anche a distanza, e dello smart working, che permette rientri più lunghi rispetto a quelli stabiliti dalle ferie. Discorso totalmente diverso riguarda i pensionati stranieri che fanno rientro nel proprio paese a conclusione della loro esperienza lavorativa in Italia, trend che lascia presumere che continuerà ad aumentare anche negli anni a venire.
. Dal 2019 al 2023 l’incremento dei ritorni di questi ultimi è stato del 25%, principalmente diretti verso quei paesi che maggiormente hanno registrato un flusso di emigrazione verso l’Italia” destinazioni scelte dai pensionati mossi dall’obiettivo del ricongiungimento familiare.
Complice di questo decremento è l’introduzione della comunicazione digitale, che consente di mantenere rapporti quotidiani anche a distanza, e dello smart working, che permette rientri più lunghi rispetto a quelli stabiliti dalle ferie. Discorso totalmente diverso riguarda i pensionati stranieri che fanno rientro nel proprio paese a conclusione della loro esperienza lavorativa in Italia, trend che lascia presumere che continuerà ad aumentare anche negli anni a venire. Dal 2019 al 2023 l’incremento dei ritorni di questi ultimi è stato del 25%, principalmente diretti verso quei paesi che maggiormente hanno registrato un flusso di emigrazione verso l’Italia”.
“Nel 2023 sono state oltre 310.000, per un importo complessivo di circa 1.6 miliardi di euro. Il pagamento delle pensioni all’estero interessa circa 160 Paesi, la maggior parte localizzati nel continente europeo, in America settentrionale, Oceania e America meridionale. Nell’ultimo quinquennio si è registrata una diminuzione pari al 6,7% del numero delle pensioni pagate all’estero, dovuta al decremento delle pensioni erogate nei Paesi di più antica emigrazione.
Rilevante l’incremento del numero dei pagamenti in Europa, Asia, Africa e America centrale rispettiva- mente +4,5%, +39,7%, +34,0% e +22,1%), determinato soprattutto dal rientro di coloro che, dopo aver lavorato e conseguito la pensione in Italia, hanno deciso di tornare nel Paese d’origine” ha evidenziato Massimo Colitti, Dirigente della Direzione centrale Pensioni INPS.
“Al contrario, è stato sottolineato il forte decremento del numero dei pagamenti in America settentrionale, America meridionale e Oceania, che ospitano i pensionati più anziani. Nell’ultimo quinquennio si è registrato anche un aumento del totale degli importi delle pensioni pari al 25,9%, dovuto ll'incremento delle pensioni dirette nelle Aree continentali di nuova emigrazione (Est Europa, Africa, Asia e America centrale). Invece, nelle Aree continentali di antica emigrazione (Oceania, America settentrionale e meridionale), si è registrata una riduzione degli importi, dovuta alla prevalenza delle pensioni ai superstiti rispetto a quelle di vecchiaia. Solo il 26,3% delle pensioni all’estero è pagato agli stranieri, dato destinato ad aumentare”.
L’intervento è stato l’occasione anche per fare chiarezza sulla tipologia di pensioni pagate all’estero, che comprendono sia le pensioni in regime nazionale, liquidate sulla base dei soli periodi assicurativi italiani, sia le pensioni in regime internazionale, liquidate totalizzando i periodi assicurativi italiani ed esteri, in applicazione dei Regolamenti UE o degli Accordi/Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale stipulati dall’Italia con Paesi extra UE. Le pensioni in regime internazionale sono state nel 2023 circa 682.000, di cui circa 245.000 (pari al 36%) pagate all’estero per un importo di poco più di 562 milioni di euro. (23/01/2025-ITL/ITNET)
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