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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - BILANCIO SOCIALE PATRONATO INCA CGIL - PRES.PRO TEMPORE CEPA: ZIGNANI (PRES.ITAL /UIL): "PUNTIAMO AL PATRONATO DEL FUTURO. NOI SIAMO PRONTI. SI APRA IL CONFRONTO CON IL GOVERNO."
(2023-11-09)
E' veramente una mattinata ricca di contenuti, spunti e, soprattutto, quello che emerge è un'idea di quello che dovrebbe essere il patronato del futuro attraverso una vera e propria riforma dei patronati." Così Giuliano Zignani, Presidente pro tempore del raggruppamento dei Patronati del CEPA (ACLI, CISL, INCA e ITAL CISL), e Presidente dell'ITAL UIL, intervenendo alla presentazione del Bilancio sociale del Patronato INCA CGIL. Zignani- "da vecchio sindacalista, quale sono, anche se ora sono sindacalista del Patronato", rivendicando l'importanza del ruolo e dell'attività dei patronati, ha tenuto a sottolineare " che ben oltre il 50% delle pratiche lavorate dal quadro generale dei raggruppamenti dei Patronati, è prodotta dall'attività dei patronati del CEPA .
Un "gran lavoro" a tutela della gente che noi rappresentiamo e che spesso non arriva a fine mese, che non ha soldi per pagarsi un consulente privato....quindi quando si dice che svolgiamo un ruolo sociale è più che mai vero e concreto". Ma Zignani segnala anche la necessità che occorre far comprendere anche alla politica quale sia la storia ed il ruolo del Patronato. "di cui - aggiunge - sono quantomai orgoglioso". Un compito complesso , in quest'epoca del terzo millennio in cui anche noi spesso siamo costretti a confrontarci, nelle nostre vertenze, con un algoritmo e non con persone in carne ed ossa"
"Però - ammette - anche noi saremo costretti ad aprirci ad una visione completamente nuova, riformista....ma quando parliamo di riforme parliamo, naturalmente, di riforme che migliorano le condizioni di vita delle persone, mentre spesso si parla di riforme che peggiorano le condizioni di vita delle persone. La prima sfida, la più importante per il Pres. pro tempore del CEPA è "progettare il patronato dei futuro" ...e per farlo "dobbiamo avere anche delle certezze" perché "il sistema dei patronati non può continuare a navigare a vista in materia di finanziamenti" e spiega "non possiamo attendere di avere ancora gli arretrati dal 2016". Il che significa che "Abbiamo arretrati per oltre 100 milioni di euro: una somma importantissima. Non possiamo continuare ad andare avanti con quel che ci viene dato. Ci si dice che verrà erogato il 70, l'80, il 60% e poi il resto ci verrà dato, ma abbiamo raggiunto ormai cifre sostanziali. Occorre risolvere la questione del finanziamento per i prossimi anni.
Un altro punto importante è quello della certezza, perché il patronato è fatto di uomini e di donne che a fine mese hanno uno stipendio, è fatto di persone che a fine mese devono avere giustamente il riconoscimento di uno stipendio. E gestendo delle aziende abbiamo l'esigenza di non navigare a vista. Quindi abbiamo l'esigenza di guardare al futuro con una grande riforma del sistema dei patronati, avendo dei punti fermi.
Un altro punto fermo sul quale si è soffermato Zignani: la "questione del franchising" . Spesso siamo di fronte a faccendieri che aprono uffici di patronato pensando di fare business, sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori. Occorre mettere dei paletti ben chiari: non ci si può svegliare una mattina e mettere in piedi un patronato e poi cercare di accreditarsi per lavorare. In questo momento però ci sono maglie molto larghe. Dobbiamo cominciare a stringerle. Dobbiamo cominciare a pensare che chi non raggiunge alcune percentuali non ha diritto di aprire un patronato. Su queste questioni - ha affermato il Presidente pro tempore del CEPA - dobbiamo aprire un confronto con il Governo, come lo aprirei sull'utilizzo della digitalizzazione per il controllo della correttezza delle pratiche. In un momento in cui la digitalizzazione sta facendo passi da gigante risulta inutile mandare gli ispettori in giro per il mondo a controllare i patronati. Basta incrociare i dati, anche a distanza, per un controllo della correttezza dei patronati, che è cosa quanto mai giusta, ma in tal modo si libererebbero oltre 200 ispettori perchè vadano a controllare i cantieri dove pullulano i lavoratori in nero, in condizioni quanto mai precarie. È questa una battaglia che noi dobbiamo portare avanti con forza.
Inoltre, Zignani ha tenuto a sottolineare come vi sla la necessità di un concreto riconoscimento del lavoro del Patronato: "da una parte c'è un 'paniere' che andrà rivisto, non al ribasso, ma alla luce delle attività che facciamo tutti i giorni e di cui non abbiamo alcun riconoscimento economico; dall'altra dobbiamo arrivare a stringere l'accordo con il Ministero degli Affari Esteri, sull'attività che svolgiamo oltreconfine per i consolati, ma che non ci è riconosciuto. Dunque, se dobbiamo fare una riforma, deve essere complessiva per migliorare la situazione che deve migliorare.
Infine, e non per ultima la collaborazione con gli Enti, con l'Inps e con l'Inail. Con quest'ultimo è in via di definizione l'accordo. Con l'INPS occorre stringere un accordo per ristabilire alcuni rapporti. Ad esempio: le sovrapposizioni di ruoli tra noi e l'Inps, che non servono perchè noi abbiamo un ruolo, con una lunga storia di oltre 70 anni ed abbiamo con noi persone molto qualificate che è in grado di dare risposte concrete ai cittadini, l'Inps ne ha un altro. Tengo a precisare, tra l'altro, ha fatto presente Zignani, che noi ne rispondiamo anche personalmente. Quindi, il ruolo del patronato è un ruolo fondamentale che ci deve portare a stringere un patto con il Governo sul patronato del futuro"
Il 2024 sarà un anno impegnativo !" ha dichiarato il Presidente pro tempore del CEPA, ringraziando il Presidente dell'INCA, Michele Pagliaro per i tanti spunti della sua relazione su quello che dovrà essere il nostro ruolo per i prossimi mesi e per i prossimi anni" ha concluso Michele Zignani. (09/11/2023-M.F.-ITL/ITNET)
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