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ITLIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - 78ma ASSEMBLEA ONU - PREMIER GIORGIA MELONI: I PUNTI SALIENTI DELL'INTERVENTO

(2023-09-20)

"È un onore, per me, rappresentare l’Italia di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un onore che, tuttavia, non è leggero come il privilegio, ma pesante come pesante è la responsabilità." è l'incipit del Premier Giorgia Meloni alla 78.ma Assemblea ONU : il richiamo alla "responsabilità'" dei 192  Paesi che hanno sottoscritto lil 24 ottobre 1945 la "Carta" dell'ONU con il principale scopo internazionale  di "promuovere la pace e la sicurezza internazionale". Perché noi viviamo un’epoca complessa, fatta di emergenze e mutazioni continue, e non possiamo permetterci il lusso delle frasi di circostanza, dei principi decantati ma non attuati, delle scelte facili in luogo di quelle giuste." E dunque "Dobbiamo tornare al senso profondo di ciò che ha dato vita a questo luogo"  ..." nel quale risolvere le controversie internazionali con uno strumento più difficile da utilizzare ma decisamente più efficace nei risultati della forza, cioè lo strumento della ragione."

Il CONFLITTO RUSSO_UCRAINO: " dobbiamo impedire il ritorno della forza come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. La guerra di invasione russa dell’Ucraina ci racconta esattamente questo. Che di fronte a chi vorrebbe riportarci al tempo delle guerre di dominio e di stampo neo-imperialista del quale pensavamo di esserci liberati nel secolo scorso la Ragione può ancora avere la meglio, e che l’amore di Patria, il valore della Nazione, può ancora essere difeso oltre l’inimmaginabile".. "Sta a noi, a ciascuno di noi, decidere da quale parte della storia stare, in coscienza...L’Italia ha scelto chiaramente da che parte stare. Lo ha fatto per senso di giustizia....
Le conseguenze del conflitto in Ucraina travolgono tutti come in un domino, ma impattano soprattutto sulle Nazioni del sud del mondo. È una guerra mossa non solo contro l’Ucraina, ma contro le Nazioni più povere.

L'AFRICA
L’attenzione dell’Italia è rivolta particolarmente verso l’Africa, dove nazioni già provate già provate dai lunghi periodi di siccità e dalle conseguenze dei cambiamenti climatici si trovano oggi di fronte a una situazione difficilissima anche in termini di sicurezza alimentare, che le espone ancora di più all’instabilità, e le rende facili prede del terrorismo e del fondamentalismo.
È una scelta. Creare il caos e diffonderlo. E in quel caos, che produce decine di milioni di persone potenzialmente in cerca di condizioni di vita migliori, si infiltrano reti criminali che lucrano sulla disperazione per collezionare miliardi facili.
Sono i trafficanti di esseri umani che organizzano la tratta dell’immigrazione illegale di massa. Illudono che affidandosi a loro chi vuole migrare troverà una vita migliore, si fanno pagare migliaia di dollari per viaggi verso l'Europa....

L'ITALIA, l'ONU e L'IMMIGRAZIONE:
" Il punto è che combattere le organizzazioni criminali dovrebbe essere un obiettivo che ci unisce tutti, e che investe anche le Nazioni Unite, che investe anche questo luogo. Perché davvero una organizzazione come questa, che afferma nel suo atto fondativo “la fede nella dignità e nel valore della persona umana” può voltarsi dall’altra parte di fronte a questo scempio?
Davvero possiamo fingere di non vedere che oggi al mondo non esiste attività criminale più profittevole del traffico di migranti, quando proprio i rapporti Onu certificano come questo business abbia raggiunto per volumi di denaro il traffico di droga, e ampiamente superato quello delle armi... sono convinta che sia dovere di questa organizzazione rifiutare ogni ipocrisia su questo tema e dichiarare una guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani... l'Italia intende essere in prima fila su questo fronte."

