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ITALIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - FUOCO SU GAZA - ISPI H24: "NETANYAHU SENZA FRENI...CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO CONTRO OGNI FORMA DI OPPOSIZIONE ESTERNA ED INTERNA...GLI ISRAELIANI SCENDONO IN PIAZZA..."

(2025-03-24)

  "Continuano senza sosta i bombardamenti sulla Striscia di Gaza dove Israele, che martedì ha scorso ha rotto la tregua in corso da quasi due mesi , ha preso di mira campi profughi, scuole e ospedali . Almeno 21 palestinesi sono stati uccisi nei raid sferrati durante la notte e nelle prime ore del giorno, secondo il bilancio aggiornato diffuso da Al Jazeera , che si riferisce come l'area più colpita sia quella di Khan Yunis, dove l'ospedale Al Nasser è stato pesantemente colpito da un bombardamento israeliano." a sottolinearlo il Daily dell'ISPI che sintetizza gli eventi drammatici che insistono su Gaza nel braccio di ferro portato avanti da Netanyahu sia contro l'opposizione esterna che anche all'interno laddove convitato di pietra - secondo  Anna Maria Bagaini, Assegnista di ricerca ISPI - sembra essere la riforma giudiziaria.

Ma torniamo al dramma dei numeri che presentano un vertiginoso bilancio fra bambini e minorenni.

Nella struttura sanitaria, ieri sera, è stato ucciso Ismail Barhoum, membro dell'Ufficio politico e del Consiglio della Shura, il massimo organo consultivo di Hamas, che si stava riprendendo dalle ferite subite in un precedente attacco. Si registrano anche diversi feriti in altri raid nel campo per sfollati vicino alle Torri di Tiba, a ovest di Khan Yunis. Il ministero della Salute di Gaza non ha ancora pubblicato un resoconto aggiornato, ma fino a ieri erano almeno 670 i palestinesi uccisi dal 18 marzo , più del 40% dei quali bambini e minorenni, mentre altri 1200 sono rimasti feriti. In totale, il conflitto ha superato il vertiginoso bilancio di 50mila morti da ottobre 2023, da quando cioè l'attacco di Hamas nel sud di Israele ha innescato la guerra più lunga e sanguinosa della recente storia del Medio oriente.

Israele senza freni?
Alla luce della violenza con cui Israele ha ripreso a martellare la Striscia, la calma registrata nelle settimane di cessate il fuoco, e che aveva sollevato timide speranze di pace, appare ora come la quiete prima della tempesta. Mercoledì, in concomitanza con i bombardamenti, l'esercito israeliano ha avviato una nuova operazione di terra con l'obiettivo di creare “una parziale zona cuscinetto” tra il nord e il sud dell'enclave. Per farlo le truppe stanno riprendendo il controllo del corridoio Netzarim , che divide in due il territorio. L'esercito israeliano aveva già occupato il corridoio per mesi, ma si era poi ritirato lo scorso 9 febbraio, come previsto dall'accordo per il cessate il fuoco. In un appello, in cui si è rivolto direttamente alla popolazione della Striscia, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha invitato i palestinesi a “bandire Hamas” avvertendo il gruppo armato che se non avesse consegnato i 59 ostaggi che ancora detiene, le forze armate israeliane avrebbero usato “tutte le pressioni militari e civili, incluso il piano di migrazione volontaria anticipato al presidente degli Stati Uniti Trump, per i residenti di Gaza”.
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Netanyahu attacca i 'nemici' interni?
Le minacce di Katz riecheggiano parola per parola quelle dell'alleato e inquilino della Casa Bianca. Una somiglianza sempre più evidente anche nei toni e nelle decisioni che il governo israeliano riserva ai nemici interni . Così, dopo aver scagliato la scorsa settimana contro il 'deep state', lo stato profondo che ne ostacolerebbe le politiche, il premier Benjamin Netanyahu ha prima provato a licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar , e poi a sfiduciare la procuratrice generale Gali Baharav-Miara . Contro di lei, il consiglio dei ministri ha approvato ieri una mozione di sfiducia che nei fatti è il primo passo per la sua rimozione dall'incarico. È la prima volta nella storia di Israele che il funzionario di più alto livello della magistratura, che dirige le attività di pubblica accusa e fornisce consulenza legale al governo, venga sfiduciato dall'esecutivo.

