Direttore responsabile Maria Ferrante − venerdì 19 aprile 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

IMMIGRAZIONE - GIORNATA MONDIALE MIGRANTI: DULLAL E' ARRIVATO DAL BANGLADESH : "OBBLIGATO A PARTIRE. NON AVEVO SCELTA"

(2023-05-11)

"Io mi chiamo Dullal Ghosh, vengo dal Bangladesh. Sono venuto in Italia dieci anni fa. Vendevo fazzoletti e accendini al semaforo; ora sono socio della Cooperativa Sophia e protagonista di un libro che è diventato un progetto di educazione nelle scuole. Io racconto la mia storia agli studenti.

Sono il primo figlio maschio di una famiglia di religione indù. Per me è obbligatorio aiutare economicamente la mia famiglia. Mio padre lavorava in una fabbrica che produce il riso ed era l’unica persona che lavorava e aiutava tutta la famiglia. Io vedevo i suoi occhi stanchi e mi accorgevo che stava diventando anziano. Pensavo: “Tra poco tocca a me aiutare la famiglia.”

In Bangladesh nel settore privato non c’è pensione, la scuola costa, le cure mediche costano. Come dice Papa Francesco, ero obbligato a partire. Non avevo "scelta".

Quando sono venuto in Italia abitavo in viale Marconi in una piccola stanza insieme a 10 ragazzi. Sono venuto in Italia nel mese di dicembre. I primi 12 giorni non sono uscito di casa: “Dove devo andare, che cosa devo fare?”. Ero nervoso, avevo paura, ero triste. Pensavo sempre alla mia famiglia. In casa c’era una piccola cucina con una finestra. Guardavo fuori e come un bambino pensavo: “Ci sono tante persone, vestiti puliti e macchine.” Ho visto un signore grande, di età simile a quella di mio padre, vendere fazzoletti e accendini al semaforo. Il mio cuore ha parlato: “Tu puoi fare qualcosa in Italia come lui”. Quindi ho iniziato a vendere fazzoletti e accendini ad un semaforo di via Cristoforo Colombo.

Una sera faceva molto freddo, non avevo vestiti pesanti e neanche cibo sufficiente. Quella sera ho incontrato un prete. Questo prete si chiama don Alessandro Di Medio. Quando l'ho incontrato gli ho fatto una domanda in inglese: “Father are you Christian?” e lui ha risposto: “Yes”. Poi ho fatto una seconda domanda: “Can you help me?” Lui ha risposto: “Tomorrow morning.” Il giorno dopo, don Alessandro mi ha incontrato e mi ha portato vestiti e frutta.

Dopo una settimana, ho chiesto a don Alessandro se mi poteva aiutare a trovare un lavoro. Lui mi ha accompagnato dal suo amico Marco Ruopoli, presidente della Cooperativa Sophia – Impresa Sociale.

Quando Marco mi ha incontrato mi ha fatto tante domande: “Come ti chiami? Quanti anni hai? Di dove sei? Per vivere un mese in Italia, quanti soldi ti servono?”. Lui faceva domande ma io non capivo niente perché nei primi 9 mesi in cui sono stato in Italia non sono andato a scuola, non la potevo frequentare per le difficoltà economiche.

Un giorno Marco mi ha accompagnato nel suo ufficio in via Laurentina. Il mio primo lavoro con lui è stato sistemare cartelline. Ho iniziato a lavorare insieme a lui e ai colleghi di Sophia: Caterina Amodio, Mor Amar. Loro mi hanno aiutato a trovare una casa-famiglia, avere i documenti, trovare la scuola per imparare l'italiano e prendere il diploma di terza media. Loro mi hanno dato una grande mano; l'altra mano l'ho messa io: forza, pazienza, fiducia e coraggio.

Io sono protagonista di un libro, il mio libro si chiama “Là non morirai di fame", è uscito nel 2018 ed è diventato un progetto di formazione nelle scuole. Questo progetto si chiama “Educare Senza Confini”. Come funziona questo progetto? Io racconto la mia storia ai ragazzi in Italia; gli studenti prima leggono il mio libro, dopo mi incontrano e fanno domande. Come dice Papa Francesco, il mio libro è un ponte tra italiani e migranti: io posso imparare da loro e anche loro possono imparare da me.

Voglio dare un consiglio ad altri che vogliono diventare migranti: Prima di partire serve prepararsi: è molto importante la lingua, i documenti e sapere come trovare lavoro perché quando sono venuto in Italia ho avuto grandi difficoltà. Per questo, con la Cooperativa Sophia, portiamo il progetto “Educare Senza Confini” anche nelle scuole del Senegal per dare le giuste informazioni e aiutare le persone in loco così che la migrazione sia, come dice Papa Francesco nel suo Messaggio, "informata e ponderata, onde evitare che tanti uomini, donne e bambini cadano vittime di rischiose illusioni o di trafficanti senza scrupoli".

Questo progetto funziona così: un migrante senegalese che abita in Italia racconta la sua storia in video-chiamata agli studenti delle scuole in Senegal. Racconta quello che ha capito con il viaggio in Italia e che prima non sapeva. Gli studenti senegalesi ascoltano la sua storia e dopo possono fare domande. Poi Erik Conte, responsabile del progetto, spiega nelle classi che cosa è fondamentale sapere per emigrare: i documenti, la lingua, un lavoro e, soprattutto, spiega i pericoli del viaggio in barca. Come dice Papa Francesco, è importante sapere la verità prima di partire e scegliere bene. Finora 6.000 studenti senegalesi hanno partecipato.

Un grande ringraziamento lo devo fare alla Chiesa e alla Conferenza Episcopale Italiana che ha aiutato molto me e questo progetto, sostenuto in particolare dalla Fondazione Migrantes - CEI e dalla campagna Liberi di partire, liberi di restare. (11/05/2023-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07