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ITALIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - DA MONS.PEREGO (PRES.FONDAZIONE MIGRANTES) L'AUGURIO DI UN NATALE DI PACE DISARMATO....CHE CIASCUNO DI NOI SIA ARTIGIANO DI PACE"
(2024-12-23)
“Per un Natale di pace e disarmato”. Questo è l’augurio al centro del messaggio, del Presidente della Fondazione Migrantes Mons. Giancarlo Perego,a rcivescovo di Ferrara-Comacchio, sul settimanale diocesano La Voce di Ferrara.
A Natale il Bambino che nasce è il “Principe della pace”, con il quale “la pace non avrà fine”. Non possiamo negare, invece, che la situazione di guerra attorno a noi genera incertezza, paura, confusione e chiude ancora di più il nostro cuore e non solo i nostri confini.
A Natale gli angeli cantano “la pace in terra agli uomini che il Signore ama”, un canto che risuonerà ancora in tutte le nostre chiese. E sono tutti gli uomini e le donne i destinatari. Ma molti uomini e donne, in molte parti del mondo – dalla vicina Ucraina, al Myanmar, al Sud Sudan – vivono in situazione di guerra di conflitto, di violenza e sognano la pace. Anche a Betlemme, nella Terra Santa dove Gesù nacque, c’è guerra.
Il canto del Gloria a Natale è soprattutto per loro. Infatti, “I conflitti armati a cui si assiste attualmente – ha denunciato papa Francesco nel suo messaggio al G20 – non sono solo responsabili di un numero significativo di morti, di sfollamenti di massa e di degrado ambientale, ma contribuiscono anche ad aumentare le carestie e la povertà, sia direttamente nelle aree colpite sia indirettamente nei Paesi che si trovano a centinaia o migliaia di chilometri di distanza dalle zone di conflitto, in particolare attraverso l’interruzione delle catene di approvvigionamento.
Le guerre continuano ad esercitare una notevole pressione sulle economie nazionali, soprattutto a causa dell’esorbitante quantità di denaro spesa per armi e armamenti”. E per questa “esorbitante quantità di denaro spesa per armi e armamenti”, il Natale è una provocazione anche per noi, per la nostra cultura di difesa armata, per la crescita della spesa degli armamenti anche nel nostro Paese, per il moltiplicarsi di armi nelle nostre case che generano sempre più violenze, per le parole armate di odio che attraversano i quartieri e le città.
Il Natale richiama la pace come condizione di vita, ma anche la costruzione di una cultura della pace, di parole e di scelte di pace nella vita quotidiana, sociale, culturale e politica. Un Natale disarmato, è un Natale dove cresce la gioia, la serenità, la fiducia, il dialogo, il rispetto, valori che generano comunità, risanano la città aperta delle relazioni e la città nascosta dei social. La Vita che nasce a Natale è avvolta da canti di pace. Il Figlio che nasce a Natale, Gesù Cristo, è il Re della pace. Che questa pace entri nelle nostre case, nelle nostre comunità, nella nostra città come dono di questo Natale e trasformi la nostra vita e ciascuno di noi in “artigiani di pace”. Buon Natale a tutti." ha concluso Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Presidente della Fondazione Migrantes.(23/12/2024-ITL/ITNET)
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