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PATRONATI ITALIANI - TASSE SOGGIORNO IMMIGRATI - PATRONATO INCA E CGIL: TASSE SPROPORZIONATE. INGIUSTIZIA PALESE. 50.000 RICORSI

  Nonostante la Corte di Giustizia Europea abbia considerato il contributo imposto agli immigrati richiedenti i permessi di soggiorno “sproporzionato” e di “ostacolo” alle finalità per l’integrazione e la coesione contenuti nella direttiva comunitaria 2003/109/CE, il Governo non solo fa finta di niente, ma ha addirittura provveduto ad aumentare ulteriormente le tasse sui titoli di soggiorno. A denunciarlo è Morena Piccinini Presidente del Patronato Inca CGIL, sottolineando  che il Patronato INCA ha già depositato una serie di ricorsi a livello provinciale presso i tribunali civili di Roma, Perugia, Bari, Napoli e Torino per chiedere ai giudici di esprimersi in merito, sollecitando un tempestivo intervento del Governo affinché, in ottemperanza della sentenza, sia cancellata la tassa e sia predisposta la procedura amministrativa di richiesta di rimborso per quanti l’hanno già pagata, a partire 30 gennaio 2012 (data di entrata in vigore del Decreto ministeriale del 6 ottobre 2011).

Molti stranieri – denuncia il Patronato Inca – hanno sborsato dai 400 fino a mille euro. Quasi 50 mila sono le domande inoltrate dall’Inca alla pubblica amministrazione per chiedere la restituzione delle somme. “Lo abbiamo fatto, ha fatto presente il responsabile Immigrazione del Patronato della CGIL, Claudio Piccinini,  con posta certificata, nonostante l’assenza di un procedura telematica, per evitare la prescrizione del diritto, ma la pubblica amministrazione pone ostacoli di ogni tipo”. Infatti, alle richieste di rimborso, si alternano risposte di puro recepimento della domande e in altri casi, chiede di modificare il recapito, forse per il timore di riceverne tante”.

Sta di fatto che il contributo imposto sui titoli di soggiorno, accusa l’Inca, dopo la sentenza della Corte europea, non ha alcun supporto giuridico. E non si tratta di pochi spiccioli. Chiunque debba ottenere un nuovo o rinnovato titolo di soggiorno è obbligato a corrispondere dagli 80 ai 200 euro, che  varia in ragione della durata del titolo (80 euro per i permessi di soggiorno superiori a tre mesi e inferiori a un anno, 100 euro per quelli tra uno e due anni  e 200 euro per il permesso di soggiorno di lungo periodo). (VEDI: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=39002) 18/05/2016-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2016-05-18 00:05)

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