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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - ITALIA/ALBANIA - SINDACATO CGIL E PATRONATO INCA A TIRANA. G.PERI (SEDI INCA ESTERO):"AVVIO NEGOZIATI INTESA AMMINISTRATIVA CONVENZIONE SICUREZZA SOCIALE BILATERALE."

(2024-10-18)

  Il 21 ottobre  la CGIL ed il Patronato INCA saranno a Tirana per l'avvio dei negoziati sull'Intesa Amministrativa riguardante  l’Accordo bilaterale di Sicurezza Sociale tra Italia e Albania, sottoscritto ad inizio febbraio 2024, per il quale il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato - il 9 aprile 2024 - un disegno di legge per la ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania in materia di sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2024.  Ddl di ratifica già licenziato dal Senato potrebbe arrivare nell'Aula di Montecitorio nei prossimi giorni, dopo aver ricevuto  parere favorevole dalle Commissioni.

L’Accordo, il cui testo  mira a coordinare la legislazione sulla sicurezza sociale dei due Paesi per migliorare la condizione dei lavoratori e delle loro famiglie nella mobilità tra i due Paesi e regolare le prestazioni pensionistiche per vecchiaia e invalidità e le indennità di disoccupazione, malattia e maternità di coloro che esercitano o hanno esercitato un’attività subordinata o autonoma nei due Stati.  Ciò permetterà la totalizzazione  deii contributi dei due Paesi, la parità di trattamento, l’esportabilità delle prestazioni....

La Convenzione rafforza l'attività di tutela del Patronato nei confronti degli italiani in Albania e degli emigrati albanesi in Italia, ma offre anche molti altri servizi, a titolo gratuito, ai lavoratori, alle loro famiglie ed ai non pochi giovani italiani che frequentano da alcuni anni l'università di Tirana.

ITALIANNETWORK /ITALIALAVOROTV  ha avuto l'opportunità di parlarne con GIUSEPPE PERI,  Coordinatore INCA -CGIL ESTERO.

PERI (Coord. INCA Estero): "Come Patronato INCA confidiamo molto nell'iniziativa del 21 ottobre,  di concerto con la CGIL  che ha promosso l'incontro  a Tirana, per sollecitare la conclusione dell'accordo di sicurezza sociale Italia/ Albania con i protagonisti della Convenzione.  Un accordo che ha visto un'accelerazione negli ultimi mesi ma che manca ora dell'ultimo tassello: quello della ratifica parlamentare, ormai imminente,  gli accordi ammini- strativi ed in ultimo la circolare applicativa dell' Inps per rendere  effettivamente operativo la Conven-zione sulla Sicurezza Sociale ITALIA/ALBANIA.

L'incontro del 21 ottobre servirà a sensibilizzare  i soggetti protagonisti dell'accordo per accelerare i tempi, nella definizione dell'intesa amministrativa e verificare la possibilità  di  arrivare entro la fine dell'anno alla ratifica dell'accordo ed alla sua concreta operatività".

DOMANDA:.  Parliamo di dati:  gli italiani in Albania erano nel 2022 ufficialmente intorno tra i 2.200 (dati AIRE). Nel 2023 il Dossier presentato alla Camera parla di 265.000. Quanti sono gli Albanesi in Italia che potrebbero via via usufruire dell'accordo  ? Il flusso verso l'Italia si è affievolito con il miglioramento delle condizioni di vita in Albania o prosegue ?

PERI (Coord. INCA Estero):" Senza dubbio tutti ricorderanno l'epocale sbarco dalla nave Valona - negli anni '90 - proveniente dall'Albania con oltre 30.000 immigrati che arrivarono improvvisamente sulle coste pugliesi.  Attualmente, la presenza degli albanesi in Italia oggi dovrebbe aggirarsi intorno ai  400.000 individui.  Come Patronato INCA calcoliamo che ogni anno alcune migliaia di albanesi si trasferiscano in Italia, dove lavorano  in diversi settori e riescono ad integrarsi dignitosamente in un Paese dove la denatalità è allarmante ed il conseguente invecchiamento della popolazione fa guardare al futuro con preoccupazione.
L'arrivo di nuovi cittadini riteniamo sia  fondamentale per dare  nuova linfa alla nostra società. Perchè il nostro Paese a causa della denatalità è un paese fermo da diversi punti di vista. Penso alla scuola, moltis- sime classi chiudono.  Alcuni piccoli centri delle aree interne rischiano la desertificazione.  L'integrazione dell'immigrazione controllata è efficace ed importantissima. 

Considerata, dunque, la  presenza degli Albanesi in Italia da oltre un trentennio e l'avvenuto processo di integrazione con l'acquisizione di diritti sociali ed il maturare di prestazioni di tipo assistenziale previ- denziale che potenzialmente potrebbero già esercitare, è essenziale che l'accordo di Sicurezza Sociale diventi operativo il più presto possibile.
L'accordo ammetterà la reciprocità delle prestazioni bilaterali, come avviene nell'ambito di tutti gli accordi di sicurezza sociale, non ultimo l'accordo ormai definitivo con il Giappone dal luglio 2024. Anche se lì  parliamo di una platea ridottissima che però ha visto un'utile accelerazione, tanto è vero che l'accordo è già operativo."

