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IMMIGRAZIONE - VERTICE EUROPEO - PREMIER MELONI: PUNTO SU POLITICHE MIGRATORIE A LIVELLO MULTIDIMENSIONALE, SOSTEGNO POLITICA UE: DOPO INTESA TUNISIA, EGITTO. PROTOCOLLO ITALIA/ALBANIA "VALORE AGGIUNTO ITALIA."

(2023-12-13)

  Il Consiglio europeo "occasione per fare il punto sul processo di attuazione di quell'approccio multidimensionale approvato dal Consiglio europeo straordinario dello scorso febbraio, che viene costantemente monitorato e stimolato dalla prassi, fortemente voluta e richiesta dall'Italia, delle lettere inviate dal Presidente von der Leyen ai membri del Consiglio prima di ogni riunione con le quali la Commissione è chiamata a fare stato delle azioni concrete adottate in attuazione del piano." Così la Premier Meloni riferendo in Parlamento sulla posizione italiana circa le "questioni chiave" del Vertice, in cui l'immigrazione rappresenta una priorità per il Governo italiano.

" Un piano - ha sottolineato  Meloni -  che prevede, oltre all'adozione del nuovo Patto di migrazione-asilo, che è ancora in discussione nel negoziato interistituzionale, politiche più efficaci di rimpatrio degli stranieri illegali e un decisivo investimento sulla dimensione esterna della politica migratoria UE, costruendo partenariati paritari con i Paesi di origine di transito dei migranti. È infatti necessario rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine di transito per prevenire le partenze illegali, combattere i trafficanti, migliorare il sistema dei rimpatri, ampliare i canali di migrazione legale. Come ho detto molte volte, noi dobbiamo progressivamente arrivare a gestire e non subire le migrazioni."

"Si tratta non solo di un approccio pratico per arrivare a una soluzione strutturale, ma anche di un approccio etico, un'accoglienza ordinata e anche un'accoglienza efficace e dignitosa, che evita lo sfruttamento non solo da parte dei trafficanti di esseri umani, ma anche da parte delle organizzazioni malavitose.

"E allo stesso tempo-  ha proseguito Meloni -promuovere uno sviluppo equilibrato e duraturo nei paesi di origine transito è lo strumento più efficace per contrastare alla radice le cause profonde della migrazione. È la filosofia che, come sapete, sta alla base del Piano Mattei, che intanto muove passi importanti, mette a sistema tutti gli interventi che l'Italia, le sue amministrazioni, le sue imprese partecipate e private possono svolgere e in parte svolgono nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dell'Africa subsahariana per costruire un modello di cooperazione virtuosa e non predatoria con quei Paesi, spingendo così anche i nostri partner, Europa in testa, a fare altrettanto."

In questo senso, ovviamente , ha detto la Premier, "continuiamo a sostenere la Commissione nei suoi sforzi per dare piena applicazione al Memorandum d’intesa con la Tunisia, ma anche avviarne dei nuovi come quello già annunciato con l’Egitto che vedrà l’Italia ugualmente protagonista così come accogliamo con favore la presentazione del Piano d’azione per il Mediterraneo orientale, che, unendosi ai Piani d’azione già presentati, completano il quadro di riferimento per la gestione europea della migrazione nell'area mediterranea. 

Apprezziamo il lavoro che è stato fatto nella lotta ai trafficanti di migranti, in particolare con l’organizzazione della Conferenza internazionale sul tema lo scorso 28 novembre a Bruxelles alla quale il nostro ministro dell’Interno è stato invitato come relatore chiave e la presentazione di nuove proposte legislative in materia.

Non potrebbe essere altrimenti, perché siamo stati noi a spingere dall'inizio del nostro mandato perché l'Unione si dotasse di una sua, seria e consapevole politica di contrasto ai traffici illegali di esseri umani e quella che all'inizio era una posizione isolata è oggi convinzione comune ed è merito dell'Italia. "

"In questo quadro si inserisce anche il Protocollo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori che, insieme proprio al memorandum con la Tunisia, rappresenta quel “valore aggiunto italiano” che vogliamo portare come ulteriore contributo al dibattito europeo.
In particolare, l’accordo con Tirana è destinato a divenire un importante strumento per combattere i trafficanti e permettere l’ingresso sul territorio europeo solamente a coloro che hanno diritto alla protezione internazionale. Vi è, su questo, un costante dialogo con la Commissione sull’attuazione dell’accordo, al fine di sostanziare il nostro impegno – scritto nero su bianco nell’Accordo stesso - al pieno rispetto del diritto dell’Unione Europea oltre che di quello nazionale ed internazionale."

"Dispiace francamente che, anche in questo caso come già sulla Tunisia, molte delle voci stonate siano arrivate dall’Italia, dove da più partI di chi è arrivato ad attaccare il governo del premier Rama per aver osato aiutare la nostra Nazione a far fronte alla pressione migratoria. Dispiace e colpisce che si sia arrivati addirittura a paventare la richiesta di una espulsione del primo ministro albanese dal Partito Socialista europeo, evidentemente per alcuni italiani di sinistra aiutare l'Italia è una colpa.

Noi invece - ha ribadito la Premier italiana - abbiamo molto apprezzato che l’Albania, il cui governo è da tempo impegnato nel percorso di adesione all’Unione europea, abbia deciso di agire nello spirito della solidarietà europea pur non essendo formalmente ancora parte della nostra comunità, consentendo peraltro di sperimentare un modello virtuoso di cooperazione operativa tra uno Stato Ue e uno extra-Ue che non a caso sta suscitando concreto interesse anche in altri Paesi dell’Unione. Con buona pace di chi, in patria come in Europa, sembra voler soltanto affossare ogni tentativo di una migliore e più ordinata gestione dell’immigrazione e di un più forte contrasto alla tratta di esseri umani. Continuino pure a tentare di distruggere che noi continueremo a costruire e gli italiani continueranno a vedere la differenza." (13/12/20223-ITL/ITNET)

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