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ITALIANI ALL'ESTERO - DECRETO CITTADINANZA - SEN. GIACOBBE (PD/ESTERO): "SERVE UNA RIFORMA ORGANICA. NON UN PROVVEDIMENTO EMERGENZIALE"

(2025-04-10)

“Mi sento quasi in imbarazzo a intervenire su questa materia dopo aver ascoltato, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, solo pochi giorni fa, quelle del Presidente del Senato Ignazio La Russa durante la sua visita istituzionale in Cina. Nonché quelle di Re Carlo pronunciate ieri davanti al parlamento. Parole che esaltano il ruolo degli italiani all’estero come ambasciatori del nostro Paese.

Eppure, oggi ci troviamo a discutere un decreto che va esattamente nella direzione opposta, allontanando i nostri connazionali nel mondo dall’Italia,” ha dichiarato il Senatore Francesco Giacobbe (PD), eletto nella circoscrizione estero Africa-Asia-Oceania-Antartide, intervenendo oggi in Commissione Affari Costituzionali al Senato sul decreto-legge in materia di cittadinanza.

“Il decreto-legge non è lo strumento adeguato ad affrontare un tema così complesso e identitario,” ha aggiunto Giacobbe. “Serve una riforma organica, non un provvedimento emergenziale che appare come una reazione di panico: spezza la catena di trasmissione della cittadinanza iure sanguinis e introduce elementi discriminatori, tra cui effetti retroattivi che penalizzano anche chi, per inefficienze ammini-strative, aveva ottenuto un appuntamento nei consolati dopo il 27 marzo.”

Il Senatore ha inoltre sottolineato le profonde incoerenze dell’attuale sistema: “Oggi riconosciamo la cittadinanza a discendenti di italiani nati nell’Ottocento, ma non permettiamo il riacquisto a chi è nato in Italia e ha perso la cittadinanza per necessità lavorative. Questo è un sistema profondamente iniquo.”

“La pressione amministrativa su consolati, comuni e tribunali aumenterà – ha continuato – e si colpiranno i nostri giovani all’estero. Questo decreto introduce un sistema misto che paradossalmente, pur criticando lo ius soli, finisce per introdurlo nel nostro ordinamento.”

“La soluzione migliore sarebbe non approvare il decreto – ha concluso Giacobbe – ma se così non sarà, dovremo almeno mitigarne gli effetti con l’azione emendativa: eliminare il requisito della nascita in Italia, introdurre la terza generazione, garantire la trascrizione gratuita dei certificati di nascita e riaprire i termini della legge 91 del 1992 per il riacquisto della cittadinanza. Altrimenti, una parte importante della nostra storia e della nostra comunità sarà cancellata.” (10/04/2025-ITL/ITNET)


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