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LAVORO - AUDIZIONE CNEL COMMISS.CAMERA "PROPOSTA MODIFICA REGOLAM UE 2021/691-SOSTEGNO AI LAVORATORI CHE RISCHIANO DI PERDERE IL LAVORO PER RISTRUTTURAZIONI AZIENDALI.

(2025-07-10)

  La proposta di modifica del Regolamento (UE) 2021/691, concernente il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), che mira a rafforzare il sostegno ai lavoratori che rischiano di perdere il lavoro a causa di ristrutturazioni aziendali è stata nella giornata odierna al Centro di un'audizione del CNEL

La modifica, presentata dalla Commissione europea come COM(2025) 140 definitivo, prevede l'estensione del sostegno anche ai lavoratori il cui licenziamento sia stato formalmente annunciato, l'introduzione di nuove misure formative e di riqualificazione, l'aumento del cofinanziamento UE al 100% e la semplificazione delle procedure per l'accesso ai finanziamenti.

Di seguito  i punti chiave della proposta:

Estensione del sostegno:
Il FEG supporterà anche i lavoratori il cui licenziamento è stato formalmente annunciato, non solo quelli già licenziati.

Nuove misure:
Saranno introdotte nuove misure formative e di riqualificazione per aiutare i lavoratori a trovare nuove opportunità di lavoro.

Cofinanziamento UE:
Il cofinanziamento UE per gli Stati membri sarà aumentato al 100%, alleggerendo il carico finanziario per i paesi.

Semplificazione delle procedure:
Le procedure per l'accesso ai finanziamenti saranno semplificate, con l'obiettivo di rendere il processo più rapido ed efficiente.

Riduzione dei tempi di valutazione:
I tempi di valutazione delle richieste di contributo saranno ridotti a 30 giorni.

Sportelli unici:
Saranno istituiti sportelli unici per fornire assistenza e informazioni ai lavoratori.

Queste modifiche mirano a rendere il FEG più efficace nel sostenere i lavoratori che affrontano la perdita del lavoro a causa di ristrutturazioni aziendali, contribuendo a una transizione più giusta e sostenibile. La proposta è in linea con le strategie industriali europee e si affianca agli strumenti già esistenti a livello nazionale, come la CIGS in Italia.

Oggi la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati  ha ascoltato nel corso di un'audizione i consiglieri del CNEL Paolo Pirani e Francesco Rotondi sulla proposta di modifica del Regolamento UE 2021/691

“Riteniamo auspicabile – ha dichiarato Paolo Pirani – che la Commissione europea preveda la possibilità di un utilizzo del FEG (Fondo europeo di Adeguamento alla Globalizzazione) in stretto coordinamento con altri Fondi strutturali e in particolare con il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), che ha obiettivi strategici complementari e una risorsa di risorse in grado di offrire un sostegno strutturale a lungo termine per lo sviluppo delle nuove competenze e percorsi di reinserimento lavorativo. Le proposte della Commissione europea di modifica al FEG rappresentano un'evoluzione pragmatica e necessaria, ne migliorano la reattività e la capacità proattiva e potranno favorire una maggiore diffusione di questo tipo di interventi. Un'evoluzione che però potrebbe, alla prova dei fatti, risultare ancora insufficiente e che avrebbe maggiori possibilità di successo se venisse supportata attraverso una maggiore sinergia con il Fondo Sociale Europeo plus”.

"Nel corso dell'audizione ho portato, in qualità di consigliere esperto del CNEL, una serie di spunti emersi dall'esame dei documenti che accompagnano la proposta. È stato un momento importante di comune riflessione – ha affermato Francesco Rotondi - attorno a un tema ben noto a livello nazionale e sul quale è necessario intervenire al fine di attenuare gli effetti di un sempre più veloce e precoce invecchiamento delle competenze. Credo che per fare un buon lavoro sia necessario il contributo di tutti gli attori ma scevro da qualsivoglia creatività, perché alcune domande sono talmente importanti, dirimenti e vitali che non possono avere bandiera o colore”.

In occasione dell'audizione il CNEL ha predisposto e consegnato alla Commissione XI un'apposita Memoria , in cui si sottolinea come la proposta di modifica, presentata il 1° aprile 2025 dal Parlamento e dal Consiglio europeo, abbia l'obiettivo primario di ampliare l'ambito di applicazione del FEG (Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione) per i lavoratori espulsi dal lavoro, consentendone l'operatività a sostegno non solo di coloro la cui espulsione sia già avvenuta, ma anche di coloro per i quali sia imminente, in conseguenza di procedura di esubero collettivo.

L'esigenza di offrire ad una più ampia platea di lavoratori pacchetti personalizzati di misure di politica attiva, come segnalato nella relazione di accompagnamento alla proposta, è determinata dalle perturbazioni economiche che accompagnano la globalizzazione. Ciò determina la carenza di nuove competenze e manodopera che, tuttavia, convive, stante il superamento delle conoscenze già possedute dai lavoratori in forza, con la contrazione dei relativi livelli di occupazione.

Le finalità della proposta sono condivise dal Governo italiano, che, tuttavia, nella relazione, datata 5 maggio 2025 e redatta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha evidenziato, annunciando eventuali proposte emendative riguardo alla valutazione di impatto a livello nazionale, la necessità di ulteriori chiarimenti, con riferimento soprattutto alla possibilità per le aziende di calibrare le misure ammissibili alle effettive esigenze dei beneficiari ed ai cofinanziamenti da parte delle imprese.

La proposta di modifica è stata accolta con favore anche dalle parti sociali europee in seno al CESE, che, nel documento di opinioni adottato nel corso della seduta plenaria del 19 giugno 2025, hanno rilevato l'esigenza di includere tra i beneficiari gruppi vulnerabili attualmente esclusi, configurare un sostegno personalizzato per le regioni maggiormente interessate dalle ristrutturazioni e garantire un migliore coordinamento tra strumenti UE esistenti.

L'idoneità della proposta a trasformare il FEG, da “strumento di emergenza” a meccanismo preventivo idoneo a gestire le transizioni nel mercato del lavoro e promuovere la resilienza sociale, è stata rilevata anche dalle parti sociali che, il 24 giugno del 2025, sono state audite presso la XI Commissione della Camera dei deputati. Queste, nel rilevare alcune permanenti criticità, tra le quali il carattere temporaneo e non strutturale del finanziamento, legato al ciclo di Programmazione 2021-2027, hanno espresso l'auspicio di un loro coinvolgimento attivo sin dalla fase di progettazione dell'intervento del FEG, condizione per costruire un multilivello e partecipazione, effettivamente idoneo ad assicurare una governance condivisa dei fenomeni critici. (10/07/2025-ITL/ITNET)

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