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LAVORO - ITALIANI IN UK - IL TUC DENUNCIA INCREMENTO (+44% DAL 2010, TOTALE 3 MILIONI) BAMBINI IN CONDIZIONI DI POVERTA' A CAUSA DEL LAVORO PRECARIO DELLE LORO FAMIGLIE DAL 2010

(2024-06-25)

  Il numero di bambini provenienti da famiglie che lavorano e cresciuti in condizioni di povertà è aumentato di 900.000 (44%) dal 2010. La nostra analisi mostra che ciò equivale a un aumento di 1.350 bambini alla settimana nella povertà. Una combinazione tossica di stagnazione salariale, aumento del lavoro precario e tagli alla previdenza sociale ha avuto un impatto devastante sui bilanci familiari.

Precedenti analisi del TUC avevano dimostrato che il numero di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà nelle famiglie che lavorano è di 1,6 milioni in più rispetto al 2010. Il mantra secondo cui il lavoro paga è sempre più falso.

Nel 2010 c'erano 2,1 milioni di bambini in povertà provenienti da famiglie lavoratrici e nel 2023 questa cifra ha raggiunto i 3 milioni. Il 69 percento dei bambini in povertà proviene ora da una famiglia lavoratrice.   

I salari reali valgono ancora oggi meno che nel 2008 e l’organismo sindacale stima che se fossero cresciuti al livello pre-crisi da quando i conservatori hanno preso il potere, il lavoratore medio starebbe meglio di oltre 14.000 sterline all’anno.

Il lavoro è diventato sempre più precario e insicuro; una recente analisi del TUC mostra che il numero di persone che svolgono lavori precari è aumentato di quasi 1 milione durante il mandato dei conservatori, raggiungendo la cifra record di 4,1 milioni. 1 lavoratore su 8 ha oggi un lavoro che offre poca o nessuna sicurezza, e dal 2011 il lavoro precario è aumentato quasi tre volte più velocemente rispetto alle forme di lavoro sicure. 

L’analisi mostra anche che le persone con un lavoro precario subiscono gravi penalità salariali rispetto agli altri lavoratori. Le persone con contratti a zero ore guadagnano, in media, oltre un terzo (35%) in meno di un’ora rispetto ai lavoratori con retribuzione media. E il divario retributivo tra i lavoratori stagionali (-33%) e quelli occasionali (-37%) è rispetto ai percettori medi.

Previdenza sociale
Il credito universale è stata una delle riforme di sicurezza sociale più significative degli ultimi decenni. Il governo ha affermato che riunendo un gruppo di sei benefici, il credito universale ridurrebbe la povertà lavorativa e semplificherebbe il sistema, rendendolo più facile da comprendere per le persone. Ma in realtà, affermano i sindacati del TUC - è un sistema che non soddisfa i milioni di persone che ne hanno bisogno. Il TUC ritiene che il credito universale sia fondamentalmente difettoso e debba essere riformato.

Nessun bambino dovrebbe vivere in povertà nel nostro Paese. Le conseguenze per i bambini che vivono in povertà e non hanno le risorse per partecipare alla vita quotidiana sono di vasta portata.

Abbiamo bisogno di un urgente ripristino economico e di un governo che renda il lavoro remunerativo. La riduzione della povertà infantile deve essere una priorità negli anni a venire. (25/06/2024-ITL/ITNET)

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