DOMANDA:  L'attività del Patronato non riguarda solo l'attività previdenziale  ma anche iniziative di segretariato sociale molto presenti all'estero per l'integrazione degli emigrati italiani. Quest'attività riguarda anche  l'immigrazione straniera in Italia. ?

PERI (Coord. INCA Estero): "Sul tema dell'integrazione il Patronato INCA è molto sensibile. Per quanto riguarda l'immigrazione  negli ultimi anni è stato capofila del Progetto FORMA 1 e FORMA 2 - acronimo di Formazione, Orientamento, Ricongiungimenti familiari - che ha visto coinvolti cittadini provenienti anche dall'Albania oltre che da Paesi dell'Africa in cui siamo presenti. Obiettivo del progetto, la preparazione al ricongiungimento familiare in Italia con corsi pre-partenza, formazione civico-linguistica che hanno raggiunto lo scopo di facilitare il percorso di ricongiungimento familiare in un contesto sociale e culturale talvolta ben diverso da quello di partenza. 

Sempre sul fronte dell'integrazione stiamo elaborando alcuni progetti sulla formazione civico linguistica per noi fondamentale, soprattutto riguardo alle principali nozioni sul nostro stato di diritto, sulla Costituzione italiana, ecc. Il nostro compito è stato ed è quello di fare un'opera di sensibilizzazione importantissima per l'integrazione sociale degli individui e dei componenti delle famiglie nel tessuto sociale. Obiettivi che ci siamo dati e che continueremo a percorrere."

DOMANDA:  Torniamo all'Accordo di Sicurezza Sociale: una volta ratificato, quali difficoltà potrebbero sorgere nel percorso per l'acceso al trattamento previdenziale da parte del cittadino albanese. ?

PERI (Coord. INCA Estero) "In effetti, ogni accordo ha le sue sfumature e quindi una volta definito l'accordo in tutti i suoi ambiti, potrebbero evidenziarsi nella pratica delle complessità da risolvere. Ecco perchè è necessario arrivare rapidamente agli accordi amministrativi tra l'INPS ed il corrispondente albanese ISSH, l'Istituto delle Assicurazioni Sociali d'Albania. Penso, ad esempio, all'integrazione al trattamento minimo, qualora una prestazione sia inferiore al trattamento minimo previsto da ciascun Paese, va integrato fino ad un importo corrispondente e quindi questo significa quantificare i costi, ma non solo.
Il 21 capiremo lo stato dell'arte sulla ratifica dell'accordo, anche perché la presenza del Ministero del lavoro italiano, in collaborazione con l'INPS, e con ogni probabilità il Ministro del lavoro albanese per l'Intesa amministrativa,  nel cui ambito di applicazione non rientrano, però, le prestazioni sanitarie in natura, le prestazioni familiari e la tutela dei rischi contro l’infortunio e la malattia professionale, nonché le prestazioni non contributive"

DOMANDA:- il Patronato INCA è già presente in Albania, a Tirana.

PERI (Coord. INCA Estero). Abbiamo aperto il nostro ufficio nel 2018 anche in Albania, proprio in virtù del fatto che si intravedeva la possibilità del varo di un accordo bilaterale di sicurezza sociale tra Italia e Albania che avrebbe dato la possibilità a questi cittadini di ottenere prestazioni essenziali, Quindi la scelta è stata molto importante per i cittadini albanesi presenti in Italia e per i nostri connazionali in Albania.

Siamo a Tirana con un ufficio importante che svolge  attività di assistenza soprattutto ai pensionati che
sono presenti lì. Molti gli adempimenti di questo genere ma vi è anche un incremento dell'assistenza a  tantissimi giovani universitari che dall'Italia si sono trasferiti a Tirana aprendo sul fronte dei rapporti con l'università locale. È una presenza importante, giovane, nuova, ed  è una realtà su cui noi puntiamo per seguire la nuova emigrazione italiana all'estero e con loro anche i nuovi cittadini italiani.

Con l'operatività dell'accordo bilaterale di sicurezza sociale si apriranno nuovi spazi in termini di assistenza e tutela.
Le ricordo che come Patronato Inca, siamo ormai presenti nel Mondo in 26 realtà di quattro Continenti. Per necessità dei nostri connazionali all'estero le sedi delle Associazioni di Patronato all'Estero le nostre sedi sono nei Paesi d'emigrazione degli Italiani, a cui si sono aggiunte quelle in alcunii Paesi di immigrazione.  E' stata una scelta politica fatta  insieme alla Confederazione, per cui siamo presenti
fatta la scelta di essere presenti in alcuni Paesi di immigrazione, noi negli ultimi 30 anni abbiamo in Paesi come la Slovenia, la Croazia, l'Albania, la Romania e poi anche la scelta nel continente africano, dove siamo presenti in Tunisia, in Marocco, in Senegal, tenendo conto del dato di fatto che da un trentennio l'Italia è diventato Paese di immigrazione. (18/10/2024-M.F.-ITL/ITNET)

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