AFFRONTARE CAUSE MIGRAZIONI DALL'AFRICA - CONTINENTE RICCO - LA CONFERENZA SU MIGRAZIONI E SVILUPPO...IL PIANO MATTEI
"Con il Processo di Roma, avviato a luglio con la Conferenza su Migrazioni e Sviluppo, abbiamo coinvolto le nazioni mediterranee e diverse nazioni africane su un processo che si snoda lungo due direttrici fondamentali: sconfiggere gli schiavisti del terzo millennio da un lato, e affrontare le cause alla base della migrazione dall’altro, con l’obiettivo di garantire il primo dei diritti, che è il diritto a non dover emigrare."

Anche qui bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno. L’Africa non è un continente povero. È al contrario un continente ricco di risorse strategiche. Detiene la metà di quelle minerarie del mondo, tra cui abbondanti terre rare, e il 60% delle terre coltivabili, spesso inutilizzate. L'Africa non è un continente povero, ma è stato spesso, ed è, un continente sfruttato. Troppo spesso gli interventi delle Nazioni straniere nel continente non sono stati rispettosi delle realtà locali. Spesso l’approccio è stato predatorio, e ciononostante perfino paternalistico.

Occorre invertire la rotta. L’Italia vuole contribuire a creare un modello di cooperazione, capace di collaborare con le Nazioni africane affinché possano crescere e prosperare grazie alle risorse che possiedono. Una cooperazione da pari a pari, perché l’Africa non ha bisogno di carità, ma di essere messa in condizioni di competere ad armi pari, di investimenti strategici che leghino i destini delle nazioni con progetti reciprocamente vantaggiosi.

E così, offrire un’alternativa seria al fenomeno della migrazione di massa, un’alternativa fatta di lavoro, formazione, opportunità nelle nazioni di provenienza, e percorsi di migrazione legale e concordata e dunque anche integrabile.

Saremo i primi a dare il buon esempio con il “Piano Mattei per l'Africa”, un piano di cooperazione allo sviluppo che prende il nome di Enrico Mattei, un grande italiano che sapeva conciliare l'interesse nazionale italiano con il diritto degli Stati partner a conoscere una stagione di sviluppo e progresso".

RIMETTERE L'UOMO AL CENTRO DEL NOSTRO AGIRE...INTELLIGENZA ARTIFICIALE ENORMI RISCHI...PIU' VELOCE DELLA CAPACITA' DI GOVERNARE EFFETTI.
Il punto centrale è che dobbiamo avere il coraggio di rimettere l’uomo, con i suoi diritti, al centro del nostro agire...."

....Pensiamo all’intelligenza artificiale. Le applicazioni di questa nuova tecnologia rappresentano sicuramente una grande opportunità in molti campi, ma non possiamo fingere di non comprendere anche gli enormi rischi che porta con sé.
Non sono certa che ci stiamo rendendo conto abbastanza delle implicazioni connesse a uno sviluppo tecnologico che corre molto più velocemente della nostra capacità di governarne gli effetti.

Eravamo abituati a un progresso che aveva come obiettivo ottimizzare le capacità umane, e oggi ci confrontiamo con un progresso che rischia di sostituire le capacità umane.. Sempre più persone non saranno necessarie, in un mondo sempre più dominato dall’ineguaglianza, dalla concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi...... Servono meccanismi di governance globale che siano capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche, che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa. Serve dare applicazione pratica al concetto di “algoretica”, ovvero dare un’etica agli algoritmi.

Sono, questi, alcuni dei temi che l’Italia porrà al centro della sua Presidenza del G7 nel 2024. Ma sono soprattutto questioni che investono la responsabilità delle Nazioni Unite.

L'ITALIA SOSTIENE LA RIFORMA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA
Sfide enormi, che non possiamo affrontare se non prendiamo atto anche dei nostri limiti, come Nazioni e nel sistema multilaterale. Per questo l’Italia sostiene la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza che lo renda più rappresentativo, trasparente ed efficace.  Che garantisca una distribuzione geografica dei seggi più equa e rafforzi anche la rappresentanza regionale... (20/09/2023-ITL/ITNET)

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