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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - CONVENZIONE MAECI - INTERROGAZIONE ON.BILLI(LEGA/ESTERO): "CONVENZIONE MAECI/PATRONATI ?". SOTTOSEGR.SILLI (MAECI): MINISTERO NON INTENDE ESTERNALIZZARE SERVIZI COMPETENZA AMBASCIATE E CONSOLATI"
(2024-11-20)
Si torna a parlare della convenzione Patronati /MAECI dopo oltre un decennio di attesa in una interrogazione dell'on. Simone Billi, parlamentare della Lega Estero eletto dalla Circoscrizione Estero-Europa, il quale chiede lumi al Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, alla luce di un servizio giornalistico curato da Massimo Giletti "Lo stato delle cose" che ha inteso attirare l'ennesima attenzione sull'attività dei Patronati della CGIL all'estero.
Motivo per cui l'on. Billi ha presentato l'interrogazione, in cui sostiene "Se una convenzione dovesse essere finalizzata e giungesse a diventare realmente operativa venendo opportunamente finanziata, il MAECI si troverebbe a collaborare ulteriormente con i Patronati su compiti e funzioni di sua stretta pertinenza, potenziando in questo modo il peso politico dei Patronati o di eventuali enti, società od associazioni create a tal fine."
“Il Ministero degli Esteri non intende in alcun modo esternalizzare ai patronati all’estero servizi di competenza alle ambasciate e ai consolati." Lo ha dichiarato il Sottosegretario Giorgio Silli, che ringrazio, rispondendo in Commissione Esteri alla mia interrogazione, posta a seguito dello scoop di Massimo Giletti e Rai3 sulle scandalo patronati Cgil all’estero". afferma in una nota il parlamentare eletto dalla Circoscrizione Estero- Europa, On.Simone Billi.
"A favore della Convenzione si sono espressi i parlamentari del PD - sottolinea nell'interrogazione l'on. Billi - sostenendo che i campi di una possibile collaborazione tra MAECI e Patronati certo non mancano: dall'AIRE al rilascio dei Passaporti, dalle pratiche di cittadinanza a quelle per i visti, fino ad arrivare alle informazioni sulla fiscalità' concorrente; per la nuova ed impegnativa sfida dei flussi di emigrazione e delle nuove mobilita', che inducono sia le strutture pubbliche che la rete dei patronati ad innovare, arricchire, e qualificare le loro funzioni per favorire l'insediamento, la mobilità e l'integrazione dei nuovi arrivati.
Da cui l'interrogazione dell'on. Billi, che ha chiesto nell'interrogazione " se e quali servizi forniti all'utenza il Ministro degli Esteri abbia intenzione di esternalizzare dalla rete consolare, in particolare modo a favore dei patronati " L'on. Billi riporta, quindi, in sintesi la risposta del Sottosegretario Silli, che ha precisato che la normativa vigente permetterebbe di stipulare convenzioni coi patronati solo per il mero inoltro di pratiche digitali da remoto. L’ipotesi è allo studio ma di difficile concretizzazione perché manca una specifica voce di bilancio e vi sono vincoli relativi alla riscossione di percezioni consolari."
"Sono molto lieto della risposta ricevuta, in cui la Farnesina esplicitamente dichiara l’intento di rafforzare la rete consolare e le sue risorse umane per potenziare i servizi ai cittadini all’estero” – dichiara Simone Billi, unico deputato del Centro-Destra nella Circoscrizione Estero-Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo."
TESTO della RISPOSTA al Question Time del Sottosegretario al MAECI con delega su Gli Italiani nel mondo Giorgio SILLI
"Question time in Commissione Esteri Camera dell’On. BILLI (Lega) sulla eventuale esternalizzazione di servizi consolari ai patronati. Elementi di risposta.
V orrei subito rassicurare l’On. interrogante: il Ministero degli Esteri non intende in alcun modo esternalizzare ai patronati all’estero servizi di competenza delle Ambasciate e dei Consolati.
La normativa vigente prevede espressamente che questi servizi vengano erogati dalla nostra rete diplomatico-consolare.
La possibilità di stipulare convenzioni con i patronati - esplicitamente prevista dalla normativa vigente – se venisse attivata, potrebbe riguardare il mero inoltro di pratiche digitali da remoto, per venire incontro alle esigenze delle fasce più fragili delle comunità italiane all’estero.
Si tratta peraltro di un’ipotesi per il momento solo allo studio, simile a quanto avviene, ad esempio, per i servizi di assistenza fiscale in Italia.
L’assenza di una specifica voce di bilancio rappresenta, tra l’altro, un ostacolo importante verso tale prospettiva.
Ci sono inoltre vincoli relativi alla riscossione di percezioni consolari, che devono essere versate nelle casse dello Stato da parte della rete diplomatico-consolare.
Inoltre, tutte le procedure deputate allo svolgimento delle funzioni consolari devono essere aderenti ai principi e agli obblighi di legge in materia di protezione dei dati personali. La gestione e il trattamento dei dati personali nell’ambito dei servizi consolari sono in capo al personale dell’Amministrazione e non sono delegabili a soggetti esterni.
L’obiettivo di potenziare la qualità e la funzionalità dei servizi ai cittadini e alle imprese italiane all’estero non può quindi essere perseguito attraverso l’esternalizzazione, ma solo con il rafforzamento della nostra rete diplomatico- consolare e delle sue risorse umane.
Questa continua ad essere la nostra priorità.".(20/11/2024-ITL/ITNET)
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