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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PATRONATO INCA CGIL- PERI (COORD.SEDI ESTERO): 2023 ANNO DENSO DI IMPEGNI. FONDAMENTALI: INIZIATIVA INCA AL CONGRESSO CGIL, IL BILANCIO SOCIALE. 2024 PRESENTI DOVE ESIGENZE CONNAZIONALI LO RICHIEDONO"

(2023-12-29)

"Un anno intenso per il Patronato INCA CGIL, sia in Italia che all'estero". A trarre un bilancio complessivo dell'attività del Patronato INCA CGIL è, questa volta, il Coordinatore della rete Estera, Giuseppe Peri,  che in un'intervista rilasciata ad Italiannetwork/Italialavorotv, interviene sugli aspetti e riflessi internazionali delle attività del Patronato della CGIL.

Peri, dopo aver ricordato i numerosi incontri della delegazione dell'INCA Nazionale, guidata dal Presidente, Michele Pagliaro,  con le sedi di patronato all'estero anche in occasione di importanti appuntamenti con le organizzazioni sindacali locali, è passato ad illustrare alcuni eventi in Italia che hanno visto fra i protagonisti anche i responsabili delle Associazioni di Patronato all'estero. "Fra questi ne cito per brevità solo due, ma fondamentali" sottolinea.

"Il primo riguarda "l'impegno con la CGIL per il Congresso a Rimini nel mese di Marzo, dove l'INCA ha organizzato, collateralmente, tre "giornate in cui si sono tenuti  una serie di incontri con tutta la rappresentanza della nostra rete all'estero.  Un'occasione per rinsaldare i rapporti con l'INCA Nazionale, oltre che  per rinvigorire anche rapporti all'interno della nostra 'rete' all'indomani di una fase pandemica lunga e complessa che non ci ha permesso di mantenere incontri spesso fondamentali per sviluppare al meglio la nostra attività.

In quest'occasione abbiamo gettato le basi per un Inca estero ancora più performante ed incisiva rispetto alle dinamiche e alle richieste di assistenza e di tutela che provengono dai connazionali residenti nei Paesi esteri.  Come ormai tutti sappiamo, le esigenze odierne all'estero non sono più unicamente legate alle vecchie migrazioni, perchè coesistono anche nuove realtà,  ormai sempre piu' numerose, di giovani e meno giovani con nuovi bisogni. Ed è  su queste basi che nasce per il Patronato un lavoro nuovo in grado di rispondere anche alle nuove esigenze.  Centrali, dunque, in tale contesto le giornate del congresso in cui abbiamo avuto modo di ragionare sull'Inca del futuro"

"L'altro appuntamento sicuramente fondamentale per il 2023 è stata la presentazione del bilancio sociale avvenuta presso la sede del Cnel lo scorso novembre. Bilancio sociale che ha riguardato l'attività  sviluppata nell'arco dell'ul-timo quinquennio e della quale possiamo rintracciare  tutti i dati, innanzitutto statistici, oltre all'attività che ha svolto il Patronato Inca in tutte le sua ramificazione, dipartimenti, aree., attraverso milioni di pratiche, milioni di contatti che
abbiamo giornalmente in tutte le sedi sia in Italia che all'estero. Ne emerge così una chiara rappresentazione della attività del Patronato a tutela della popolazione.
  Si tratta di un importante strumento di consultazione che, come dipartimento estero in queste settimane consegna- mo alle nostre rappresentanze diplomatiche presso le ambasciate ed  i consolati. Interlocutori per noi fondamentali nei Paesi esteri. Nondimeno, abbiamo scambi continui con il Ministero degli esteri per rappresentare loro l'attività che viene svolta dal Patronato e che  s'incrocia con quella dell' assistenza ai connazionali  da parte delle rappresentanze diplomatiche, su svariate tematiche - ne cito solo alcune: rilascio passaporti, codice fiscale, ecc.. per le quali  siamo  interlocutori principali.

Naturalmente, abbiamo ottimi rapporti in tutto il mondo, in particolare dove siamo presenti, ed è nostro obiettivo  consolidarli ancora di più. In tal senso, auspichiamo ancora una volta la possibilità di arrivare finalmente alla firma di un protocollo con il Ministero degli Affari Esteri per lavorare in maniera maggiormente sinergica con i Consolati e le Ambasciate a supporto di alcune problematiche.  Di qui la richiesta di riaprire il tavolo di lavoro per consolidare i rapporti spesso in essere con le rappresentanze diplomatiche all'estero."

Lei citato il cambiamento di qualità dell'emigrazione italiana all'estero.... ma si parla sempre più anche di rientri... favoriti spesso dal lavoro a distanza che ha permesso  un sensibile incremento soprattutto in alcuni Paesi oltralpe, permettendo così il rientro di giovani famiglie in Italia. Dal vostro Osservatorio è realistico pensare a veri e propri flussi rientro ?

Purtroppo, con rammarico e a malincuore dal nostro Osservatorio verifichiamo che l'obiettivo di coloro che tendono ad andare in un Paese straniero è quello di consolidare la loro presenza in questi Paesi, perché purtroppo in Italia il mercato del lavoro  è molto rigido, non ci sono occasioni di lavoro, le retribuzioni sono decisamente differenti rispetto a quelle degli altri Paesi e quindi la scelta di andare all'estero per stabilirvisi  purtroppo è una scelta molto alta. Sono pochissimi quelli che poi tendono a rientrare in Italia.
Tra l'altro anche ultimamente la normativa è stata rivista in termini peggiorativi e anche questo non favorisce sicuramente i flussi di rientro in Italia.

