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DIRITTI DEI CITTADINI - EUROPA - MINORI E SOCIAL MEDIA: "FORTI PREOCCUPAZIONI EUROPARLAMENTO PER LA SALUTE FISICA E MENTALE DEI MINORI: RICHIESTA "MINIMO 16 ANNI PER ACCESSO ALLO SMARTPHONE

(2025-11-26)

Il 97 % dei giovani usa Internet ogni giorno e il 78 % dei minori tra i 13 e i 17 anni controlla i propri dispositivi almeno una volta all'ora. Allo stesso tempo, un minore su quattro fa un uso "problematico" o "disfunzionale" dello smartphone, ossia presenta dinamiche comportamentali affini alla dipendenza.

Secondo l'Eurobarometro 2025, più del 90 % degli europei ritiene urgente intervenire per proteggere i minori online, in particolare per quanto riguarda l'impatto negativo dei social media sulla loro salute mentale (93 %), il bullismo online (92 %) e la necessità di strumenti efficaci per limitare i contenuti inadatti alla loro età (92 %).

Gli Eurodeputati hanno, quindi, espresso frti preoccupazioni per la salute fisica e mentale dei minori online, il 25 % dei quali mostra un uso "problematico" dello smartphone. Da cui la richiesta degli europarlamentari di maggiori tutele per i minori online, con un limite minimo di 16 anni per iscriversi ai social media e l'interdizione delle pratiche più dannose che creano dipendenza.

Dalle parole hai fatti: mercoledì, i deputati hanno approvato con 483 voti favorevoli, 92 voti contrari e 86 astensioni una risoluzione, non vincolante, in cui esprimono forti preoccupazioni per la salute fisica e mentale dei minori online e chiedono maggiori tutele contro le strategie manipolative che possono accresce la dipendenza e incidere negativamente sulla loro capacità di concentrarsi e interagire in modo sano con i contenuti digitali.

Per aiutare i genitori a gestire la presenza digitale dei loro figli e garantire interazioni online adeguate all'età, l'Europarlamento propone di fissare a 16 anni il limite minimo di età nell'UE per accedere a social media, piattaforme per la condivisione di video e compagni virtuali basati sull'IA, lasciando aperta la possibilità ai minori tra i 13 e i 16 anni di accedervi su autorizzazione dei genitori.

GlI eurodeputati hanno accolto con favore gli sforzi della Commissione per sviluppare un'app dell'UE per la verifica dell'età e il portafoglio europeo di identità digitale (eID). Sottolineando però che i sistemi di garanzia dell'età devono essere accurati e rispettare la privacy di ragazzi e ragazze. Questi sistemi, inoltre, non sollevano le piattaforme dalla responsabilità di garantire che i loro prodotti siano sicuri e appropriati per i minori.

Per incentivare una migliore conformità con il regolamento sui servizi digitali e con altre norme in materia, gli eurodeputati hanno proposto di far sì che l'alta dirigenza possa essere chiamata a rispondere personalmente in caso di grave e persistente inosservanza delle disposizioni, soprattutto quelle legate alla protezione dei minori e alla verifica dell'età.

Il Parlamento ha chiesto anche di:

- vietare le pratiche di dipendenza più dannose e disattivare per impostazione predefinita altre caratteristiche che creano dipendenza per i minori, tra cui scorrimento infinito, riproduzione automatica, aggiornamento tramite trascinamento verso il basso, cicli di ricompensa e pratiche dannose di gamification (o ludificazione);

- vietare i siti web che non rispettano le norme dell'UE;

- intervenire per contrastare le tecnologie persuasive, come annunci mirati, pubblicità degli influencer, progettazione che crea dipendenza e percorsi oscuri, nell'ambito dell'imminente legge sull'equità digitale;

- vietare i sistemi di raccomandazione basati sul coinvolgimento per i minori;

- applicare le norme del regolamento sui servizi digitali alle piattaforme di videogiochi online e vietare scatole premio e altri contenuti randomizzati, come valute interne all'app, ruote della fortuna e meccanismi pay-to-progress (vale a dire quelli che spingono l'utente a spendere denaro per avanzare più rapidamente);

- tutelare i minori dallo sfruttamento commerciale, anche vietando alle piattaforme di fornire incentivi finanziari per i bambini influencer;

- affrontare con urgenza le sfide etiche e giuridiche poste dagli strumenti di intelligenza artificiale generativa, come deepfake, chatbot da compagnia, agenti di IA e app per denudare basate sull'IA (che generano immagini manipolate di persone senza il loro consenso).

La relatrice Christel Schaldemose (S&D, Danimarca) ha dichiarato durante il dibattito in plenaria: “Sono orgogliosa di questo Parlamento, del fatto che sappiamo unirci per proteggere i minori online. Insieme a un’applicazione rigorosa e coerente del regolamento sui servizi digitali (DSA), queste misure innalzeranno in modo significativo il livello di tutela dei bambini. Stiamo finalmente tracciando un limite. Diciamo chiaramente alle piattaforme: i vostri servizi non sono pensati per i minori. E questo esperimento finisce qui.”(26/11/2025-ITL/ITNET)

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