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ITALIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - GIORNATA INTERNAZIONALE: CONSIGLIO D'EUROPA NEL 2023 LANCIA LA CAMPAGNA "JOURNALISTS MATTER" -

(2025-11-02)

  In questa Giornata internazionale per porre fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti, noi, punti focali nazionali della campagna "Journalists Matter", riaffermiamo la nostra comune determinazione a proteggere i giornalisti e a garantire che coloro che commettono reati contro di loro siano assicurati alla giustizia e puniti.

Ogni attacco a un giornalista è un attacco alla libertà di espressione e all'accesso delle persone all'informazione. Priva i cittadini di informazioni affidabili, promuove la disinformazione, indebolisce le istituzioni democratiche e diffonde la paura tra coloro che servono il diritto del pubblico a sapere. Porre fine all'impunità per questi crimini non significa quindi solo difendere i giornalisti, ma anche difendere i valori della nostra democrazia.

Lanciata dal Consiglio d'Europa nell'ottobre 2023, la campagna "Journalists Matter" è ora a metà del suo mandato quinquennale. In questi due anni, ha contribuito a creare una rete di punti focali e comitati nazionali che riuniscono giornalisti, forze dell'ordine, giudici, pubblici ministeri e autorità pubbliche per creare fiducia e migliorare la protezione.

In molti Stati membri, tale cooperazione non esisteva prima. La Campagna ha dimostrato che il dialogo e l'apprendimento condiviso possono portare a un cambiamento reale, dal miglioramento delle relazioni tra polizia e media durante le proteste a nuovi piani d'azione e protocolli per la sicurezza dei giornalisti.

Tuttavia, molto resta ancora da fare. Purtroppo, troppi casi di violenza, minacce e molestie, sia offline che online, rimangono irrisolti, ostacolati sia dalla loro complessità che da interventi insufficienti. Troppi giornalisti continuano a lavorare nella paura e, in alcuni paesi, i comitati o i punti focali di recente creazione non dispongono ancora delle risorse o del sostegno politico necessari per promuovere la protezione dei giornalisti e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del loro ruolo nella società.

Condanniamo fermamente tutti gli atti di detenzione illegale, tortura e uccisione di giornalisti civili nel contesto di conflitti armati e aggressioni militari. Tali azioni costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani e un attacco ai fondamenti stessi del giornalismo libero e indipendente. Tenere in ostaggio i giornalisti o prenderli di mira per aver raccontato la realtà della guerra è assolutamente inaccettabile. Chiediamo l'immediato rilascio di tutti i giornalisti detenuti e chiediamo che tutti i responsabili coinvolti in questi crimini siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

Inoltre, alla luce del tragico bilancio di giornalisti che hanno perso la vita o subito violenze nelle zone di conflitto, invitiamo tutte le parti coinvolte nei conflitti armati a rispettare e sostenere lo status di non combattenti dei giornalisti. Devono garantire che i giornalisti possano lavorare in sicurezza, senza timore di attacchi, intimidazioni o detenzioni arbitrarie, e che abbiano accesso alle informazioni e alle condizioni necessarie per svolgere il loro lavoro sul campo. Proteggere i giornalisti in tempo di guerra non è solo un obbligo umanitario, ma un imperativo morale essenziale per preservare l'accesso alle informazioni e la responsabilità durante i conflitti.

In particolare, invitiamo tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa a rinnovare il proprio impegno a proteggere i giornalisti e a rafforzare la struttura responsabile della loro attuazione. Ciò significa garantire che queste strutture si riuniscano regolarmente, che le raccomandazioni vengano attuate e che le indagini sugli attacchi contro i giornalisti siano condotte in modo indipendente, urgente ed efficace.

Sottolineiamo inoltre l'importanza vitale di coinvolgere i giornalisti stessi nell'attuazione delle azioni nazionali.

La loro partecipazione non è facoltativa: è essenziale e fondamentale per il perseguimento della giustizia. Una protezione efficace dipende dall'ascolto di coloro che sono direttamente esposti ai rischi, dalla comprensione delle loro realtà e dalla garanzia che le soluzioni siano elaborate insieme alla comunità giornalistica, non solo per essa.

La seconda metà della campagna "Journalists Matter" rappresenta un'opportunità per consolidare i progressi compiuti, approfondire la cooperazione e dimostrare che il dialogo può produrre risultati. Da qui al 2027, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per ridurre il numero di giornalisti che non sono in grado di lavorare liberamente e in sicurezza. Dobbiamo inoltre garantire che tutti i casi correlati siano indagati a fondo, che l'impunità sia ridotta o eliminata e che la fiducia tra giornalisti, cittadini e autorità sia rafforzata e ripristinata.

In questa giornata, rendiamo omaggio a coloro che sono stati ridotti al silenzio e ci impegniamo nuovamente a garantire che il loro coraggio non sia stato vano. Insieme, possiamo garantire che la campagna "Journalists Matter" lasci un'eredità duratura: un'Europa in cui i giornalisti siano protetti, la giustizia sia perseguita e l'impunità non abbia spazio. (02/11/2025-ITL/ITNET)

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