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IMMIGRAZIONE - RIFUGIATI/APOLIDI: IN ITALIA CORRIDOI LAVORATIVI NELL'AMBITO QUOTE PROGRAMMATE O EXTRA QUOTE PER SPECIALIZZATI NELL'AMBITO PROTOCOLLO D'INTESA FRA GOVERNO E UNHCR

(2025-07-02)

Italia tra i primi paesi al mondo ad offrire la possibilità ai rifugiati di arrivare con un visto per lavoro. Tracciata una nuova strada concreta e coraggiosa attraverso quattro progetti per rifugiati residenti in Colombia, Egitto, Uganda e Giordania che saranno inseriti nel settore aeroportuale, cantieristico navale, orafo e informatico in Italia.

Firmato oggi il nuovo protocollo d’intesa tra Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale,  il Ministero del Lavoro, l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), Diaconia Valdese, Pathways International e Talent Beyond Boundaries che permetterà ai  rifugiati selezionati all’estero, attraverso le nuove misure previste dalla L. 50/2023, di arrivare in Italia attraverso i corridoi Lavorativi per i Rifugiati, un’iniziativa che prevede la selezione e la formazione di rifugiati in Paesi terzi già qualificati in specifici settori professionali per il loro ingresso regolare nel mercato del lavoro italiano.

Ad oggi sono quattro i progetti avviati, 70 le persone rifugiate residenti in Colombia, Egitto, Uganda e Giordania che saranno inseriti nel settore aeroportuale, cantieristico navale, informatico e orafo una volta in Italia. Questi progetti, considerati una best practice, sono pensati per essere ampliati ad altri settori economici e contesti geografici nei prossimi anni, con l’obiettivo di aumentare significativamente le opportunità offerte alle persone in fuga e alle aziende italiane.

L’Italia si conferma uno dei primi Paesi al mondo a sviluppare un canale regolare d’ingresso per rifugiati nel settore lavorativo, sia prevedendo specifiche quote di ingresso all’interno dell’ordinaria programmazione annuale sia attraverso il cosiddetto percorso "extra quota". Quest’ultimo canale consente alle aziende italiane di selezionare e assumere rifugiati al termine di un percorso di formazione all’estero, contribuendo a costruire un modello di integrazione e solidarietà che valorizza le competenze dei rifugiati e soddisfa le necessità di personale delle imprese italiane.

Sono 122 milioni le persone al mondo costrette a fuggire a causa di guerre e violenze. Il 73% è accolto in paesi a basso o medio reddito dove non sempre è possibile trovare le opportunità per ricostruire il proprio futuro, motivo che li spinge ad intraprendere pericolosi viaggi nelle mani dei trafficanti.

I percorsi di mobilità lavorativa offrono ai rifugiati un’opportunità concreta di ricostruire una vita dignitosa, allineata alle loro competenze, in maniera regolare e sicura. Sono inoltre una dimostrazione tangibile del ruolo fondamentale che può svolgere il settore privato nel fornire opportunità concrete ed efficaci di solidarietà e di protezione.

“In un momento di crisi globale, servono risposte concrete e coraggiose per i rifugiati. I corridoi lavorativi uniscono protezione e possibilità, mettendo al centro la persona e le sue potenzialità. L’Italia sta tracciando una strada nuova, dove istituzioni, imprese e società civile camminano insieme,” ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino”.

Questa iniziativa fa parte delle linee programmatiche del Global Compact on Refugees (Patto Globale sui Rifugiati), sottolineando l’importanza di una collaborazione globale per permettere ai rifugiati di utilizzare le loro competenze a beneficio di tutti, creando un futuro migliore sia per loro che per le comunità che li accolgono.

I corridoi lavorativi per rifugiati sono frutto di un percorso condiviso tra UNHCR, Diaconia Valdese, Talent Beyond Boundaries, Pathways International, insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e la Presidenza del Consiglio dei ministri.

I corridoi lavorativi per i rifugiati sono promossi grazie al sostegno di ACRI Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Fondazione Compagnia di San Paolo, The Human Safety Net e Reale Foundation.

CORRIDOI LAVORATIVI PER I RIFUGIATI

I progetti dei corridoi lavorativi per i rifugiati sono:

READYFORIT – LABOR PATHWAYS FOR REFUGEES È un percorso di formazione nel settore dell’Information Technology ideato da Fondazione Italiana Accenture ETS e guidato da UNHCR insieme alla Fondazione stessa, a Talent Beyond Boundaries, a Pathways International, a Diaconia Valdese, all’International Trade Centre (agenzia tecnica delle Nazioni Unite) e all’Unione Industriali di Torino. Questo progetto è indirizzato a 25 rifugiati presenti in Uganda. Le aziende che procederanno all’assunzione dei rifugiati, previo superamento del test finale, sono: Accenture, Aubay, DedaGroup, RealeITES, OverIT,Btinkeeng, Valuetech;

NAVIGARE NEL FUTURO: scoperta e formazione di talenti nella Cantieristica Navale internazionale è un progetto sviluppato da Orienta, Talent Beyond Boundaries,Istituto Salesiano Don Bosco Cairo (Egitto), UNHCR e altri partner locali in Egitto. Dedicato al settore della cantieristica navale, ha un target di 240 persone, che comprende rifugiati e cittadini egiziani;

GOLDSMITH FOR ITALY– LABOR PATHWAYS FOR REFUGEES È un progetto inerente il settore dell’oreficeria e coinvolgerà 10 rifugiati in Giordania assunti da Mattioli Spa. Il programma dei corridoi lavorativi dalla Giordania, di cui è capofila l’Agenzia formativa EG Ghirardi , è promosso da UNHCR, Diaconia Valdese, Talent Beyond Boundaries, Unione Industriali Torino, Pathways International, l’ONG Turquoise Mountain e Reale Foundation.

WINGS FOR A NEW FUTURE e’ un programma che prevede la formazione e selezione di 40 rifugiati residenti in Colombia che arriveranno in Italia entro fine 2025 per essere inseriti nel settore aeroportuale a Roma, assunti da Avia Partners S.p.A. Il programma e’ promosso da UNHCR, Unione Industriali Torino, Skillab, Diaconia Valdese, Pathways International e Talent Beyond Boundaries (02/07/2025-ITL/ITNET)

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