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ITALIANI ALL'ESTERO - CITTADINANZA -SEN.GIACOBBE(PD/ESTERO): “DECRETO MINA PRINCIPIO STESSO CITTADINANZA...VALUTEREMO RICORSO CORTE COSTITUZIONALE, AL CEDU...E PREANNUNCIA EMENDAMENTI CORRETTIVI"
(2025-04-01)
“Il decreto approvato dal governo rappresenta un duro attacco ai diritti degli italiani all’estero e mina profondamente il principio stesso di cittadinanza,” dichiara in una nota il senatore Pd Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione estero Africa-Asia-Oceania-Antartide, che aggiunge “Questo provvedimento colpisce in modo discriminatorio le nuove generazioni di discendenti italiani, escludendole dal riconoscimento della cittadinanza in base a criteri retroattivi e ingiusti.” "Il decreto, infatti, prevede che chi è nato all’estero e possiede un’altra cittadinanza non venga conside-rato italiano, a meno che non rientri in specifiche eccezioni. Questa norma - afferma il parlamentare - colpisce in particolare comunità storiche di emigrati italiani, come quelle nelle Americhe e anche presenti in Australia, dove dagli inizi del Novecento molte famiglie hanno mantenuto vive le tradizioni e il legame con l’Italia." “Con questa legge, i figli e nipoti di italiani nati oggi in Australia e in molti altri Paesi non avranno più diritto alla cittadinanza italiana, nonostante il forte legame con le loro origini,” sottolinea Giacobbe.
Il senatore denuncia inoltre come il governo giustifichi questo provvedimento con un’emergenza che in realtà non esiste: “Si parla di un presunto flusso incontrollato di richieste di cittadinanza, ma la verità è che si sta colpendo una comunità che da sempre contribuisce al prestigio e alla crescita del nostro Paese. Non c’è nessun dato che dimostri un’emergenza tale da giustificare una misura così drastica e discriminatoria. Si sarebbe potuto studiare una modifica condivisa con il supporto del Parlamento, invece di intervenire in maniere emergenziale."
Secondo il senatore dem, "il decreto si inserisce in una più ampia strategia del governo di destra, che già in passato ha dimostrato di voler marginalizzare gli italiani all’estero, riducendo fondi, servizi consolari e opportunità di partecipazione politica." “Si tratta di un atto ostile nei confronti di milioni di persone che hanno sempre rappresentato un valore aggiunto per l’Italia, sia culturalmente che economicamente,” aggiunge Giacobbe.
"Oltre a sollevare dubbi di costituzionalità per la violazione del principio di uguaglianza e per l’applicazione retroattiva di norme restrittive, il provvedimento potrebbe anche essere in contrasto con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), violando il diritto al rispetto della vita privata e familiare e intro-ducendo discriminazioni arbitrarie. “Valuteremo tutte le strade legali per contrastare questa ingiustizia, incluso un possibile ricorso alla Corte Costituzionale e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo,” spiega Giacobbe.
Il Senatore dem ha, poi, annunciato anche "la presentazione di emendamenti correttivi al decreto, volti non solo a tutelare i diritti dei discendenti italiani all’estero, ma anche a permettere il riacquisto della cittadinanza per chi l’ha persa e non ha potuto usufruire della possibilità di riottenerla nel 1997". “Da anni ci battiamo affinché chi ha perso la cittadinanza italiana per le vecchie norme restrittive possa riaverla. È un atto di giustizia verso chi, per motivi burocratici, è stato costretto a rinunciare a un pezzo della propria identità,” conclude Giacobbe che ribadisce: “Non lasceremo nulla di intentato per difendere i diritti degli italiani, anche di quelli che non sono nati in Italia”. (01/04/2025-ITL/ITNET)
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