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IMMIGRAZIONE - SVIZZERA / UNIA MIGRATION CONFERENCE : STOP AL RAZZISMO SUL LAVORO. NONOSTANTE DAL 2033 SIA VIGENTE IN SVIZZERA NORMA PENALE ANTIRAZZISTA.

(2023-05-06)

La conferenza sulla migrazione del sindacato Unia, in Svizzera, ha adottato oggi a Berna una risoluzione intitolata “Stop al razzismo sul lavoro! ". In occasione del 30° anniversario dell'introduzione della legge penale contro il razzismo, ricorda che la discriminazione razziale rimane un problema, in particolare sul posto di lavoro, e chiede misure più ampie.

Il 18 giugno 1993 è entrato in vigore l'articolo 261bis del codice penale (noto come norma penale antirazzista), che vieta l'incitamento pubblico alla discriminazione razziale, etnica o religiosa. Sono espressamente vietati anche gli insulti razzisti così come i gesti che sminuiscono la dignità della persona. Trent'anni dopo, la conferenza Unia sulle migrazioni rileva che questa norma penale è certamente importante, ma insufficiente.

Il problema principale - afferma l'UNIA - è che lo spazio privato, compreso il luogo di lavoro, è escluso dalla norma penale. Inoltre, né il Codice delle obbligazioni, né il Diritto del lavoro o il Codice civile definiscono chiaramente la discriminazione. I dipendenti quindi non hanno i mezzi legali per agire contro la discriminazione razziale sul lavoro.

È proprio sul posto di lavoro che la necessità di agire è più urgente. Un rapporto della Rete dei centri di consulenza per le vittime del razzismo, pubblicato ad aprile, mostra che il luogo di lavoro è il luogo in cui gli episodi di discriminazione sono più elevati.

Fa presente il Sindacato UNIA - "È tempo che la Svizzera introduca un'efficace protezione contro le diverse forme di discriminazione nei rapporti di lavoro: nell'assunzione, nell'impiego, nella promozione e nella formazione professionale, nell'accesso ai diversi mestieri, nel riconoscimento dei diplomi e nelle condizioni di lavoro e salariali.

In una risoluzione, l'Unia Migration Conference chiede le seguenti misure per combattere efficacemente la discrimina-zione razziale:
- Il rafforzamento delle norme di diritto penale, civile e amministrativo per contrastare ogni forma di discriminazione sul posto di lavoro, dal primo comportamento sgradito così come nei casi di incitamento all'odio, disparità di trattamento, ecc.
- Accesso non discriminatorio ed effettivo alla giustizia (con meccanismi procedurali coerenti, compresa l'inversione dell'onere della prova, come modellato nell'Equality Act).
- Rafforzamento della prevenzione da parte delle autorità.

-CCT con disposizioni sul salario minimo e procedure di domanda anonima.

-Un'offensiva di informazione e sensibilizzazione contro il razzismo a livello federale, cantonale e comunale. (06/05/2023-ITL/ITNET)

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