Contro la mossa, ampiamente interpretata come l'ennesimo tentativo del premier di silenziare ogni forma di opposizione nei suoi confronti, migliaia di israeliani sono scesi in piazza. Secondo diversi osservatori in Israele è in atto una torsione autoritaria da parte del primo ministro, i cui conflitti con la magistratura risiedono nei diversi processi per corruzione in cui è imputato. Per sfuggirvi, Netanyahu aveva promosso una contestatissima riforma della giustizia che aveva suscitato enormi proteste in Israele, la cui approvazione si era arenata nel 2023 in seguito all'inizio della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza.
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L'Ue c'è, ma non si vede?
È in questo contesto di attacchi indiscriminati nella Striscia e tensioni ai vertici istituzionali in Israele che Kaja Kallas, Alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera e di sicurezza, è arrivata oggi nella regione, per cercare di rilanciare il ruolo dell'Ue nel conflitto. Oggi, però, la rappresentante della diplomazia europea si è limitata ad annuire mentre il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, in una conferenza stampa congiunta, insisteva sul fatto che Israele “rispetta il diritto internazionale” e quindi “ha diritto al sostegno europeo”. Kallas, che in questi mesi non ha mai apertamente criticato l'alleato Israelia-no,si trova nella difficoltà di rappresentare un blocco di paesi divisi con alcuni stati membri che continua-no a inviare armi e inviare a Israele, in violazione degli obblighi internazionali sottoscritti e delle Conven-zioni di Ginevra .
Non a caso, pochi giorni fa il Consiglio europeo ha partorito una debole condanna della rottura del cessate il fuoco , evitando di menzionare responsabilità del governo israeliano nel testo poiché alcuni leader europei avrebbero rifiutato di sottoscriverlo.
Eppure dal 2 marzo ad oggi, Israele ha reimposto un assedio totale a Gaza, bloccando di fatto l'ingresso di tutti gli aiuti umanitari, medicinali e forniture commerciali, tra cui carburante e cibo, in flagrante violazione del diritto internazionale. E ha anche tagliato l'elettricità al principale impianto di desalinizza-zione operativa nella Striscia. Ma oggi chi si aspettava parole forti dal rappresentante europeo, già diretta a Ramallah per incontrare l'Autorità nazionale palestinese, è rimasto deluso . Kallas ha auspicato una ripresa del cessate il fuoco perché “la violenza alimenta altra violenza”. Ci vorrà ben altro per rilanciare la sua credibilità e quella dell'Unione."

Il commento Di Anna Maria Bagaini , Assegnista di ricerca ISPI

"La mozione di sfiducia nei confronti del procuratore generale Baharav-Miara è un rinnovato e chiaro segnale sulle priorità del governo: il Gabinetto dei ministri si discussione due volte in quattro giorni, non per discutere di Gaza, del Libano o del Qatargate, ma per portare a segno un altro colpo contro i vertici istituzionali dello Stato. Il progetto della controversa riforma giudiziaria non è mai stato messo in secondo piano ei prossimi giorni saranno cruciali nello stabilire se, per il fine settimana, in Israele vigerà ancora la divisione dei poteri o se il sistema giudiziario verrà politicizzato. Tutti gli occhi sono puntati sulla Knesset che tra mercoledì e giovedì dovrebbe discutere l'aspetto più centrale della riforma, le nomine politiche dei giudici, che spingerebbe Israele verso una crisi costituzionale”.  (24/03/2025-ITL/ITNET)

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