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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - GERMANIA - SEGOLONI(COORD.ITAL UIL GERMANIA):"ESPONENZIALE INCREMENTO EMIGRAZIONE DALL'ITALIA. FONDAMENTALE INIZIATIVA SOSTEGNO PATRONATO ITAL UIL/DGB E ASSOCIAZIONI"
(2013-07-06)
Un convegno organizzato dall? ITAL UIL a Berlino per fare il punto con l'ente previdenziale tedesco sulla gestione delle pratiche ed i nuovi regolamenti europei di sicurezza sociale tra operatori della Germania e di due regioni italiane, la Campania e la Sicilia, ma anche per lanciare un l progetto comune lanciato dall? ITAL UIL Germania e dal sindacato DGB ?Nuova migrazione e Job Center?, che va incontro alle necessit? dei nuovi flussi migratori dall?Italia verso la Germania.
Il primo step dell'incontro con gli esperti degli istituti assicurativi tedeschi "ha confermato la necessit? di questa collaborazione con puntualizzazioni su alcuni aspetti specifici, come quelli dell'assistenza malattia, che sono continuamente in evoluzione perch? le casse mutue tedesche sono strutture indipendenti e non c'? - ad esempio - un servizio sanitario nazionale cos? come ? configurato in Italia. In Italia ci sono una serie di casse mutue che applicano in maniera, alcune pi? fiscale ed alcune meno, una propria autonoma competenza nel settore assistenza sanitaria che a volte ha un'incidenza piuttosto pesante in percentuale alle pensioni dei nostri connazionali.
Questo conferma - dice Segoloni - che c'? necessit? di un aggiornamento, di un confronto ed uno scambio permanente perch? come in tutti i paesi la legislazione cambia, in questo caso in quella europea sovranazionale, ma poi sull'applicazione a livello nazionale si verificano non applicazioni, come in questo ultimo caso.
Con gli istituti assicurativi tedeschi abbiamo una collaborazione che si ? concretizzata in uno sportello misto reciproco per cui possiamo offrire un servizio nei confronti delle richieste alla cassa pensioni tedesca che ? molto facilitato in concomitanza del servizio di traduzione ed assistenza e si aggiunge alla collaborazione eccellente dei collaboratori degli istituti assicuratori tedeschi per cui ? notevolissimo il miglioramento del servizio che portiamo avanti.
"Un?emigrazione composta di figure professionali di qualsiasi genere, anche le pi? umili e non solo quelle pi? qualificate, che non padroneggiano la lingua tedesca e non ne conoscono regolamenti, mercato del lavoro e welfare, tantomeno le regole contrattuali e le norme socio-previdenziali locali. Un flusso costante che si associa, poi, ad altre realt? straniere che scelgono la Germania come Paese di accoglienza". Lo afferma nel corso di una intervista ad Italialavorotv/ Italiannetwork Gianfranco Segoloni, responsabile del Patronato ITAL UIL in Germania.
"Se, da una parte, sta assumendo un'importanza sempre maggiore il numero di pensioni in convenzione internazionale, estremamente elevato da circa due-tre anni rispetto ad un trend in precedenza stazionario ed ora in crescita di connazionali per i quali vengono versati contributi alle Casse tedesche, dall'altra c'? un flusso di giovani in possesso di titoli accademici, o meno, che vengono in Germania perch? pensano di trovare un'occupazione pi? confacente alla loro qualificazione e preparazione. Persone che cercano un'occupazione di qualsiasi tipo. Un problema che ? stato oggetto di un interessantissimo scambio di idee con l'esponente di un centro di consulenza che qui a Berlino ha preso avvio con l'apporto della DGB e dell'ITAL UIL per il servizio di consulenza" afferma il responsabile ITAL UIL Germania".
Quanto al "Centro di orientamento (Job Center) per questi giovani - spiega Segoloni - che non sanno dove rivolgersi per le prime esigenze pi? elementari che sorgono al momento in cui uno cambia casa, va in un paese nel quale non conosce appunto n? la lingua n? le istituzioni in maniera dettagliata e non sicuramente conforme a quello che hanno vissuto in Italia.
