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ITALIANI ALL'ESTERO - CGIE/VOTO ALL'ESTERO: DUSSICH (CTIM) "CON MIA MOZIONE APPROVATA DA MAGGIORANZA ASSEMBLEA IMPEGNATO CdP A SOLLECITARE FORMALMENTE PARLAMENTO E GOVERNO URGENTE REVISIONE ORGANICA E STRUTTURALE VOTO ESTERO"
(2025-06-24)
"Nel comunicato stampa diffuso oggi dal CGIE, la Segretaria Generale Maria Chiara Prodi e il Comitato di Presidenza non hanno dato conto in modo corretto di quanto effettivamente deliberato dall’Assemblea con l’approvazione della mozione da me presentata" ad intervenire sulla mozione relativa all'urgenza di una riforma del voto all'estero è il Consigliere Paolo Dussich (C.T.I.M.). Sostiene il Consigliere che la mozione, da lui presentata, “non si è limitata a ribadire principi generici di trasparenza o partecipazione, ma ha invece impegnato – con voto a maggioranza – il Comitato di Presidenza del CGIE a sollecitare formalmente il Parlamento e il Governo ad avviare ‘con urgenza una revisione organica e strutturale’ dell’intero sistema di voto all’estero, alla luce delle gravi criticità sistemiche riscontrate, oggi come ieri".
Mentre, secondo il Consigliere Dussich, la Segretaria Generale, nella formulazione utilizzata nel comuni-cato, avrebbe “omesso di rappresentare adeguatamente questa decisione fondamentale” “annacquando così il messaggio politico che l’Assemblea ha voluto trasmettere alle istituzioni italiane, per ragioni che appaiono riconducibili ad "una logica di parte”
Ma, il Comitato di Presidenza - ha precisato Dussich - non è in alcun modo autorizzato né legittimato a modificare o disattendere le determinazioni formalmente assunte dall’Assemblea Plenaria, che costituisce organo sovrano del CGIE. Dunque, le deliberazioni approvate vincolano l’intero Consiglio e non possono essere oggetto di arbitraria interpretazione o ridimensionamento da parte di organismi ristretti.” “A questo punto - ha proseguito il Consigliere - è legittimo domandarsi se la logica politica che ha ispirato tale omissione non sia quella di difendere e conservare un modello di voto all’estero ormai riconosciuto da più parti come inadeguato e fallimentare, ostacolando di fatto l’avvio di una seria e necessaria riforma strutturale.”
Per l’esponente del Consiglio “Quanto accaduto rappresenta l’ennesima conferma dei limiti della governance attuale del CGIE, che mostra - a suo avviso - una gestione sempre più autoreferenziale…. e incapace di dare seguito alle volontà chiaramente espresse dall’Assemblea Plenaria.”
Infine, Dussich sottolinea “Non si può infatti non rilevare l’incoerenza tra la conclamata adesione ai principi di democrazia, trasparenza e pluralismo, spesso richiamati nei documenti ufficiali del CGIE, e una pratica concreta che rischia di tradursi in una poco edificante spirale autodistruttiva. Un modello che, se non corretto con urgenza, comprometterà il ruolo stesso del CGIE e minerà definitivamente la fiducia delle collettività italiane all’estero". conclude la nota. (24/06/2025-ITL/ITNET)
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