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LAVORO - FRONTALIERI - IV CONGRESSO NAZIONALE UIL A VARESE. TRA I PROBLEMA IRRISOLTI ASSEGNI FAMILIARI. PRES.REG.LOMBARDIA "SEMPRE VICINI VOSTRE ISTANZE"

(2022-09-16)

"Da sempre, Regione Lombardia è vicina alle istanze dei lavoratori frontalieri, per ragioni chiaramente geografiche e non solo. Consapevoli delle conseguenze sulla categoria dei vari accordi fiscali a livello governativo, ci siamo sempre adoperati per evitare penalizzazioni a carico di coloro che lavorano oltre confine".  Così il presidente di Regione Lombardia intervenendo al 4° Congresso nazionale UIL Frontalieri, questa mattina a Cadegliano Viconago (VA).

L'appuntamento è stato aperto con un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime delle esondazioni della notte scora nelle Marche.

"Lo abbiamo fatto - ha spiegato il Presidente - impegnandoci sul tema degli assegni familiari con l'approvazione di una mozione del Consiglio nel maggio scorso, che chiedeva al Ministero del Lavoro di attivarsi presso l'Inps a tutela del diritto degli oltre 35 mila frontalieri che risiedono in Lombardia, penalizzati dal giorno di entrata in vigore dell'assegno unico universale"

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A distanza di  mesi dall’entrata in vigore dell’Assegno unico universale non c’è  ancora nessuna soluzione per i lavoratori frontalieri, che vedono ancora bloccate le erogazioni degli assegni familiari percepiti all’estero da parte delle casse di compensazione e degli istituti della sicurezza sociale dei Paesi di lavoro, per mancanza della corretta trasmissione a quest’ultime degli importi erogati da parte dell’Inps in Italia.

Cgil Cisl Uil Frontalieri hanno incontrato più volte, fin dal mese di febbraio, la Direzione nazionale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, e inviato, sempre allo stresso Inps, una dettagliata relazione (il 19 luglio scorso), fatta pervenire anche al Ministero del Lavoro, in cui venivano descritte tutte le criticità. A tutt’oggi, i sindacati confederali non hanno ricevuto alcuna risposta.
La mancata individuazione delle soluzioni per le criticità segnalate da Cgil Cisl Uil Frontalieri ha indotto prima le casse estere ad interrompere le erogazioni degli assegni familiari di loro competenza e successivamente, talune, a richiedere direttamente ai frontalieri una “autocertificazione” destinata ad aumentare le difficoltà nella fase di conguaglio e rendicontazione delle provvidenze percepite.

Permane inoltre l’inesigibilità dell’AUUF per i lavoratori frontalieri in ingresso (residenti all’estero ed operanti in Italia), per il requisito esclusivo della residenza, anziché concorrente rispetto al rapporto di lavoro, in palese violazione del regolamento di sicurezza sociale UE 883/04. A quest’ultimi inoltre, viene negato anche il trattamento degli assegni familiari erogati fino a febbraio in Italia per soppressione dell’istituto degli AF a seguito della riforma.

“Il tempo è scaduto – hanno dichiarano i coordinatori nazionali di Cgil Cisl Uil Frontalieri, Giuseppe Augurusa, Luca Caretti, Pancrazio Raimondo – e riteniamo assolutamente necessaria l’individuazione di una soluzione definitiva affidata a un provvedimento del Governo, non certo incompatibile con la prassi di un esecutivo in carica per ‘il disbrigo degli affari correnti’, necessario a garantire la continuità nell’azione amministrativa e la certezza del diritto”.

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Il governatore Fontana ha quindi evidenziato, al IV Congresso dei Frontalieri della UIL, come anche il tema della reciprocità e del riconoscimento dei titoli professionali sia al centro dell'attenzione della Regione  "si pensi - ha ricordato - a quanto fatto in epoca pandemica, in via straordinaria, coi medici e infermieri stranieri".

Il Governatore è poi tornato sul tema dell'Autonomia differenziata come "unico mezzo - ha detto - per riconoscere e valorizzare la specificità delle Regioni, stimolando le capacità di ogni territorio, compresi quelli di frontiera che necessitano di provvedimenti mirati; zone "speciali" che devono essere riconosciute".

"Le zone di confine subiscono, ad esempio  anche la concorrenza estera a scapito dei nostri lavoratori. Occorre garantire tutela anche a chi resta. E' necessario mettere mano all'organizzazione dello Stato, con un vero decentramento amministrativo a responsabilità "diffusa" e, quindi, effettivo, a tutela, anche, del lavoro e dei risparmi dei lavoratori frontalieri".

Il presidente ha concluso sottolineando che il confronto con i Sindacati è basilare per il raggiungimento di obiettivi sfidanti e di lungo periodo e che occorre proseguire sulla strada della condivisione e dell'ascolto istituzionale di corpi sociali intermedi, affidabili e responsabili, sui grandi temi economici e sociali. (16/09/2022-ITL/ITNET)

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