Abbiamo invece notizie di flussi migratori dai Paesi come quelli dell'America Latina, in particolare dall'Argentina, dove flussi di nostri connazionali o discendenti da italiani preferiscono rientrare in Europa per trasferirsi particolarmente in Spagna. Paese con il quale condividono  la stessa lingua e quindi la Spagna è una delle mete privilegiate. Parlo di una delle mete perchè molti preferiscono andare in altri Paesi dove hanno maggiori occasioni di lavoro. Purtroppo il nostro Paese non è molto attrattivo. E questo è un grosso limite !.

Secondo dati diffusi anche sui nostri canali social, abbiamo verificato che  ad un giovane europeo che arriva in Italia e che vuole stabilirsi in Italia,  ne corrispondono almeno 17 che vanno via dall'Italia, spesso in Europa. Quindi i flussi continuano ad essere molto alti.
Le mete privilegiate sono il Regno Unito, nonostante tutte le difficoltà legate alla Brexit, la Francia, la Svizzera e la Spagna.

Naturalmente noi, con le nostre antenne siamo presenti nei vari Paesi e forniamo una prima accoglienza rispetto ai bisogni di questi lavoratori, dei giovani, degli studenti. Informazioni di carattere generale, li mettiamo in contatto anche con il mondo universitario, oltre che del lavoro. Diamo loro attraverso la nostra rete capillare una serie di strumenti grazie anche alla nostra associazione Itaca,  un'associazione transnazionale che si occupa anche di questo tipo di problematiche in modo più specifico e dettagliato. E sono state molte le iniziative in questo periodo in Europa che hanno visto come protagonisti sia il Patronato Inca, che l'associazione Itaca"

L'impegno del Patronato nell'offrire un'assistenza così diversificate nelle esigenze dei nostri connazionali all'estero comporta anche una maggior sinergia con le formazioni sindacali estere..?

Il 2023 ha registrato alcuni importanti appuntamenti per la firma di alcuni protocolli e dei rinnovi di protocolli già in essere con i sindacati locali in alcuni Paesi. Cito per brevità l'accordo firmato a marzo in Francia con Confédération Générale du Travail - la CGT; l'accordo con la Confédération Française Démocratique du Travail, il secondo sindacato francese per numero di iscritti;  con l'OGBL, il primo sindacato del Lussemburgo. Accordi e rinnovi che hanno visto la presenza del Patronato INCA come organizzazione promotrice e della CGIL con la presenza del Segretario generale Maurizio Landini.  Protocolli fondamentali per avere interlocuzioni e rapporti con i sindacati e con le associazioni locali e con tutto il mondo dell'associazionismo, per fare squadra e dare tutela ai nostri lavoratori". Molti dei quali - ha fatto presente il Coordinatore delle sedi all'Estere dell'INCA -  sono iscritti al sindacato del Paese in cui risiedono. Così in Francia, Svizzera, Germania, Lussemburgo.

Alla stessa stregua, abbiamo potuto realizzare un'ottima iniziativa con la Francia riguardante i frontalieri italiani. I tantissimi italiani che vanno in Francia a lavorare, per i quali c'era l'esigenza di costruire specifici protocolli. E vorrei sottolineare che  non si tratta di pezzi di carta, ma di accordi concreti che devono essere consolidati tutti i giorni e questo ci serve per rafforzare la nostra presenza insieme alla presenza del sindacato locale per offrire  una tutela complessiva ai bisogni individuali e collettivi, mettendo insieme ognuno le proprie forze, la propria specificità,  le proprie competenze per riuscire a dare quella tutela necessaria nel mondo del lavoro che all'estero molte volte risulta davvero assai complesso."

Guardando al futuro prossimo del patronato INCA, nel 2024 prevedete un ampliamento, in alcune aree, delle Rete del Patronato all'estero o quanto meno un rafforzamento della presenza del Patronato

"E' nostro compito seguire i flussi migratori e di consolidare la nostra presenza laddove si evince la necessita' di maggior tutela dei nostri connazionali all'estero. Sicuramente alcuni Paesi hanno un'esigenza primaria: penso, ad esempio, al Portogallo dove esiste un consistente numero di pensionati; e penso anche agli Stati Uniti ed al Canada dove la presenza è molto nutrita e dove le ultime missioni hanno posto le basi per un rafforzamento dell'iniziativa del nostro Patronato. Senza dimenticare la presenza consolidata del Patronato nei Paesi del Sud America accanto alle comunità  dell'emigrazione di antica data.

Ma il Patronato INCA è attivo anche in alcuni Paesi di immigrazione.

"Siamo presenti nei Paesi di immigrazione, in Senegal, in Tunisia ed in Marocco, laddove i nostri uffici lavorano molto bene anche su problematiche complesse, che sorgono quotidianamente.
Inoltre, come Patronato INCA siamo stati capofila dei Patronati del CEPA di alcuni progetti afferenti al Fondo FAMI (Fondo Asilo, migrazione, integrazione) come il progetto FORMA che attraverso corsi di orientamento e formazione (lingua italiana, organizzazione dello stato italiano, scuola, diritti e doveri Costituzione italiana, legislazione) nella fase di prepartenza ha aiutato moltissime famiglie degli immigrati regolari in Italia al ricongiungimento familiare."
"Un'esperienza che ha prodotto un patrimonio davvero importante" - aggiunge il Coordinatore delle sedi estere del Patronato - "fatto di uomini e mezzi che ha ottenuto risultati davvero lusinghieri"  che i Patronati del CEPA - INCA, ITAL, INAS e ACLI - intendono mettere ancora a disposizione partecipando ai bandi del Fondo
"Un impegno - precisa l'esponente del Patronato INCA CGIL - che vede in ambito piu' generale il Patronato INCA impegnato nei confronti degli immigrati sia in Italia che all'estero." (29/12/2023-M.F.- ITL/ITNET)

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