Lo stesso Consigliere all'ambasciata Darchini - prosegue il sindacalista dell'ITAL UIL - ha confermato un trend di arrivo in Germania che si aggira sulle 700.000 unit? ma sono sicuramente di pi?, perch? ? una componente piuttosto fluida che non si registra statisticamente immediatamente, in quanto prima di ottenere un domicilio in Germania passano alcuni mesi. Rispetto all'emigrazione delle grandi ondate degli anni '60 e '70, questa volta la componente predominante ? costituita da persone in giovane et? - se si considera giovane et? fino a 30, 35 anni. Fra loro c'? una prevalenza di uomini ma ? un dato cos? a sensazione perch? questa rilevazione non ? stata ancora fatta, ma sarebbe interessante poterlo chiedere all'amministrazione degli Affari Esteri. C'?, tuttavia, sicuramente una forte componente femminile, egualmente in possesso di titoli accademici e di formazione cos? come i colleghi.
Il dato di fatto ?, comunque, che si tratta di una comunit? molto variegata che si trova davanti a difficolt? di diverso ordine, la prima ? quello della lingua, alcuni sono in grado di governare la lingua tedesca, ma la maggior parte purtroppo si trova a fronteggiare una lingua completamente nuova e prima che il processo di apprendimento consenta una certa autonomia sono costretti a chiedere supporto a parenti o ad amici o conoscenze oppure a strutture quali quelle consolari che sono travolte da questa richiesta. Ed anche per noi ? molto laborioso, prosegue l'esponente del Patronato, richiede molto tempo e attenzione poi, la sensibilit? da parte dei nostri colleghi collaboratori preposti a questa prima accoglienza che riguarda non solo giovani italiani ma tutte le nazionalit?. Gli spagnoli in questo momento rappresentano una forte corrente di questa nuova emigrazione. Ogni settimana c'? una media di circa 250 persone che chiede supporto".
"Un supporto che non ? facile - sottolinea l'esponente del Patronato ITAL UIL Germania, "pur se aventi diritto ad un aiuto a diversi livelli dello Stato da parte dell'amministrazione sociale tedesca da parte delle istituzioni che sono preposte al versamento di questi contributi, c'? un sistematico rifiuto all'erogazione di questi sostegni, perch? c'? da un lato una legislazione che a livello europeo garantisce certi diritti mentre di fatto, da parte degli addetti all'erogazione e all'approvazione di questi contributi c'? una chiusura pressoch? totale. Per cui esiste una contrapposizione continua: ad ogni domanda, se non si fa attenzione, segue un rifiuto tranne poi con un ricorso ad ottenere quello che invece sarebbe doveroso perch? la formulistica ? estremamente complicata e complessa. Il che dimostra che la solidariet? fra i paesi appartenenti alla comunit? europea non ? in grado di superare l'atteggiamento negativo nei confronti di persone che provengono da altri paesi. ? doloroso doverlo constatare ma ? pi? che una sensazione che ci ? stata confermata dal diniego sistematico di queste prestazioni dall'esperto della struttura del sindacato tedesco, per cui la questione pu? sfociare alle vie legali, ed ? naturalmente molto lunga e laboriosa, un'ingiustizia che viene sistematicamente perpetrata".
L'iniziativa del Job Center, spiega Segoloni, in realt? eredita l'esperienza , la prima a Berlino, di un vecchio ufficio per stranieri collocato all'interno del sindacato tedesco, che poi nel tempo dal 1970 ha subito una trasformazione ed ? caduto nel dimenticatoio, tranne poi a ritrovare nuova linfa con un'associazione che si cura della nuova emigrazione per la quale si ? riscontrata la necessit? di una consulenza che non ? quella tradizionale del sindacato tedesco nei confronti delle categorie dei propri assistiti, ma ? qualcosa di diverso, come quelle dei patronati. In quanto nell'amministrazione , non c'? una controparte che assista i nostri connazionali. (06/07/2013-ITL/ITNET)
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