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LAVORO - THE NEW HUMAN AGE - RAPPORTO MANPOWERGROUP: PER ATTRARRE TALENTI FONDAMENTALE: OFFRIRE EQUILIBRIO VITA/LAVORO, SICUREZZA OCCUPAZIONALE, LAVORO IN LINEA CON PROPRI INTERESSI

(2023-01-20)

The New Human Age: il report di ManpowerGroup sui trend del lavoro nel 2023 rivela che 8 italiani su 10 lascerebbero la propria azienda per migliori condizioni lavorative. Il cambiamento delle esigenze lavorative e la crescente richiesta di una maggiore scelta saranno i fattori chiave nella corsa al talento

In un contesto di crescente digitalizzazione del lavoro e delle competenze dei lavoratori, il nuovo rapporto di ManpowerGroup sulle tendenze per il 2023, "The New Human Age", rileva che sebbene la tecnologia possa essere il grande abilitatore, le persone sono ancora il catalizzatore del futuro. La ricerca, pubblicata in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, e che si avvale dei contributi di 13.000 decision maker e 8.000 lavoratori di otto Paesi (USA, UK, Spagna, Italia, Francia, Germania, Svezia e Norvegia), identifica 14 tendenze chiave che guideranno il futuro del lavoro e che hanno un impatto sui datori di lavoro di oggi e sulle persone che verranno assunte. Tra queste, i cambiamenti demografici, le scelte individuali, l'adozione della tecnologia e i fattori competitivi. Il report fornisce, inoltre, indicazioni su come i datori di lavoro possono attrarre e trattenere i talenti in questa Nuova Era.

Da quando ManpowerGroup ha annunciato la Human Age, più di dieci anni fa, in occasione del meeting annuale del WEF del 2011, il capitale umano è diventato uno dei principali fattori di differenziazione e di crescita economica. Oggi, "The New Human Age" valuta l'impatto di una serie di nuovi fattori, come il cambiamento generazionale nelle aspettative di impiego, il crescente divario che le donne devono affrontare nella forza lavoro, la continua evoluzione del lavoro ibrido e la mitigazione del rischio in un'economia globale in continua evoluzione.

"Negli ultimi anni abbiamo sentito spesso dire che i robot avrebbero preso il nostro posto al lavoro. Quello che credevamo già 10 anni fa, e che oggi si è avverato, è che la tecnologia può ampliare le competenze umane, ma non sostituirle. Ora stiamo approdando in una Nuova Era, un'epoca in cui le persone utilizzano la tecnologia e gli strumenti digitali per migliorare le connessioni umane, essere più produttivi e vivere una vita più significativa", ha dichiarato Anna Gionfriddo, Amministratrice Delegata di ManpowerGroup. "Il nostro mondo sta migliorando, ma per continuare a progredire dobbiamo essere determinati nell’accelerare il progresso umano, lavorando insieme per superare le divisioni e ridurre le disuguaglianze. Dare alle persone le competenze per migliorare il livello tecnologico e creare un futuro lavorativo più vicino a ciò che esse desiderano è fondamentale per costruire un percorso comune e aumentare la prosperità di un grande numero di persone, e non solo di pochi".

RISULTATI CHIAVE: La crescente carenza di talenti mette ancora più sotto pressione la capacità di attrarre e trattenere i talenti di ogni generazione; la ricerca di ManpowerGroup ha rilevato che:

Lo scopo e l'equilibrio sono importanti: l’esperienza della pandemia ha cambiato quello che la quasi totalità degli italiani (90%) cerca nel proprio lavoro. In particolare, il 30% afferma di aver compreso che vuole più equilibrio tra vita e lavoro, il 19% più sicurezza occupazionale e l’11% di volere un lavoro in linea con le proprie passioni.
È tempo di strappare il “soffitto di carta”: Nel 2022, il 72% delle aziende italiane ha segnalato una carenza di talenti.

Per ampliare i propri bacini di talenti, un numero sempre maggiore di datori di lavoro si sta focalizzando su profili specializzati indipendentemente dal fatto se siano o meno laureati, privilegiando le competenze rispetto ai titoli di studio.
Coinvolgere i lavoratori con maggiore anzianità per aumentare la partecipazione della forza lavoro: Tuttavia, questo avviene in Italia solo per il 16% delle aziende.
Il lavoro remoto/ibrido favorisce l'equilibrio, ma potrebbe influire sugli avanzamenti di carriera: gli italiani che lavorano da remoto affermano che, rispetto ai loro colleghi che lavorano costantemente dall’ufficio, hanno meno possibilità di trascorrere del tempo con i propri senior manager (39%), di imparare dagli altri (35%), di essere presi in considerazione per una promozione (32%), di fare brainstorming (26%) e di ricevere formazione dall’azienda (20%).

Le motivazioni per tornare (o no) in ufficio: Il 40% degli italiani cita la socialità e contatto coi colleghi come motivo per tornare in ufficio. Altri motivi sono la collaborazione più efficiente (28%), la chiara segmentazione tra lavoro e casa (27%), la maggiore facilità nel portare a termine il lavoro (23%). Il principale motivo per continuare a lavorare da casa sarebbe invece i tempi (18%) e i costi (12%) degli spostamenti casa-lavoro.

Più tecnologia e più formazione: il 65% dei dipendenti italiani afferma che la tecnologia ha migliorato le proprie condizioni di lavoro. Il 60% è intenzionato a fare un corso di formazione in futuro, mentre il 37% ne sta già frequentando uno. Il 35% però afferma di non avere tempo per partecipare a corsi d’aggiornamento.

Le persone cercano più umanità in un luogo di lavoro post-pandemia: Non si tratta solo di portare a termine il lavoro. I lavoratori italiani affermano che la capacità di collaborare (80%), di risolvere i problemi (82%) e di essere degni di fiducia (77%) sono più importanti per svolgere bene il proprio lavoro rispetto alla semplice capacità di produrre molto (71%).

I motivi per cambiare lavoro: nonostante l’attuale momento di incertezza economica, solo il 22% dei lavoratori intervistati ha affermato che rimarrebbe nell’azienda in cui lavora ora, mentre il 53% la lascerebbe se gli venissero offerti stipendi e benefit maggiori, il 33% per un maggiore equilibrio vita-lavoro, il 28% se gli venissero fornite maggiori opportunità di carriera.

Sia i datori di lavoro che i lavoratori ritengono che il brainstorming di persona sia migliore: Oltre l'80% dei lavoratori e dei datori di lavoro ritiene che la collaborazione di persona generi le idee più creative e favorisca il cameratismo sul posto di lavoro.

Il report “The New Human Age” è disponibile su: https://info.manpower.it/the-new-human-age.(20/01/2023-ITL/ITNET)

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